domenica 21 febbraio 2021

Draghi

 


Il drago è una creatura mitologica nota per la capacità d'accumulare tesori e difenderli con ostinazione. 

 

Appena è arrivato l'annuncio che Draghi sarebbe stato incaricato di formare un nuovo governo, le grida di giubilo e gaudio sono arrivate fino all'iperuranio. A capirlo il perché poi, manco stessimo parlando di Pertini.  Mario Draghi, che ha fatto, Mario Draghi, per il paese?

Su Reddit, che per chi non lo sapesse è un luogo dove i radical chic italici accorrono a nugoli per ammazzarsi di seghe a vicenda, ho fatto fatica a trovare un commento critico, qualcuno che riflettesse sul perché Mario Draghi, ma soprattutto perché adesso.

Come mai proprio ora, piuttosto che, per dire, all'inizio della pandemia? Dopotutto se c'è un momento in cui è necessario avere gente competente al comando, tendo a pensare che sia proprio durante una pandemia. Ma invece no, durante la pandemia stavamo benone con quello che c'era, cinque stelle e PD. Non c'è molto da spartirsi durante una pandemia, fatto salvo per le accuse di cattiva gestione della stessa. E così, guarda un po', il nostro simpatico Renzi decide di far scoppiare la crisi di governo proprio quando tocca spendere soldi.

Beh, fino a quando si tratta di gestire la peggior crisi dal dopoguerra, allora okay, siete abbastanza capaci, ma adesso tocca parlare di cose serie, parliamo di soldi adesso, levatevi un po' dai coglioni, forza.

E attenzione che non sto dicendo che il governo Conte fosse questa meraviglia del creato, ma siamo sicuri che questi siano meglio?

Eh! Ma come! Sono tecnici!

Questa cosa che "sono tecnici" mi ha sempre fatto girare i coglioni, mi ricorda molto da vicino una conversazione fatta riguardo un'altra parola, che avrete sentito tutti: "algoritmi".

Negli stati uniti si utilizzano, in alcuni casi, dei software per decidere cose importantissime, come per esempio se concedere o no la libertà condizionata, spesso utilizzando software non controllato e con risultati che, cosavelodicoaffare fanno acqua da tutte le parti. La conversazione, prima di tante altre, è andata più o meno così:

"Ehi, non mi pare proprio una buona idea utilizzare l'intelligenza artificiale per decidere chi deve rimanere in carcere e chi no."

"Eh, ma perché no? Dopotutto è un sistema efficiente che fa risparmiare tempo e soldi al sistema, oppure credi che ci sarebbero risultati migliori se utilizzassero delle persone?"

"Si, penso che se si utilizzassero delle persone avremmo risultati migliori, del resto il nostro, di hardware, ci ha impiegato milioni di anni per sviluppare quella cosa strana che chiamiamo compassione"

"Ah ah ah ah! Compassione! Cosa ce ne facciamo della compassione! Abbiamo bisogno di giustizia! E per la giustizia, caro mio, non c'è niente di meglio di un algoritmo, così che i risultati siano equi ed uguali per tutti."

"Ma se addestro un' intelligenza artificiale con un dataset fallato (per dire, uso foto di persone di colore per addestrarla) otterrò un' intelligenza artificiale razzista."

La tecnica ci da il modo più efficiente di fare qualcosa, ma la vera domanda è sempre la stessa: " perché dovremmo farlo?" E la tecnica, intesa come un modo di ottenere un certo risultato, parte dal presupposto che siamo tutti d'accordo su quello che vogliamo ottenere. Perché i nazisti erano tecnicamente preparatissimi, sono riusciti a tirar su un sistema efficientissimo per ammazzare omosessuali, comunisti, ebrei, zingari, erano quindi, tecnici preparatissimi. Eppure sono pronto a scommettere che nessuno di voi li riconoscerebbe come un esperienza da ripetere. 

