domenica 20 agosto 2017

Terrorismo: L'acqua in cui nuotano i pesci storpi dell'Isis



Takeshi's Castle Isis Edition



Un anno fa, proprio in questi giorni di fine Agosto, ero in vacanza con la mia ex ragazza a Barcellona, passeggiando per las Ramblas. Quella città rimarrà sempre nei miei ricordi e, tralasciando la puzza di piscio che ammantava i vicoli, ci ho lasciato un pezzo di me, un pezzo importante.

La Spagna è stata casa mia per molti anni. Ancora adesso, se devo pensare ad un posto da chiamare casa, quello è uno dei primi che mi viene in mente. Ho donato il sangue, in Spagna, mi sono innamorato, in Spagna, ho perso un amico e ne ho trovato di nuovi, ho perso i documenti e sono rimasto intrappolato su un'isola per sei mesi, in Spagna. Ho fatto il bagno nell'oceano e mi sono ubriacato fino a svenire ad un lato della strada e ho conosciuto gente fenomenale e stronzi micidiali, in Spagna.

 E la lingua? Lo spagnolo, per un sardo come me è la lingua più vicina all'anima, calda, sincera e morbida. Ve lo sto raccontando perché sappiate quanto mi sento vicino agli spagnoli in questo momento, perché anche io, come si dice, tengo el corazòn partido come fossero morte persone a Milano, dove vivo, o a Perugia, un altro posto che sento di poter chiamare "casa". 

E disprezzo profondamente chiunque decida di uccidere innocenti per difendere la propria idea di "giustizia" o "guerra santa", siano essi spinti da motivi politici, religiosi o altre stronzate.

Proprio perché mi sento colpito personalmente, mi disgusta sentire di gente che come un avvoltoio, coglie l'occasione per accusare il proprio nemico preferito, accusando tutto il gruppo che odiano per quello che è successo.

"i musulmani sono i colpevoli, dobbiamo smetterla di essere buonisti e guardare in faccia la realtà"

"non tutti i musulmani sono terroristi, ma tutti i terroristi sono musulmani" 

E altre variazioni su questa falsariga. Guardiamo la realtà in faccia, allora. Tutti i terroristi sono musulmani. Tutti i terroristi islamici, sono musulmani, verissimo, così come era vero che tutti i Brigatisti erano di sinistra e tutti i militanti dei Nar erano di destra.
Seguendo la stessa logica possiamo dire che tutti quelli di sinistra e di destra sono terroristi. Ma posso continuare con le analogie. Quasi tutti i mafiosi sono siciliani, anche se il brand ha un buon valore all'estero. E la Sacra corona unita? Qualche giorno fa sono morti due poveri cristi, che avevano l'unica colpa di essere testimoni di un omicidio, erano Pugliesi sia le vittime che i carnefici, eppure non sento nessuno dire che sono colpevoli tutti i pugliesi. E non lo sento perché siamo abbastanza intelligenti da capire che

"non tutti i pugliesi sono criminali"

Tutti abbiamo qualche amico pugliese e non ci verrebbe mai in mente di categorizzarlo come assassino.

Il nostro cervello è uno strumento eccezionale per capire il mondo, dopotutto riesce a filtrare gli stimoli apparentemente inutili permettendoci di funzionare sul pianeta, per farlo però utilizza degli stratagemmi, uno di questi è la generalizzazione. Per esempio, se quando eravamo piccoli siamo stati morsi da un cane, potremmo avere paura di tutti i cani.

Un cane mi ha morso, tutti i cani sono terroristi. 

E il cervello lo fa per una buona ragione, per evitare di essere circondato da un'enormità di stimoli da assemblare e capire ogni volta, per evitare di valutare tutto ogni volta, cosa che lo paralizzerebbe. Possiamo dire che il cervello è pigro, eccezionale, ma pigro. Come un centometrista capace di fare i cento metri in 10 secondi, ma che dorme tutto il giorno. Un gatto, tipo.

A proposito di gatti, sono delle brutte persone, quasi quanto i cavalli. Forse non lo sapete, ma quando il vostro gatto vi si struscia sulle gambe, non lo fa perché vi vuole bene, lo fa perché sta marcando il territorio. Voi siete proprietà del vostro gatto. Del resto avete mai visto il vostro gatto pulire la vostra lettiera? Giusto per capirci sulle gerarchie.

