mercoledì 9 ottobre 2013

Barconi carichi di Gad Lerner

Oggi mi è capitato sotto gli occhi un post scritto da Gad Lerner riguardo il disastro di Lampedusa. Scrive il coraggioso Gad:

"Basta morti nel Mediterraneo. È il momento di misure straordinarie. Davanti all’ennesima tragedia nel Mediterraneo la Commissione europea e i Governi nazionali non rimangano inerti."

Che come proposizione d'intenti è giusta, ovviamente bisogna fare qualcosa, ma questo lo sa anche il negoziante all'angolo, non mi sta dicendo niente di nuovo, quello che m'interessa è il come fare qualcosa.


Ho sempre pensato che un giornalista, uno vero, uno che guadagna un milione di euro all'anno si documentasse prima di aprire bocca o di scrivere. O almeno lo speravo. Ed ecco la soluzione di un giornalista da un milione di Euro all'anno.

Le Istituzioni europee e gli Stati nazionali intervengano al più presto per consentire l’esercizio del diritto d’asilo in sicurezza. In particolare chiediamo che si prenda seriamente in esame la possibilità che il programma Frontex venga investito della responsabilità di monitorare e accompagnare in sicurezza i migranti forzati in fuga da guerre e persecuzioni e venga così garantito il diritto di chiedere asilo in Europa.

In pratica stiamo parlando di traghetti per l'Italia dal nordafrica, considerando che il post di Gad s'intitolava Una tragedia immensa a Lampedusa, servono traghetti civili.



Qualche settimana fa sono stato al cinema a vedere un film intitolato "elysium". In questo film in pratica una maggioranza di esseri umani ricchi aveva creato una stazione orbitale colossale, dove attraverso una microgravità e un microclima, si era creata una società "perfetta" con tutti i comfort possibili, qui:

Per la vista sul mare sono quattrocento euro in più, grazie.



mentre l'umanità rimasta sulla terra si era ridotta in queste condizioni:


Milano amministrata dagli squatter.



Con livelli di sporcizia e criminalità tendenti a infinito e diritti civili/sociali, tendenti a zero. Comunque alla fine del film, l'eroe riesce tramite una sboronata americanica a rendere tutti gli abitanti della terra anche abitanti di Elysium, e il finale era di quelli classici da felici e contenti, titoli di coda e lacrimuccia napoletana. Ma mentre si accendevano le luci in sala mi chiedevo, okay, ma cosa succede dopo? Perché quella stazione spaziale riuscirà a contenere forse, un milione di persone, mentre sulla terra ne saranno rimaste dieci miliardi, che fine farà la stazione spaziale? Dieci milioni di persone stipate anche là? Che differenza farà, nel lungo periodo? La risposta era semplicemente che anche la stazione spaziale sarebbe stata distrutta dalla pressione demografica. 


 La proposta di Gad Lerner di offrire barconi scortati per i richiedenti asilo è uguale al concedere la cittadinanza di Elysium a chiunque, e il risultato può essere uno solo, un disastro. Ma giusto per ipotizzare, facciamo finta che vengano istituiti dei traghetti che partono da Tunisi per attraccare a Civitavecchia, gratuiti e carichi di migranti, diciamo mille ad ogni viaggio, con un viaggio al giorno.
Dobbiamo chiederci una cosa: "quante sono le persone che potenzialmente possono chiedere asilo?"
 
Basic Capability index 2008. Ora è peggiorato, la Libia e l'egitto sono critici, come anche la Tunisia.

Esistono vari indici che possono indicare quante persone vivano in condizioni peggiori della media, in questo caso valutiamo il grado d'istruzione, il numero di morti per parto e il numero di morti premature (bambini sotto i cinque anni)



Potete notare come praticamente tutta l'africa, comprese zone considerate "ricche" come il sudafrica, siano in condizioni critiche o "basse". Di quante persone stiamo parlando? Circa 300 milioni di persone, che non riescono nemmeno a sostentarsi in maniera adeguata, quindi 300 milioni di potenziali "richiedenti asilo". Diciamo che di questi 300 milioni, 200 non abbiano voglia di muoversi dal loro paese, e che preferiscano morire di fame in Congo piuttosto che entrare in Europa (ca va sans dire, improbabile). E diciamo che di questi cento milioni, cinquanta non riescano ad arrivare a prendere i traghetti, abbiano problemi ad arrivarci, problemi vari con i visti. Rimangono cinquanta milioni di persone che hanno diritto a prendere questo famoso traghetto. Vista la convenzione di Dublino, che impone che sia il paese dove gli immigrati arrivano a doversi occupare della richiesta di asilo e del sostentamento, questo significa che sarebbe l'Italia, da sola, a dover sostenere tutte le spese. Senza dimenticare che in una situazione simile, non arriverebbero solo i richiedenti asilo africani, ma, appena giunta la notizia che vengono organizzati addirittura traghetti, arriverebbero da oriente indiani, pakistani, afghani in fuga dai paesi d'origine, tutti quelli che per posizione geografica sceglievano di arrivare in Europa da rotte che passavano per Instanbul e la Grecia.