Ecco perché l'annuncio di Draghi a presidente del consiglio non mi riempie di gioia. Draghi è un ottimo tecnico, sempre che tu parta dai suoi presupposti su come andrebbe gestito il mondo, presupposti che dirigeranno l'azione politica del suo governo. Non si scappa da questo, qualsiasi azione che impatti un' altra persona è un'azione sociale e, quindi, politica.

E quali sono questi presupposti quindi?

I presupposti di Mario Draghi e della sua squadra di governo, sono sostanzialmente gli stessi e possono essere riassunti in pochi punti:

1) La crescita economica è sempre un bene.

In un'intervista con il Wall Street Journal Draghi stesso affermò che la prima cosa che guardava, appena sveglio, era il mercato finanziario. Che uno magari prima prende il caffé.

2) Lo spazio d'intervento del governo deve essere limitato e concentrato solo su infrastrutture e investimenti tutto il resto deve essere privatizzato, per quanto possibile. La regolamentazione deve essere ridotta al minimo.

Anche questo, ribattuto in parole ed azioni, in più occasioni. Basti ricordare che Draghi nel 92' era direttore generale del tesoro e appoggiò completamente il processo di privatizzazione di molte industrie statali. Durante un' intervista del 2001 si espresse così :

" Le privatizzazioni sono state il risultato più significativo conseguito durante questi dieci anni. Qual è stata la più importante?

«Credo sia quella che ancora dobbiamo fare. Se non fossimo stati animati da questo spirito le privatizzazioni non le avremmo mai fatte. Dieci anni fa il gruppo Iri era quello più importante. E oggi non c’ è più. Nelle classifiche dell’ Ocse l’ Italia è al primo posto per valore delle aziende cedute al mercato».

Nota di colore, le privatizzazioni che avrebbero dovuto ridurre i costi per i cittadini (il privato è migliore e la competizione abbatte i prezzi) li fecero invece aumentare. La corte dei conti nel rapporto su "Risultati e obiettivi delle operazioni di privatizzazioni di partecipazioni pubbliche" , non certo il gruppetto socialista del Giambellino si espresse così:

"Le privatizzazioni in Italia hanno avuto l'effetto di aumentare le tariffe, che risultano notevolmente più elevate di quelle richieste agli utenti di altri Paesi europei."

Quindi abbiamo privatizzato più di tutti gli altri, ma le nostre tariffe sono più alte.

3) I cittadini devono adattarsi e diventare competitivi, acquisendo nuove competenze per sopravvivere nel mercato.

La scelta del ministro dell'istruzione, Patrizio Bianchi è diretta proprio in questa direzione. Bianchi è un economista che s'interessa anche di educazione e, principalmente, la vede come uno strumento per "rimanere al passo" con il resto del mondo nel mezzo della rivoluzione digitale in cui ci stiamo barcamenando. Una scuola quindi, come preparazione al mondo e al lavoro. E per certi versi potrei anche essere d'accordo con questa impronta.

Quindi se siamo d'accordo che crescere è sempre un bene, allora saremo d'accordo con buona parte delle azioni del governo Draghi, ma se come penso io, non è tanto importante crescere quanto perché crescere? E soprattutto: "Come crescere?" allora potremmo avere un problema.

Crescere!

 

Una delle scelte che mi ha preoccupato di più a questo riguardo è la scelta del ministro addetto alla "transizione ecologica". Per la prima volta quello che una volta si chiamava "ministero per l'ambiente" ha a disposizione dei fondi, chi mettete al comando del ministero? Mettete qualcuno che magari capisca bene la scienza del clima, abbia passato la vita a studiare le rinnovabili e l'implementazione delle stesse? Macché, ci mettiamo invece Roberto Cingolani, un fisico che, bontà sua, ritiene che uno dei modi migliori per creare energia a basso impatto ambientale sia utilizzare il gas naturale. Anche qui non lo dico io, lo dice lo stesso Cingolani intervistato dall'Eni:

Quali sono le possibilità tecnologiche innovative e sostenibili?"