Comunque, andiamo avanti.  Questa caratteristica del cervello, se da una parte ci ha reso possibile vivere sul pianeta terra, un posto fitto di minacce, ci rende molto più difficile interpretare fenomeni complessi come il riscaldamento globale, la disoccupazione o il terrorismo. Pensateci, quante persone dicono, contrariamente all'opinione degli esperti, che il global warming è colpa del sole (che in fondo ci riscalda, no?) o che accusano i giovani di essere pigri, che se volessero un lavoro lo troverebbero (vent'anni fa, era vero, oggi no) o ancora, che il terrorismo è colpa di una religione.

Il fenomeno è figlio di una serie di fattori, religione, disoccupazione, povertà e infelicità di una fetta della popolazione, altrimenti non si spiegherebbe come mai, le stesse nazioni che adesso sembrano tornate al medioevo, prima non lo fossero. Nazioni che erano islamiche anche prima.

Non ci credete? Vi faccio vedere un paio di foto.


Iran Anni 70 quando ancora c'era lo Shia. Adesso verrebbero prese a pietrate sulle tette.
Kabul, anni settanta. Oggi verrebbero fatte esplodere al mercato rionale. Il progresso
Iraq, sempre negli stessi anni. Tutte col burka.

Sorprendente constatare che nello stesso periodo storico, gli anni settanta, queste popolazioni mostrassero un'apertura al mondo e ai costumi completamente diversa rispetto a quella che c'è ora. Ma erano ugualmente musulmani, non lo sono diventati dopo gli anni settanta. Cosa diavolo è cambiato? Beh, ci sono passate di mezzo un paio di guerre:

Iran-Iraq  1980-88

L'Iraq aveva invaso l'Iran, che era passato dallo Shia Reza Pahlavi, più laico, a Koemini (mandante, tra le altre cose, dell'attentato al papa del 1981) ne scaturì una guerra terribile che fece circa un milione di morti. Il passaggio dallo Shia a Koemini era stato caldeggiato dagli Usa. Attenzione, lo Shia non era certo una persona simpatica, si era reso responsabile di misure carcerarie di massa, durante il periodo della rivoluzione, ma in linea di massima aveva fatto bene, economicamente e socialmente, al paese.

Aggiungiamo che Manco Saddam era certo una brava persona, usò armi chimiche contro gli Iraniani e contro i Kurdi, nell'88, gli stessi Kurdi che adesso stanno coraggiosamente combattendo contro l'Isis. 

Questi gli schieramenti in campo. Le due squadre hanno pescato parecchi bomber durante la campagna acquisti estiva.

Schieramenti
Flag of Iran.svg Iran
PDK Kurdistan.jpg PDK
UPK
Supporto:
Stati Uniti Stati Uniti (vedi anche Irangate)
Flag of Iraq (1963-1991); Flag of Syria (1963-1972).svg Iraq
Emblem of the People's Mujahedin of Iran.svg MEK
Supporto:
Arabia Saudita Arabia Saudita [10]
Anche qui gli Usa hanno fiancheggiato Koemini, padre della rivoluzione religiosa. Anche qui pochi anni dopo hanno deciso di combattere i risultati di quella "rivoluzione". 

 guerra del golfo 1990-91

Schieramenti

Bush Senior dichiara guerra all'Iraq, colpevole di aver invaso il Kuwait per non restituire i debiti di guerra contratti durante la guerra Iran-Iraq.
Di tutte le guerre degli ultimi anni è stata l'unica fatta con idee chiare su quello che si voleva ottenere, la liberazione del Kuwait e una lavata di Capo a Saddam, ha funzionato egregiamente.


 Guerra dell'Afghanistan 1979-89

Schieramenti
In piena guerra fredda Usa e Urrs si fronteggiano appoggiando fazioni diverse.
Notate le nazioni che appoggiavano i Mujahedin islamici (chiamati all'epoca freedoom fighters anche dagli americani che ora li chiamano diversamente).
In pratica gli Usa finanziavano le stesse persone a cui hanno dichiarato guerra anni dopo, accusandole di voler riportare il paese al medioevo (cosa vera, ma volevano farlo anche vent'anni prima, cosa è cambiato a parte il contrasto con l'Urss?). Un'atteggiamento ripetuto con una certa costanza, diciamo.

Era il governo appoggiato dai russi (con un invasione militare, non va dimenticato) giusto ed equo? Sicuramente no,dopotutto stavano invadendo un paese straniero. Quello che è arrivato dopo è stato meglio? Non credo sia argomento di discussione.
C'erano importanti obbiettivi economico strategici in ballo nella regione, il risultato è stato un casino epocale abbandonato al suo destino.

