martedì 6 agosto 2013

Il business della sofferenza



Quest'articolo parlerà di Vannoni, bambini malati, ricerca e di come tutto questo influisca sulla situazione italiana.
Ho dovuto pensare parecchio prima di iniziare a scrivere, perché per una volta non volevo tirar fuori qualcosa che servisse solo al sollazzo dei convertiti, come me, ma aiutasse anche persone che del metodo scientifico non hanno mai sentito parlare, e mai ne sentiranno, a farsi un' idea della situazione.
Tutti noi abbiamo visto quello che è successo in Italia dopo il famoso video delle Iene. Una vera e propria guerra fra "scienziati" e persone che vogliono "libertà di cura". 

Quello di cui mi sono reso conto è che, in questa guerra quello che manca non sono certo fanti (tutti noi che, in un modo o nell'altro, ne facciamo parte, io compreso) , né carri armati (giornali, chi ha parlato di giornali?), né bombardamenti a tappeto (le iene, mai nome fu più adeguato).

Quello che però manca sono degli ambasciatori, delle persone che hanno voglia e tempo di spiegare la propria posizione a quelli che aspettano sull'altro lato della barricata.

Ora, la maggior parte di voi sa benissimo come la penso riguardo alla ricerca scientifica, e potete stare sicuri che non mi metterò certo a rinnegare me stesso proprio ora, ma almeno vorrei provare a mandare un messaggio a quelle persone che, in questo momento stanno in piazza per sostenere un tizio che sperano possa aiutarle.

 Nota bene: Questa apertura non significa che accolgo a braccia aperte gli imbecilli. Perciò, vegani, gente che difende l'urinoterapia, i santoni, è meglio che non continuino a leggere. 





Volevo rivolgermi con questo articolo a quelle persone che hanno in famiglia una persona malata o sono alla disperata ricerca di una cura per un proprio caro. A quelli che hanno un figlio autistico, o una sorella affetta da sla. Voglio rivolgermi a quelle persone che soffrono sul serio, perché rischiano di venire manipolate e truffate da gente come Vannoni e il suo sodale Marino Andolina.

Vorrei che proprio voi non fraintendeste chi sono i buoni e chi i cattivi di questa storia, perché è da voi che dipende il futuro di questa faccenda.

Vi fidate di un tizio, Davide Vannoni, laureato in psicologia per curare vostra figlia.
 Eppure scommetto che se la vostra auto si rompe i freni, non la portereste MAI da un professore di filosofia a riparare, se il vostro Pc smettesse improvvisamente di funzionare, non lo portereste da uno psicologo.

Eppure avete deciso di portare vostro figlio in cura da un tizio che di medicina non sa assolutamente nulla. Tanto valeva che la portaste da un meccanico, a questo punto, sono convinto che almeno lui non vi avrebbe chiesto quindici mila euro.

Vi avranno detto che Vannoni è solo il rappresentate della compagnia, la "stamina Foundation" mentre quello che si occupa della parte medica è il dott. Marino Andolina, noto per essere stato un precursore nel campo dei trapianti di midollo, ma dimenticano sempre di dirvi che Andolina è arrivato nella compagnia solo nel 2009, prima tutta la faccenda era nelle mani del Vannoni, che da solo, dopo essere stato curato in Ukraina per una paralisi facciale, ha pensato bene di importare questa cura anche da noi, in Italia. 

Ora, fermiamoci un secondo a riflettere, cosa ne sa uno psicologo di medicina, e come può decidere di esportare una cura che non capisce ne conosce? 

Voglio dire, immaginate un carrozziere che per caso si trovi in gita in Russia e si rompa una gamba, viene ingessato in maniera particolare ed ecco che "oh oh oh!" decide di importare la tecnica in Italia. Ma cosa cazzo ne sa questo che in Italia questa pratica non esistesse già? E cosa ne sa che questa pratica sia qualcosa di funzionante per davvero?

Un professore di psicologia della comunicazione! Tanto valeva portare vostro figlio dal carrozziere.

"oh Gianni, ma ti che ne pensi delle cellule staminali mesenchimali eh?"
"Boh Francè, nun ce capisc nient' passami quella chiave da otto e nun me romp'er cazzo."


Vedo negli ultimi tempi un sempre più evidente discredito verso la comunità scientifica. Assalti ai laboratori, insulti agli scienziati, minacce di morte alla gente che difende la ricerca, muri imbrattati per gettare discredito su persone che stanno facendo il vostro interesse, attacchi contro i vaccini

Questo è quello che più mi sconvolge, mi rendo conto che alcuni di voi hanno completamente frainteso chi siano i buoni e chi i cattivi in questa faccenda.  

Non voglio iniziare discorsi che potrebbero suonare incomprensibili sulla necessità di esami clinici (trial clinici) e controlli prima di utilizzare una determinata cura (in questo caso la "stamina) perché capisco che molti non si sono mai interessati dell'argomento. Quello che volevo mostrarvi è un altra cosa. Volevo mostrarvi dove vanno a finire i soldi.

Un ricercatore scientifico guadagna in media meno di mille euro al mese, dopo aver studiato per vent'anni della propria vita. Ci sono in Italia migliaia di queste persone che lavorano silenziosamente nel tentativo di tirare fuori delle medicine migliori per le malattie che ancora non abbiamo sconfitto.
Persone che decidono di dedicare la loro vita alla ricerca di una risposta a delle domande a cui per adesso non abbiamo risposte. Persone molto coraggiose che decidono di spendere buona parte della loro vita non ad inseguire il sogno di diventare ballerini, divi del cinema, grandi manager, che rinunciano alla ricchezza per una ragione semplice.

