sabato 25 febbraio 2017

Che Dio tassista

Un simpatico manifestante espone amabilmente (ma con fermezza) i suoi argomenti contro la politica del governo.
Ci sono giorni che l'umanità mi stupisce. A volte in positivo, ma è roba rara . Non che io sia materiale da ostie sia chiaro, ma altri mi superano con l'accuso. Per dire, l'idea di scendere in piazza e menare gente perché un azienda sta facendo concorrenza a qualcuno che mi sta simpatico, non mi è mai venuta in mente. Chissà, magari dovrei fondare anche io un gruppo di pressione, una lobby degli insegnanti che scende in piazza a prendere a schiaffi quelli che danno ripetizioni private di nascosto.

«Insegnanti scendono in piazza a Milano contro la precarizzazione.»

La categoria degli insegnanti ha deciso di far sentire la sua voce contro il governo e manifestare per una più giusta distribuzione della cultura. Armati di righelli, manuali didattici e penne bic caricate a carta sputata, hanno dato l'assalto al palazzo della regione. I docenti ribelli hanno corretto almeno dieci progetti di legge con la penna rosssa. Durante il blitz si è scoperto che il commissario ai lavori pubblici non è in possesso della licenza elementare. «Luigino! Tesooro! Ma non ti avevamo bocciato tre volte all'esame di quinta?» queste le frasi cariche d'odio rivolte al politico dalla disturbata docente.

Le reazioni della politica:

- Renzi: Mia moglie è un'insegnante, ma mi oppongo fermamente all'uso di armi di correzione di massa

- Berlusconi: Le scuole pubbliche andrebbero chiuse subito e sostituite con dei megaschermi che trasmettano le partite del Milan dal 1920 ad oggi. 

- (Ministro dell'istruzione con i capelli rossi ex sindacalista e non diplomata) : Gli insegnanti hanno ragione a protestare, il problema sono i metodi. Potevano occupare la scuola e farsi una canna nella sala docenti in segno di dissenso. 

Grillo: Le maestre! Quelle vecchie troie vanno cancellate dalla faccia della terra. Le potremmo seppellire sotto il nuovo stadio della Roma che NOI NON VOGLIAMO FARE.

Tornando ai tassisti però, trovo poco lungimirante la scelta di pestare molti dei propri clienti. Ora Uber prenderà piede anche nel mercato del trasporto di coca&mignotte a palazzo.

Si saranno viste cose simili quando Gutemberg ha tirato fuori la sua pressa per velocizzare il lavoro di copia dei libri. Gli amanuensi non saranno stati molto felici. Che dire poi degli allevatori di cavalli all'avvento della Ford T? Avranno fatto cagare i cavalli di fronte al congresso?

Il problema della perdita di posti di lavoro è reale e preoccupante, solo con l'avvento dell'automazione dei trasporti si stima verranno persi nei prossimi dieci anni qualcosa come tre milioni di posti di lavoro solo negli Stati Uniti. Solo tra i camionisti. E se non credete che un camionista possa essere sostituito da un sistema di guida artificiale, beh, vi sbagliate. Già ci sono aziende che promettono di modificare dei vecchi camion e renderli autonomi per solo 30.000 dollari. Lo stipendio di un camionista è attorno ai 40.000, chissà cosa decideranno di fare le aziende. Immagino terranno i camionisti umani, sarebbe un colpo troppo duro per l'industria dei calendari di Maxx.

Magari tu che stai leggendo pensi di essere immune, pensi che l'intelligenza artificiale, le reti neurali, il deep learning non possano sostituire il tuo genio nella preparazione di un caffé corretto con l'amuchina. Si, certo.
Nel Mc Donalds dove vado hanno sostituito quasi tutto il personale alla cassa con monitor giganti che prendono le ordinazioni. Fai il traduttore? Ti sarai reso conto che la qualità delle traduzioni di Google translate è migliorata moltissimo negli ultimi tempi, per l'uso che ne fanno molte persone è inutile chiedere una traduzione. Certo, le traduzioni di Fernanda Pivano sono tutta un'altra cosa, ma quande Fernanda Pivano ci sono? E quanti traduttori mediocri? 

Una quindicina di anni fa scommisi con un amico che avremmo avuto presto un computer capace di interpretare (non comprendere, attenzione) il linguaggio naturale entro quindici anni. Direi che ci siamo. Avevo anche scommesso che entro venticinque un computer sarebbe stato capace di eguagliare l'intelligenza umana e superare il test di Turing. Ammetto di essere stato piuttosto ottimista all'epoca, ma la realtà sta andando proprio in quella direzione, potrebbero volerci dieci anni in più, certo, ma non si scappa.

E questo vale per tutti, qualunque sia il vostro lavoro. Medico, insegnante, avvocato, magazziniere, neurologo, militare dell'esercito, pilota di aerei. Sappiate che per la stragrande maggioranza di noi l'unico futuro è un futuro senza lavoro. E sicuramente qualcuno dirà: «Ehi, ma qualcuno dovrà pur tenere queste macchine funzionanti e a regime!» certo. Ma per la manutenzione di cento macchine può bastare una decina di persone, quelle cento macchine però fanno il lavoro di trecento persone.

In estrema sintesi, tra vent'anni il lavoro sarà un miraggio per quasi tutti noi sette miliardi di abitanti del pianeta. E la soluzione a questo non può essere tecnica, ma solamente (e qui vi vedo buttarvi da un ponte) fondamentalmente politica.

Si, proprio così, avete capito bene, il senatore Razzi ci salverà. 

Grazie ai petaflops di scemenza naturale sconfiggieremo alla intelligienza artificiale. E se non ci riusciamo, ricorda amico lettore, fatti li cazzi tua.


O questo è quello che spero io. L'unica speranza è che si costringano le grandi imprese a mollare volontariamente una parte dei profitti che stanno facendo con l'automazione per reinvestirli in un reddito di base che sia disponibile per tutti gli esseri umani.

E se siete dubbiosi che Amazon farà una cosa del genere, avete ottime ragioni. I ricchi non sono particolarmente noti per la loro capacità di empatizzare con le problematiche del popolino, almeno fino a quando non rischiano che le loro ville vengano bruciate.

In sintesi il mio consiglio quindi è:

«preparatevi a bruciare le case dei ricchi fino a quando i ricchi non sarete voi»

Poi qualcuno brucerà casa vostra.

E così all'infinito, fino alla morte fredda dell'universo.

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