Ma continuiamo, sempre nello stesso paese. Visto che gli Usa non ne avevano avuto abbastanza, hanno deciso di attaccarlo di nuovo subito dopo il disastro delle torri gemelle.


Guerra in Afghanistan: 2001/oggi


Schieramenti
Coalizione:
Resolute Support.svg RS (dal 2015)
  • 14 stati: 12 000[1]
ISAF-Logo.svg ISAF (dal 2001 al 2014) (84 271)[2]
Afghanistan AfghanistanPartecipanti all'operazione Enduring Freedom

Invasione del 2001:
Gruppi Insorgenti:

Invasione del 2001:

In pratica una guerra contro le stesse persone che si erano fiancheggiate negli anni 80. Una volta estinta la minaccia dell'Urss, sgretolato agli inizi degli anni 90' e dopo gli attentati dell'11 settembre, gli americani scoprirono che un paese fondato su un'ideologia religiosa non produce niente di buono, surprise surprise. Mandarono ai talebani una lista di richieste.

  • consegnare tutti i leader di al-Qāʿida in Afghanistan agli Stati Uniti;
  • liberare tutti i prigionieri di nazioni straniere, inclusi i cittadini statunitensi
  • proteggere i giornalisti stranieri, i diplomatici e i volontari presenti in Afghanistan;
  • chiudere i campi d'addestramento terroristici in Afghanistan e consegnare ciascun terrorista alle autorità competenti;
  • garantire libero accesso agli Stati Uniti ai campi d'addestramento per poter verificare la loro chiusura.

    Gli allevacammelli rifiutarono perché consideravano impossibile eleggere un leader non religioso, Allah li avrebbe puniti togliendogli le vergini baffute, ma avrebbero consegnato Osama Bin Laden se fossero state presentate delle prove della sua responsabilità negli attentati dell'11 Settembre.

    Gli Usa attaccarono ugualmente, il 7 ottobre. E potremmo dire che hanno fatto bene, in fondo, c'era un tizio responsabile degli attentati che stava nel paese, cosa diavolo avrebbero dovuto fare? Il problema nasce quando spuntano, pochi anni dopo, prove della responsabilità di un altro paese negli attentati, l'Arabia Saudita.  Tra parentesi, se quindici attentatori su 18 sono sauditi e tu attacchi l'Afghanistan, hai evidenti problemi di comprendonio. Come se tua madre, dopo che vieni pestato a scuola da una gang di bulletti rubamerendine della IIIC desse fuoco alla casa del vicino che ha un cane che le ha pisciato sulle aiuole.

    Per aggiungere carne al fuoco (di sbarramento) anni dopo (2016), quando oramai la connessione tra Arabia Saudita e attentati si era rafforzata, l'Arabia Saudita minacciò di vendere 750 miliardi di dollari in Assets Usa e fare crollare il valore del dollaro, se fosse passato il JSTA act (una legge che permette di denunciare e condannare stati esteri nelle corti Usa). La legge passò ugualmente, anche contro il parere di quel pacifista di Barack Obama (ah! I nobel per la pace non sono più quelli di una volta).
    Siamo arrivati ai giorni nostri.

    Si potrebbe aggiungere la seconda invasione dell'Iraq, che conoscete tutti. Gli Usa intervengono sostenendo di avere prove che Saddam abbia una scorta di armi di distruzione di massa, sicuramente anche nucleari, quindi bisognaattaccaresubitoimmediatamente! c'è un video a riguardo per ricordarci dell'evento.

Il nostro simpatico alcolista, Bush Jr raccontava che l'Iraq era in possesso di armi di distruzione di massa. Ma era vero? No, non era vero, dopotutto qualsiasi idiota sa che ar cavaliere nero nun je devi romp'er cazzo. Gli Usa stessi, attraverso l'Iraq Survey Group, un gruppo di ricerca creato da CIA e pentagono, appositamente inviato lì per trovarle non le ha trovato, il report completo, chiamato Duelfer Report, lo trovate sul sito della Cia, qui

Le conclusioni sono state che l'Iraq non aveva armi di distruzioni di massa, gli unici ritrovamenti furono dei residuati bellici della guerra Iran-Iraq, oramai inefficaci e inutilizzabili. Del resto, se ci pensate, avesse avuto l'Iraq armi di distruzione di massa, NUCLEARI addirittura come sosteneva Bush Jr, non l'avrebbero attaccato, altrimenti la Corea del Nord sarebbe stata attaccata molto tempo fa. Bush però volevo ricordarlo così, nel pieno delle sue capacità mentali. Ad un funerale di cinque poliziotti uccisi. Completamente ubriaco. Quel tizio poteva lanciare un attacco nucleare, per intenderci. 



