domenica 13 marzo 2022

Guerra e Pace

 

La guerra di Crimea, l'originale.

 

 Siamo in guerra. Anche se non ci piace, anche se non vorremmo. Siamo in guerra. Possiamo raccontarci che riguarda altri, che non è mica al confine, ma oramai il limite "regionale" della guerra è stato ampiamente superato, armiamo uno dei due eserciti, sanzioniamo l'altra nazione, passiamo informazioni all'alleato e cerchiamo di nasconderle al nemico. E da come sento la gente parlare, tutte le cose russe adesso sono bandite e comunque non c'erano piaciute mai, quindi, si, siamo in guerra.

A giudicare da come sento parlare la gente, sembra che la guerra riguardi altri, quelli che combattono. Che c'entriamo noi? Mica stiamo bombardando.

Oggi esco dalla tana dove mi ero nascosto, perché mica si può star nascosti per sempre. È scoppiata una guerra, ma dopotutto ne scoppiano in continuazione. Un popolo è stato invaso, della povera gente uccisa. Succede ogni giorno.
Non so, magari la cosa che rende speciale tutto questo è il fatto che la guerra non abbia nessuna motivazione reale. Ah beh, no, credo proprio che manco questa faccenda regga.


La cosa che rende questa guerra speciale, almeno per noi, è che stavolta ne sentiamo la puzza che ci entra in casa. Perché fino a quando si bombarda l’Iraq chi vuoi che se ne accorga? Non siamo mica Iracheni. Manco ne conosciamo, di Iracheni (si scriverà così poi?). Se le sanzioni bloccano l’acquisto di medicinali in qualche paese, macchecenefrega a noi.


Ma stavolta la guerra è sull’uscio di casa, potrebbe succedere a noi! finalmente sta ricordando ad una popolazione che la guerra non l’ha mai vissuta, che la guerra è una merda. Che non è poi questa grande illuminazione, a pensarci bene.

Ma sul serio, la guerra è la dimostrazione che non abbiamo, come specie, grandi possibilità di sopravvivere a questo secolo. Putin, dichiarando guerra all’Ucraina ha deciso di giocare una scommessa particolarmente pericolosa, basata su due assunti:

1) L’Europa non è un entità capace di prendere decisioni compatte, senza una catena di comando efficace.


2) Gli stati uniti sono dall’altra parte dell’atlantico e non oseranno attaccarci perché (putin controlla le note sulla scrivania) altrimenti vetrifichiamo New York.*

3) La risposta ad una nostra aggressione sarà piuttosto mite e non ci escluderanno dal sistema bancario mondiale né bloccheranno l’acquisto del nostro gas, da cui sono completamente dipendenti.

Ok, gli assunti sono 3, ma il terzo mi è venuto in mente solamente dopo. Inutile dire che qualsiasi attacco nucleare avrebbe come risposta una pioggia di missili che renderebbe Mosca un villaggio vacanze per tardigradi, ma abbiamo già detto che la razza umana è stupida no?

Stupida è con una memoria cortissima, tanto corta da dimenticare che negli ultimi vent’anni ci sono state caterve di guerre, tutte con motivazioni apparentemente diverse, ma in fondo, assolutamente identiche.

IO VOLERE RISORSE, IO BASTONA, TU MUORE.

Fine, non ci sarebbe molto da aggiungere, ma visto che tanto sono qui, continuo. Date le premesse, uno potrebbe chiedersi perché la Russia abbia deciso di invadere l’Ucraina. A questa domanda, tenendo sempre conto del concetto “IO VOLERE RISORSE ETC” si può aggiungere che la Russia, dopo la caduta dell’Urss, è passata attraverso una crisi economica terrificante, al sistema sovietico (che comunque funzionava di merda) venne sostituito dietro nostri caldi suggerimenti, un sistema capitalista e prono alle mazzette, che può essere riassunto con:

Se muori, muori, lo stato non esiste e, in ogni caso, non farà un cazzo per te, salvo che tu non sia uno dei pochi eletti”

A quell’epoca risalgono dei video terrificanti di bambini che raccontano la loro esperienza, bambini costretti a prostutuirsi per mangiare e sopravvivere, oltre, ovviamente, a comprare droga che gli permetteva di non buttarsi dal primo ponte che incontravano sulla neva.

Allo stesso periodo risale questo video * quasi altrettanto inquietante dove Gorbačëv viene osannato come salvatore della patria in un Pizza Hut. 

 


 

E se pensate che le due cose siano slegate, pensateci un’altra volta.Se vedessi Draghi fare una pubblicità per una marca di bibite al Polonio, qualche domanda su cosa sta succedendo me la porrei.

Anche perché, proprio a lui venne promesso da James Baker, all’epoca segretario di stato degli Usa che la Nato non si sarebbe espansa ulteriormente ad est. Quella promessa, come molte altre simili fatte in quegli anni, sarebbe rimasta poi disattesa, quando Boris Nikolaevič El'cin, diventato presidente russo dopo lo sfaldamento definitivo dell’URSS, dovette assistere a quella stessa espansione, dimostrando a tutti che, come si dice, in guerra tutto è permesso e le promesse valgono solo se l’avversario possiede un bastone abbastanza grande per fartele rispettare.

Questo giustifica l’invasione dell’Ucraina? Ovviamente no, dichiarare guerra è sempre una stronzata, ma visto che niente succede nel vuoto cosmico, alcuni eventi si possono spiegare, ma non giustificare.

Come mai si potrebbe giustificare un bombardamento? Come diavolo si potrebbe giustificare un massacro? Non si può, e forse l’unica cosa giusta sarebbe tacere e fare il possibile per ridurre la sofferenza di quelle persone.

Una delle cose che mi fa raggelare però, in queste settimane, è la mancanza di memoria storica di molti. Hillary Clinton che discute dei crimini di guerra russi, che, prima che qualcuno provi a bollarmi di “putinismo” sono veri e dimostrabili, ma con quale coraggio, proprio lei, che da ministro della difesa ha caldeggiato l’intervento Nato in Libia, trasformandola da nazione abbastanza stabile in un macello epocale?

Ma soprattutto, come può dimenticarsi lei stessa che gli Stati Uniti si mantengono fuori dalla giurisdizione del tribunale internazionale dell’Aia
e ne contestano gli interventi, quando toccano i loro militari? Arrivando persino ad imporre sanzioni contro la stessa, che evidentemente si stava dimostrando troppo “indipendente”.

O l’ipocrisia della Polonia che fino a pochissimo tempo fa difendeva la regola per cui “gli immigrati devono stare nella prima nazione di entrata, non venire ridistribuiti” solo per cambiare idea quando i poveri cristi arrivano ai suoi confini.
E di nuovo, puntualizzo che sono sempre stato a favore di una politica di apertura verso gli immigrati che fuggono dalle guerre o dalla povertà, ma non è il fatto che mi convenga a farmi prendere questa posizione, ma il fatto che è l’unica scelta umana.

O Salvini con la maglietta di Putin da scambiare con Mattarella.

Ma soprattutto l’ipocrisia di tutti quelli che “no, la guerra non mi riguarda, non parlo di politica” e poi piangono perché all’improvviso il gas costa il doppio.

Speriamo di ricordarcelo.

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