Quindi abbiamo visto che anche una flotta di traghetti non risolverebbe il problema, anzi, probabilmente lo aggraverebbe, perché una volta noto che l'Italia concede asilo a molti (perché sarebbe assurdo farli arrivare con i traghetti e poi cacciarli a pedate nel culo) ancora di più sarebbero quelli che tentano di arrivare anche con i barconi, per approfittare del momento propizio


Il problema di Gad Lerner, così come quello di molti giornalisti simili a lui, è che non si è minimamente interessato agli aspetti tecnici del problema "immigrazione", ha deciso di non leggere il prospetto del Frontex 2013,  che da una panoramica piuttosto precisa del fenomeno immigrazione, ma preferisce toccare l'aspetto emotivo, ed offrire "soluzioni" inutili ma piacevoli da sentire.

Ma Gad Lerner guadagna un milione di euro all'anno, e sicuramente non rischia di vedere il proprio svalutato dall'arrivo di braccia straniere. Il punto di vista dell'operaio è molto diverso, ovviamente, e visto che in Italia ci sono molti più operai che "Gad Lerner" io dico che dobbiamo occuparci prima di loro e dopo di Gad, che comunque se volesse potrebbe camparne un centinaio all'anno solo riducendosi lo stipendio ad un migliaio di euro al mese.



Quando ho pubblicato la prima parte di questo articolo, mi sono arrivate accuse di "razzismo" alcuni hanno detto che sono un "qualunquista" e che il mio punto di vista è "banale".  Sull'essere razzista, che dire, non ho mai criticato nessuno per la razza o l'origine, ma solo per il comportamento (o la probabile attitudine a comportarsi in un certo modo). Quello che faccio è solo osservare un problema dall'esterno, leggere documenti che mi aiutano a capire meglio i costi/benefici delle azioni intraprese e poi dare una valutazione in base a quelli che sono gli obbiettivi che ci siamo posti. 

Leggere i documenti:



Transatlantic Trends 2013 (Sezione 4 pagina 37 in poi)

Frontex risk analysis 84 pagine,
 
La criminalizzazione dell’immigrazione irregolare:legislazione e prassi in Italia 104 pagine.)

Fondo europeo per i rimpatri: (documento con operazioni e costi dei rimpatri)

Se l'obbiettivo dello stato Italiano è quello di: 

Ridurre gli immigrati irregolari:

Allora l'unica politica ragionevole è quella di rispedire in patria le persone che si trovano sul suolo italiano senza documenti. Ovviamente questa pratica ha un costo, anche abbastanza elevato (si stima che abbiamo speso per gli immigrati fra Cpt e varie un miliardo e mezzo di euro all'anno) respingimenti in mare e via dicendo.

Se invece l'intenzione del governo italiano (ed Europeo) fosse quella di migliorare la condizione dei paesi di provenienza potrebbe ad esempio:

1)Evitare di bombardarli
2)Cancellare il debito (Molto costoso!)
3)Evitare di bombardarli

Se invece non vuole fare niente, allora basta lasciare che la gente si mobiliti per il minuto di silenzio ogni volta che uno di questi barconi si ribalterà, e poi strillare tutti assieme che bisogna fare qualcosa, ed infine, dopo circa una settimana, non fare un cazzo. Comodo, indolore, economico.

Ovviamente la seconda soluzione è quella che preferisco, ma ha dei costi, e quanti di voi sono disposti ad accollarsi ulteriori spese a fronte di nessuna resa economica immediata? Certo, il risultato a lungo termine (30 anni) sarebbe molto positivo per l'Africa, ma molti stati Europei perderebbero l'orticello di casa, e scommetto che nessuno di loro ha voglia di discutere con un governo forte che sia capace di fare i propri interessi, basta vedere cos'è successo a Gheddaffi. E prima che qualcuno inizi a blaterare di primavere e stronzate simili, vi ricordo che prima della caduta di Gheddaffi in Italia non arrivavano libici.

L'Europa: Per quanto qualche fesso creda che il problema dell'Italia sia la "legislazione permissiva" che permette ai clandestini di rimanere anche se non hanno i documenti in regola, mentre negli altri paesi d'Europa (germania&Co) li cacciano a calci nel culo, la verità è che i clandestini sbarcano in Italia, non in Germania, quindi è l'Italia a dover sbrigare la richiesta d'asilo. Questa legge è contenuta nella convenzione di Dublino.

In pratica la convenzione di Dublino II sancisce che l'immigrato dev'essere accolto e controllato nel paese dove per primo ha messo piede, cosa che di fatto esclude tutto il nord e il centro Europa, visto che in linea di massima un immigrato clandestino arriva in Europa tre vie principali, dalla Spagna, Dalla Grecia/Romania/ e  dall'Italia.


Se non parlate il mangiaranese, quelle bolle blu sono il numero di persone morte nelle varie tratte. Dopo Lampredusa la bolla in Sicilia dovrebbe inglobare mezza europa.


Mi sembra evidente che se gli immigrati non volano, non possono arrivare in Germania, che come volevasi dimostrare ha cacciato a calci nel culo quei pochi immigrati che gli avevamo spedito come cadeaux, dicendo, in sintesi:

"Andate affanculo, col cazzo che ci frega di questi morti di fame, prendeteveli voi e lasciate a noi la discussione su quanto morale sia il vostro comportamento."


Quindi, un aiuto dall'Europa non aspettatevelo, se non puramente formale. (o come maggior controllo da parte del frontex).

P.s.: Sono sorpreso del fatto che a Gad Lerner tutto questo non sia venuto in mente, quando blaterava di traghetti.


Kurdt

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