Ma non temete, ora la situazione è migliorata. Se con "migliorata" intendete il presidente degli states che prende per il culo un giornalista con disabilità.







E poi c'è la guerra in Siria 2011- Oggi

Schieramenti

Potete subito notare una cosa interessante, nello schieramento opposto al governo di Bashar Al- Assad Ci sono sia i Mujaheddin che i militanti del YPG turco e il PKK (ve lo ricordate
Öcalan?) , che è un po' come avere a combattere dalla stessa parte Lenin e Osama Bin Laden. Arabia Saudita e Usa, Turchia (ma per fermare i Curdi) e Qatar (attualmente coinvolti in una simpatica guerra tiepida con i Sauditi e i loro amici).

 Una coalizione che ha interessi completamente diversi, nella quale tutti cercano di prendere quello che si può arraffare, gli unici per cui nutro una certa simpatia sono i Curdi, che tra tutti questi cialtroni sono i più simpatici e hanno anche le guerrigliere migliori. Ah, combattono per avere diritto ad un loro paese indipendente, cosa che certamente non li fa apparire simpaticissimi ai potenziali vicini di casa.

asia ramazan Antar, guerrigliera Kurda, è morta sul campo l'anno scorso, era musulmana anche lei. Ma noto una certa differenza con le "donne dell'Isis". Quando uno degli ingroppacammelli le ha chiesto di mettersi il burka, questa gli ha sparato in culo e tanti saluti.


Il popolo Kurdo, per chi non lo sapesse, è sparso tra Iraq, Turchia, Siria e Iran. Stiamo parlando di un numero di persone che oscilla tra i 35 e i 45 milioni, tre o quattro volte la popolazione della Grecia, mica bruscolini. Eppure non hanno una nazione. Se proprio ancora non vi stanno ancora simpatici, sono stati massacrati durante il misconosciuto genocidio di Anfal, dove morirono circa 100.000 Curdi per mano irachena, durante la guerra Iran-Iraq. Ma se proprio dobbiamo essere sinceri, anche i curdi non sono proprio degli angioletti, durante il genocidio Armeno, perpretrato dall'impero Ottomano, combatterono dalla parte degli ottomani. Morirono un milione e mezzo di persone (e ancora oggi, la Turchia, si rifiuta di riconoscere l'evento, Erdogan, parlando del genocidio del Darfur, ha detto che "un musulmano non può commettere un genocidio". Come dire:

"gli italiani sono brava gente, non possono massacrare nessuno, sono brava gente!" parlando della guerra coloniale in Libia  dove, tra le altre cose, vennero deportate almeno 100.000 persone e uccise chissà quante. O in Etiopia, dove sono state ammazzate 250.000 persone e ancora si ricordano del massacro di Debra Libanos, dove massacrammo quasi duemila persone per punirle del ferimento del maresciallo Graziani, che guidò il massacro. E proprio per non farci mancare niente, a questo tizio abbiamo dedicato una statua, a Roma. Perché era una brava persona, in fondo.  


Fascist Criminal Rodolfo Graziani

Aò, ma lascialo giocà, sò regazzi, l'energia à devono de scarriga en quarghe modo. Ammazza aho quanti negri che ce stanno dentro sta fossa. Mica o ritrovamo più er palone!


Paradossalmente, gli italiani, quando si parla di crimini di guerra (commessi in Libia o in Grecia, o ancora in Ex-Jugoslavia o Etiopia) sono contrari a discuterli e cercano ogni mezzuccio per poter dire che:

"no, in fondo l'uso di armi chimiche non era un crimine di guerra!"(lo era) per capire quanto il sentimento di "noi contro gli altri" influenzi il giudizio, basta guardare la pagina della discussione su wikipedia dedicata ai crimini di guerra italiani.

E visto che stiamo parlando ancora di Libia, chiudiamo questa prima parte dell'articolo, con l'ultima meravigliosa guerra che può essere collegata al terrorismo islamico

la guerra di Libia II: Gheddafi contro tutti.

 Schieramenti 



Nazioni Unite Nazioni Unite[1]
Flag of NATO.svg NATO:

Emirati Arabi Uniti Emirati Arabi Uniti
Qatar Qatar
Svezia Svezia
Giordania Giordania
Flag of Libya (1977-2011).svg Giamahiria Araba Libica

Vai Gheddafi, ce la puoi fare, basta crederci intensamente.