"Abbiamo l’idroelettrico che è bellissimo, però non basta per tutti; il carbone e simili sono molto inquinanti; sul nucleare abbiamo visto che ci sono diversi veti di varia natura; l’eolico ha limiti di ingombro, ha problemi se c’è vento o no, non si può mettere ovunque e, come il fotovoltaico, non è immune da impatto ambientale (a lungo andare si riempirebbe il pianeta di silicio e metallo). In questo momento il gas è uno dei mali minori: nel medio e lungo termine la risorsa più sostenibile"

E sul fatto che il Gas sia uno dei mali minori, possiamo farci una grassa risata. Perché è vero che quando il metano viene bruciato produce meno Co2 del carbone e di altri combustibili fossili, ma lo stesso metano libero in atmosfera è un gas serra 80 volte più potente della stessa Co2.

Ma tanto lo bruciamo!

Ci proviamo, nel frattempo la quantità di metano presente in atmosfera è largamente sottostimata e, per quanto il metano resti in atmosfera per un periodo minore dell'anidride carbonica, non ha senso considerarlo "verde". Se utilizziamo misure realistiche sulle perdite di gas in atmosfera tra estrazione/trasporto/uso il metano è, in pratica, equivalente a tutti gli altri combustibili fossili, carbone incluso. Eppure il nostro Cingolani sostiene che nel medio periodo sia una mitigazione del problema. Chiaramente cita il fatto che eolico e solare abbiano problemi di intermittenza (che potrebbero essere combattuti da un investimento paneuropeo di creazione di una smartGrid, l'utilizzo dell'idroelettrico come una sorta di "batteria" e con oddio si, il nucleare e il gas a fornire una base di carico) senza citare nessuno dei problemi del gas metano.

Chiaramente parliamo di una persona intelligente, che vede il problema e pensa a delle soluzioni, ma è costretto da una delle regole di governo (Crescere!) a limitare l'orizzonte degli interventi auspicabili e praticabili. Ma quello che vorrei dire lo ha espresso meglio di me Fedro, duemila anni fa:



"C'era una volta una volpe che scavava con tanta fatica un buco nel suolo per farsi la sua bella tana.

L'animale si inoltrava sempre più sotto terra attraverso dei cunicoli profondi quando d'un tratto arrivò ad una grotta dove c'era un drago che stava di guardia ad un immenso tesoro nascosto. Non appena la volpe vide il drago, per prima cosa si scusò di essere entrata senza bussare, poi, dopo aver sottolineato che per lei tutto quell'oro non significasse nulla, chiese al drago quali proficui vantaggi ne traesse da quel suo lavoro di guardiano al punto da rinunciare al piacere del sonno. Insomma, voleva sapere se egli fosse ben ripagato della sua vita vissuta completamente al buio.

"Non ricevo nessuna ricompensa - disse il drago con fare avvilito - questo è un ordine che mi è stato impartito da Giove in persona e io devo ubbidire". "Vuoi dire che di tutto questo ben di Dio tu non puoi toccare nulla né per te né per nessun altro?" Chiese la volpe. Il drago rispose: "Questo è ciò che il fato ha deciso per me".

A quelle parole del drago la volpe concluse: "Non arrabbiarti se ti parlo schiettamente e con il cuore in mano, ma chi come te vive in questo modo dev'essere certamente nato sotto una cattiva stella. Dal momento che anche tu un dì dovrai partire per quel luogo dove altri prima di te sono andati, perché miseramente ti tormenti, cieco ad ogni verità? Sì, sto dicendo a te, spilorcio, che sarai la felicità dei tuoi eredi futuri. A te che sottrai l'incenso agli dei e privi te stesso del cibo. Tu, che sei triste al suono della lira, sofferente quando senti i suoni gioiosi del flauto, dolorante nell'udire il costo del cibo. A te che pur di aggiungere un altro centesimo al tuo patrimonio, offendi gli dei con i tuoi spergiuri. A te che tagli la spesa del tuo funerale affinché Libitina (antica dea protettrice dei becchini) non abbia profitto della tua morte".


Kurdt

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