Curiosità. 

Il mese scorso, mentre si discuteva tanto di Vannoni e compagnia danzante, la Telethon ha annunciato di aver curato  dopo decenni di ricerche, alcuni bambini affetti da leucodistrofia metacromatica e sindrome di Wiskott-Aldrich. 
Ci sono voluti anni di ricerca e milioni di euro di spese, ottenute grazie a tutte quelle persone che hanno finanziato Telethon (e la ricerca!) ma dei bambini sono stati guariti da malattie che fino a poco prima li avrebbero uccisi nel 100% dei casi.

E potete scommetterci, quelle stesse persone non le vedrete mai sulle prime pagine dei giornali, leggerete il nome di Davide Vannoni come leggevate quello di Di Bella, eppure non è certo grazie a Vannoni e Di Bella che guarirete. Guarirete grazie a persone che hanno dedicato la propria vita alla ricerca e non hanno tempo di apparire sulle prime pagine dei giornali, gente come Napoleone Ferrara.

Gente che sicuramente non avete mai sentito nominare, ma il cui lavoro potrebbe un giorno salvarvi la vita.

Gente che guadagna poco e che appare ancora meno, ma cura per davvero. 

Se sostenete Vannoni, non posso certo farvi cambiare idea presentandovi studi scientifici, ma vi sfido a mostrarmi anche una sola persona guarita dal metodo stamina, UNA SOLA, e vi prometto che chiudo il blog e mi ritiro a raccogliere lumache per il resto della vita.  

Oh, ma non troverete nulla, perché, guarda un po', non c'è nessuno che sia stato guarito credendo ai santoni. Il Pc lo avete grazie ad Alan Turing, non certo Steve Jobs

Qualche povero svantaggiato mette le mani avanti, evitando qualsiasi discussione affermando che Vannoni viene fermato da Big Pharma che non vuole una cura così rivoluzionaria in mezzo ai piedi.
Vannoni  ha cercato di brevettare il proprio metodo (senza successo, essendo egli stesso uno svantaggiato) negli Usa. Altro che "onlus senza fini di lucro" e "volontà disinteressata di curare i pazienti". Siamo di fronte ad un tizio che agita lo spauracchio delle case farmaceutiche mentre, sottobanco, fa un accordo con una di esse, la Medestea, per due milioni di euro di finanziamenti.
Poi quando glielo si fa notare dice "oh no, ma mica lo facciamo per lucrare, lo facciamo solo per trovare fondi, perché mica è facile trovare i fondi!" 

In pratica abbiamo di fronte un tizio che non ha mai curato nessuno, importa una metodologia mai provata da nessun test facendola pagare carissima (15/20.000 euro) a persone sofferenti, quindi cerca di brevettarla, rubando le foto da un' altra ricerca , negando di averle copiate, fino a quando non viene colto in fragrante e smentito da una delle co-autrici di quella ricerca, Elena Schegelskaya. 

E la gente lo appoggia e lo sostiene come se fosse il cavaliere bianco pronto a salvare tutti i bambini del mondo, perché lui no, non ha interessi economici in questa bufala. Lo appoggia e lo sostiene perché un altro gruppo di incompetenti imbecilli ha fatto un servizio completamente tarocco sull'argomento.

In conclusione, siete liberi di credere a quello che preferite, a quanto pare è notizia di oggi che il parlamento abbia lasciato carta bianca alle regioni, permettendo che ogni regione curi le persone che ne faranno richiesta con la bufala Vannoni. Cosa che significherà spese in più per lo stato ed i pazienti, che pagheranno per cure totalmente inutili, e altra notorietà per gente che non la merita.

Siete liberi di credere a quello che vi pare, ma quando poi i vostri figli non guariranno, con chi ve la prenderete? Con Vannoni? Potete stare sicuri che si sarà rifugiato in qualche paese sudamericano, al caldo, con i vostri soldi. 

Con lo stato? Mah, sta facendo esattamente quello che volete, permettendo a tutti di iniettarsi roba non ben precisata, pagando con soldi pubblici qualcosa che dovrebbe venire proibito. Soldi pubblici che avrebbero potuto garantire anni di ricerche vere e utili, che grazie alla vostra creduloneria vengono spese per dare false speranze a persone sofferenti, che tra qualche mese o qualche anno si troveranno comunque con un lutto da affrontare. 

Dovrete prendervela con voi stessi, se ne aveste il coraggio. Ma scommetto che troverete qualcun altro da attaccare, e il mio fiuto mi dice che quelli che accuserete sono le stesse persone che adesso tentano di convincervi a fare la cosa giusta, ovvero finanziare la ricerca, quella vera, abbandonando gli imbroglioni al loro destino.
Ma tra un anno, quando vorrete impiccare Vannoni all'albero più alto, gridando "dagli all'untore" perché avrete scoperto che nessuno guarisce grazie all'imposizione delle mani, ci sarò io a ricordarvi la verità:

                         "La colpa è vostra e solo vostra" 

Ci risentiamo tra un anno.

Kurdt

Nessun commento:

Posta un commento

Sei libero di dire quello che ti pare, se ci pensi un attimo prima di dirlo, pure meglio.