 Il conflitto,viene giustificato con la repressione delle rivolte da parte di Gheddafi, rivolte che vennero sovvenzionate dal Qatar, che pago mercenari per fare in modo si ribellassero al governo libico. Nel frattempo, le nazioni unite firmano due risoluzioni, la 1970 e la 1973 che impongono una no-fly zone sulla Libia e l'immediato stop a tutte le attività militari, per la "protezione dei civili".
Alle risoluzioni, Gheddafi risponde che le avrebbe messe immediatamente in atto (ma continua ad attaccare i ribelli a Misurata) ma il giorno dopo la "coalizione dei volenterosi" attacca il paese comunque, affermando che il cessate il fuoco non era stato rispettato e quindi, bisogna "difendere i civili" (ricordatevi di questa cosa, perché tornerà tra poco). Comincia una guerra aperta, ma di fronte alla superiore potenza di fuoco di Usa, Francia, Uk e compagnia danzante (senza considerare i vari mercenari pagati da Qatar e altri paesi arabi) può fare poco e viene ucciso il 20 ottobre, a Sirte.

Nel prossimo video una rappresentazione grafica che rende meglio l'idea delle forze in campo.






A questo punto, le nazioni unite decidono che la guerra è finita e il popolo oramai è salvo dal malvagio Gheddafi, andate in pace e moltiplicatevi, amen amen, alleluja.

Vi aspetterete strade ricoperte di fiori, un nuovo governo che prende il potere e migliora la qualità della vita della popolazione, che insomma, era oppressa, giusto? Sbagliato. Intendiamoci, Gheddafi era un dittatore sanguinario, ha compiuto azioni che avrebbero meritato la decapitazione, non sprecheremo lacrime, per lui, ma il popolo, senza questo dittatore, sta meglio? Scopriamolo.

L'indice di sviluppo umano, o HDI  human developement index è un indice sviluppato dalle nazioni unite  (le stesse che hanno dato l'ok all'attacco) che dovrebbe descrivere sinteticamente quanto una nazione sia o meno sviluppata, tiene conto di molti fattori, come, per esempio, la disoccupazione, la poverta, il pil, l'istruzione e molti altri. Ci si aspetterebbe che, dopo questa primavera, la Libia abbia migliorato la propria posizione in quest'indice, magari non subito nel 2011, dopotutto c'è stata una guerra ma almeno nel 2015? La situazione, in realtà è questa


Questo grafico arriva al 2014, nel 2015 e 2016 la situazione è peggiorata ulteriormente.



Nel 2015 e 2016 la situazione è ulteriormente peggiorata, facendo crollare la Libia dalla posizione che teneva nel 2010 (circa cinquantesima, alla pari per dire, della Romania, un paese europeo) alla 102 sotto Tonga e poco sopra il Botswana.

Human Right Watch: Un organizzazione per la difesa dei diritti umani, ha tirato fuori un report ben poco rassicurante, dove dice che:

- Mezzo milione di libici è stato costretto a scappare  a causa degli scontri armati.

- Una buona parte della popolazione non ha accesso ad elettricità, carburante o cibo.

- Le milizie e le forze armate affiliate con i due governi (ribelli e governo di transizione) sono responsabili di torture, omicidi, attacchi indiscriminati, rapiscono civili, giornalisti e bambini, per motivi politici e vantaggi economici. Il sistema giudiziario rimane disfunzionale  e la International Criminal Court, pur avendo giurisdizione sulla libia datagli dal consiglio di sicurezza delle nazioni unite, non ha aperto nessuna nuova inchiesta sui crimini in corso.

-L'Isis controlla una parte della nazione, nella quale ha stabilito la legge islamica

- Giornalisti e attivisti per i diritti umani vengono attaccati e uccisi

- Migliaia di persone sono detenute dalle milizie senza nessun processo e senza che siano state fatte delle accuse, i miliziani maltrattano e torturano i prigionieri impunemente.

Proprio una cazzo di festa, per la popolazione.
Tanto per ribadire quanto la situazione sia disastrosa, questa è una mappa che mostra il controllo del territorio diviso per "fazioni", aggiornata a dicembre 2016. 





