sabato 19 dicembre 2015

Cervelli rubati all'agricoltura




Non scrivo da parecchio, non ho tempo. E con «non ho tempo» intendo che anche l'unico giorno «libero» che ho dal lavoro, lavoro fino a tardi. Ma è un periodo momentaneo della mia vita, che mi permetterà di avere più tempo per scrivere durante gli altri quarant'anni che mi rimangono.

Non aver tempo per scrivere mi lascia però, un sacco di tempo per ascoltare quello che succede attorno a me.

Proprio oggi ho scoperto che il piano di contenimento della Xylella fastidiosa, un infestante probabilmente responsabile della sindrome da dissecamento che sta falcidiando gli uliveti pugliesi, è stato bloccato da un giudice.
Cioè, il giudice sarebbe stato ben felice di bloccare il batterio con un ingiunzione, magari spedendo la polizia ad arrestarlo alle quattro di mattina, ma poi non aveva gabbie abbastanza piccole dove infilarlo.

Allora, pensa che ci ripensa, il nostro giudice che fa? Decide che visto che non possiamo arrestare il responsabile, dobbiamo arrestare quello più vicino al responsabile. Che in questo caso si tratti di fitopatologi che studiano il modo per evitare che tutti gli uliveti d'Italia ed Europa vengano invasi e disintegrati, poco importa. Erano nel posto sbagliato, il giorno sbagliato. Quindi colpevoli.

Oltretutto manco si capiva bene cosa stessero studiando, e se io, GIUDICE MAXIMO, PADRONE DEL DESTINO DI MOLTI non riesco a capire cosa faccia qualcuno, beh, allora è sbagliata e dobbiamo sbatterlo in carcere. Chi? Il tizio che la capisce e osa mettere in dubbio la mia conoscenza assoluta e totale del mondo.

La solita abitudine umana di fregarsene di quello che dicono gli esperti scientifici di qualche campo, se la propria opinione va in direzione opposta.

La chiamano stupidità.

Che in piccole quantità, con poche persone, porta all'omeopatia, a gente che vuole curarsi la broncopolmonite con palline di zucchero e magari muore o ammazza sé stessa o il proprio figlio, mentre quando viene presa in grandi quantità, da molte persone da luogo ad eventi come, per esempio, sette religiose che aspettano l'arrivo di un messia che salverà tutti dal male con l'uso di un'alabarda spaziale immersa nel sangue di 72 vergini. Per dire.

Se invece la stupidità viene elargita con magnanimità estrema, sin dalla più tenera età, alla maggior parte della popolazione, si ha come risultato il rincoglionimento di un popolo intero.

Cosa succede ad un popolo completamente rincoglionito? Un sacco di cose: 

1) Si permette a chiunque di aprire bocca e ragliare un opinione, anche se non ha nessuna competenza ( o interesse) nel campo. Questo produce gli «opinionisti» che sono nient'altro che le peggiori teste di cazzo che abbiano mai messo piede sul pianeta.

2) Dopodiché si creano le condizioni per cui, tutte le opinioni valgono esattamente uguale, motivo per cui diventerà sempre più frequente sentire un fisico delle particelle discutere con un agricoltore con la quinta elementare del perché l'Lhc non distruggerà il mondo. E visto che tanto le opinioni valgono uguale, il tizio con la quinta elementare vince il dibattito, perché ehi, parla la lingua della gente.

3) Quando oramai le opinioni sono diventate un blob unico, senza che i fatti possano mettersi in mezzo, cominciate a dare addosso ai pochi pazzoidi rimasti che cercano di attenersi ancora ai fatti dimostrabili.

Date la colpa a loro. Dopotutto, sono o no quelli più vicini al problema? Dicono che lo stanno studiando per risolverlo? E chi ci crede! Mi pare evidente che il terremoto dell'Irpinia sia colpa sua.

4) Una volta che il problema si ripresenta, anche se il povero scienziato è stato arrestato, avete due possibilità. Potete dare la colpa al governo, questo funziona sempre, in ogni stagione. Oppure potete ancora dare la colpa al povero scemo che sta marcendo in carcere, dovete solo dire che quello che succede ora è la conseguenza di quello che è stato fatto prima, anche se «prima» sono dieci anni. Tanto nessuno, tantomeno voi, capisce più la vera origine del problema, al massimo verranno fuori i guaritori Vodoo, voi non rischiate niente, tranquilli.


Ecco. Dovete fare così se volete ridurre un paese sull'orlo del baratro. 


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