domenica 28 giugno 2015

Tutta colpa dei Greci


 
 
 
 
 
La Grecia, piccola nazione conosciuta solo per Sparta, Atene e occasionalmente perché gettavano bambini da una rupe, è nella merda.

Questo lo sappiamo tutti, così come tutti sappiamo che il governo greco, anzi I governi greci, hanno imbrogliato sul bilancio per entrare nell'euro.
Questo, per la maggior parte delle persone significa automaticamente che, qualsiasi cosa capiti al popolo greco, sia meritato, sia giusto, sia perfettamente accettabile.

«Dopotutto, ehi, hanno mentito sui conti, possiamo anche crocifiggerli in pubblica piazza.»

Con questa logica il governo Papandreou è stato sostituito da un governo tecnico (vi fa suonare qualcosa nella testa?) che doveva migliorare la situazione dei conti e possibilmente ridurre il debito pubblico che gravava sulle spalle dei cittadini greci, portandolo a livelli sopportabili entro il 2020.

Oh oh oh! Peccato che non abbia funzionato per un cazzo e che, stranamente, la riduzione della spesa abbia portato ad una riduzione del pil quattro volte superiore rispetto a quanto programmato.

 Come riconosciuto dallo stesso Fmi con un documento qualche anno fa.

«Ma in fondo se lo meritano, hanno truccato i conti, dopotutto, lasciate che marciscano al sole per mesi, anche se non serve a niente e a nessuno»

A qualcosa però, la cura dimagrante della Grecia è servita, questo è poco ma sicuro. Sicuramente è servita a portare la popolazione Greca su posizioni populiste e ultranazionaliste, perché, se metti un popolo con le spalle al muro, quello che devi aspettarti è un rinculo direttamente proporzionale.

«Eh, ma siamo stati costretti ad agire così, per evitare il rischio di moral Hazard.
Che cosa avrebbero detto gli altri stati che hanno ricevuto prestiti dall'Fmi e Ue, vedendo che riducevamo il debito solo ad uno di loro? Eh?»

Che come argomento assomiglia molto al : « Non possiamo accettare che esista un sussidio di disoccupazione, se uno prende soldi senza lavorare, chi lavorerà mai, eh
?» O nella versione italianissima della Fornero: «Gli Italiani mangerebbero pasta col pomodoro e si adagerebbero»

Per chi non lo sapesse, il Moral Hazard è il comportamento per esempio, di uno che fa debiti senza pagarli, nel caso non ci fosse nessun rischio collegato al non pagare.
 «Azzardo morale» possiamo chiamarlo, ovvero il tenere un comportamento pericoloso e potenzialmente dannoso, convinti che le conseguenze non ricadranno sulle proprie spalle.

Comportamenti come, accumulare debito pubblico convinti che lo pagheranno altri, continuare ad aumentare la quantità di Co2 in atmosfera e lucrare su titoli di stato e cambio di moneta fanno parte dei comportamenti a rischio.

Eppure ricordo piuttosto bene che, nel caso delle banche, un caso decisamente eclatante di moral Hazard non sia stato affatto punito, quando nel 2006 è scoppiata la bolla dei subprime (su cui TUTTE le banche speculavano) ricordo che gli Usa hanno REGALATO al sistema bancario 1000 miliardi di dollari. Le banche centrali di tutti gli stati dell'eurozona hanno tenuto comportamenti simili, per paura di far crollare il mercato.

Tant'è vero che, l'anno scorso la Ue ha formalizzato una legge per cui, nel caso di fallimento, ci si può rivalere sugli asset di una banca, ivi compresi i conti correnti (che verrebbero toccati per ultimi). Ma ormai è tardi, il sistema si è stabilizzato, almeno fino al prossimo boom speculativo su Dio solo sa cosa.


Quindi, capite, c'é un Moral Hazard che va bene e uno che va male.

Il rischio accettabile è quello per cui un tuo crollo raggiunge dimensioni tali da far crollare anche tutti quelli che ti stanno accanto. Perché se sei così grasso che una tua caduta dal balcone rischia di far crollare il palazzo, i tuoi vicini compreranno un imbragatura speciale per impedirti di cascare e ti alimenteranno a turno con un cucchiaino.

Se invece sei mingherlino e devi cinquecento euro al vicino di casa, quello ti tromba la figlia, ti prende a lavorare nel suo seminterrato a un euro e cinquanta l'ora e per finire di presta cinquecento euro, che potrai restituire in cento comode rate tra cento anni.

Ecco, la Grecia è il vicino mingherlino che deve restituire cinquecento euro .
Ora, qualcuno di voi potrebbe fraintendere e pensare che io sostenga la non restituzione dei debiti pregressi, e sbaglierebbe. Non ho mai fatto un debito in vita mia, a parte con mia madre (prestatore di ultima istanza) e sono sempre stato per comprare solo cose che avevi i soldi per comprare, ma ehi, non vi sembra che stiamo andando un po' oltre?

Guardate la situazione dall'esterno, la Grecia è messa così male che un qualunque altro colpo la farebbe schiantare al suolo, l'unica soluzione che hanno a questo punto è quella di far saltare il banco (o trovare una soluzione a loro più favorevole, l'haircut del debito).

Immaginatevi di trovarvi nella stessa situazione, dovete scegliere se salvare la vostra azienda dal fallimento ( ma a condizioni estremamente dure che fino ad ora hanno portato ad un peggioramento dei conti) oppure dichiarare fallimento, accettare che nessuno vi presterà più soldi per i prossimi vent'anni e vivere a pane e cipolle fino a quando non avrete trovato un nuovo lavoro.

Io sceglierei la seconda opzione ad occhi chiusi

Anche perché ci sono almeno due attori che bramano poter mettere il naso nelle questioni del meditterraneo, una e la Russia, che una politica miope ha allontanato in favore dell'alleato americano (alleato che ci spia dal buco della serratura per vedere se facciamo proprio quello che dice lui). E l'altra è la Cina, una nazione con capitali sterminati e pronta ad investire pesantemente in una «base» Europea, per fare quello che ha già fatto in Africa, garantendosi uno sbocco per le proprie industrie.

Quindi, in pratica, un default della Grecia finirebbe per essere solamente un grosso, grossissimo problema per tutte le altre nazioni, comportando una spesa ulteriore (pensate solo ai migranti economici greci, gente che può entrare in ogni paese senza nessun vincolo).

Stiamo parlando di danni per centinaia (o migliaia) di miliardi di euro che si vogliono rischiare perché non si vuole «dare il cattivo esempio».

Una questione morale fatta da gente come Juncker, che quando era presidente dello staterello Lussemburghese si affrettava ad allungare un metodo per eludere le tasse europee a tutte le aziende che lo richiedevano, ma eh, quello è stato un piccolo errore, non possiamo mica parlare di azzardo morale.
In fondo era permesso, no? E allora? Cosa diavolo volete, abbiamo solo nascosto agli stati centinaia (migliaia) di miliardi di euro per evitare che quelle sanguisughe degli stati le tassassero. 
Sicuramente avrà ragione uno come Juncker in questa faccenda.

E in ogni caso, ehi, la colpa è tutta dei Greci infingardi, non dimenticatelo mai.

Tutta colpa dei greci, come sempre.

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