   Sotto il controllo del governo di Tobruk e delle  brigate Zintan   sotto il controllo del nuovo congresso generale nazionale e le Libya Shield Force   controllato dallo Stato Islamico d'iraq e del levante   Controllato dalle guardie dei pozzi petroliferi (PFG)   controllato dai Tuareg    Controllato da altre forze (per una mappa più dettagliata vedi Mappa della situazione attuale in Libia)


A guardarla sembra una partita a Risiko dove i giocatori hanno tutti solo tre carrarmatini, a parte l'Isis che è sfigato e ne ha solo uno, ma ha un dado truccato che fa uscire solo 6 e 5. Guardate la zona sulla sinistra, lì c'è è l'Isis.  L'Isis, in Libia è una "new entry" interessante, perché fino a quando c'era il cattivone, Gheddafi non si erano mai permessi di tirare fuori il naso. Del resto lui l'aveva detto, o "me o al Quaeda" avvertendo che se avessero fatto fuori lui, il risultato sarebbe stato l'instabilità assoluta della regione e un fiume di migranti in arrivo sulle coste europee. Oh, dittatore sanguinario, però aveva ragione.

Di questo Usa, Uk e Francia (spalleggiate da una colpevole e ininfluente Italietta) se ne sono fregate, ma sicuramente i puntini blu sulla mappa, che indicano il controllo dei pozzi petroliferi, non hanno niente a che vedere con questa storia.


Prima della guerra, l'unica compagnia che poteva trivellare in siria era l'Eni, grazie agli ottimi rapporti con l'Italia di Gheddafi, adesso ci siamo dati la zappa sui piedi.


La cosa più divertente è che nelle risoluzioni Onu si dice esplicitamente che non si autorizza un'invasione via terra, che a vederla così sembra anche una cosa buona, meglio non invadere un paese straniero. Ma se destabilizzi quel paese, bombardando il governo al potere, finanzi le varie guerriglie e difendi i pozzi di petrolio in mano alle compagnie del tuo paese con contractors privati, ho l'impressione che la tua sia più una patetica scusa per evitare di doverti accollare il costo immane di mettere in sicurezza un paese. Gli Usa, dopo essersi scottati con l'Iraq, ancora non pacificato dopo decenni di occupazione militare, questo lo sapevano e hanno chiesto a Francia e Uk di preoccuparsi del follow up (le italianissime "conseguenze"). Francia e Uk con Cameron e Sarkozy hanno risposto così.




File:308-20.jpg

"Pronto, casa Obama?
Si?Chi è?
STOCAZZO! PRRRRRRRRRRRRRRR"

In conclusione, la guerra in Libia è stata un azione militare criminale, non perché abbia fatto fuori Gheddafi, che meritava di essere crocifisso con le puntine da disegno, ma perché ha portato delle conseguenze che erano prevedibili e negative per la popolazione e per la stabilità della regione.Fosse la prima volta che un intervento militare di questo tipo produce conseguenze drammatiche, potrei anche capire, non lo sapevi, sei un bambino speciale e ci passiamo sopra.

Ma bastava guardare all'esperienza in Somalia, in Kosovo o in Siria per capire che, eliminando un potere centrale in una zona già tesa, si produrrà un vuoto di potere e l'ascesa di piccoli gruppi di potere che si metteranno a massacrarsi tra loro. Potrà questo essere un bene per la popolazione? No, a meno che "rischiare di prendere una pallottola in culo mentre vai a fare la spesa in un mercato semivuoto" non sia una gioia, per voi.

Questa parte s'intitola "Il mare in cui sguazzano i pesci" perché quando si parla di "terrorismo islamico" ci concentriamo sempre sulle conseguenze finali, i tizi che si fanno esplodere, sgozzano, accoltellano. Ma la soluzione a questo problema non è così semplice come vorrebbero farla apparire i militanti di forza nuova con le loro navi identitarie.

E so già che la prima critica sarà: "Eh, ma i terroristi sono principalmente arabi di seconda generazione, cresciuti in occidente". Ed è vero. Ma sono tutte persone che vengono spinte al terrorismo su due mezzi, internet e moschee con imam criminali.

E il sentimento su cui si fa leva non è, come pensano in molti, l'odio verso gli occidentali, ma la "compassione" per i popoli oppressi in Siria, Libia, Iraq e tutti gli altri. Ogni bombardamento occidentali su questi paesi fornisce nuove munizioni per questi individui, nuove scuse per difendere la "guerra santa contro l'occidente" che attacca nazioni Arabe innocenti. 

In pratica ci stiamo sparando nei coglioni da soli.

Questa è solo una prima parte dell'articolo, nella seconda esplorerò le politiche applicabili al contenimento del fenomeno e alla possibile "soluzione" se di soluzione si può parlare.

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