giovedì 13 gennaio 2011

Il segreto dello scrittore

Molti di quelli che mi leggono, a loro volta scrivono, e molti di quelli che scrivono, hanno un cazzo di manoscritto nel cassetto che vorrebbero pubblicare alla prima occasione, malgrado lo sconcerto della popolazione.
.
Diciamo che una persona su cento  in italia, scribacchia qualcosa di decente(e mi mantengo molto basso. Nel momento di massima diffusione si contavano in Italia 3 moilioni di blog; circa un maggiorenne ogni dieci ne aveva uno, poi è arrivato Facebook a spazzare via la maggior parte di quel letame, grazie a dio).

Diciamo poi che di quelle cento, dieci siano capaci di scrivere in maniera interessante, e diciamo ancora che di quelle dieci, una, scriva veramente bene, roba che merita di essere letta.

SCHEMATICAMENTE

60.000.000/100/ = 600000 1a selezione

600.000/ 10 =60.000

60.000/10 =6000


Stiamo comunque parlando di 6000 persone, quindi, se vi considerate persone capaci, (e qualche dubbio dovrebbe venirvi, visto che siete in competizione con altre centinaia) ci sono come minimo altre 5999 persone capaci quanto voi, e quanto voi meritevoli di essere letti e pubblicati.

Tralasciando il fatto che sicuramente vi siete sopravvalutati, e che quindi in realtà  voi la pubblicazione. NON la meritate, cerchiamo di analizzare in maniera assolutamente mongoloide quelli che sono i comportamenti da evitare, se si vuole tentare la scalata al successo .

1)Evitate assolutamente libri di filosofia, saggi sulla vita& affini, sono libri che non legge nessuno, se non viene costretto. E anche in quel caso, si leggono I riassunti.

2 ) Non scrivete come se aveste in mano il segreto dell'universo, della vita, o anche solo della frittata perfetta, il lettore vuole immedesimarvi in voi, quindi l'eroe ideale dev'essere necessariamente un laido ignorante del cazzo, non esistono alternative di successo.

Non scrivete come me, insomma, m'intasate la nicchia biologica, e poi sono costretto ad eliminarvi.

3) Trattate il lettore come se fosse un imbecille; per quanto di solito sia peggio di un cormorano distrofico.
E questo non lo penso solo io.Immagnate che Vonnengut, il grande scrittore di fantascienza, scriveva periodi brevi per sfiducia nella capacità di concentrazione dei suoi lettori. Ed I suoi lettori erano studenti universitari.
4) scrivete perchè vi piace e amate farlo, sarete meno delusi se, come probabilmente succederá, non vi pubblicheranno, e più felici nel improbabile caso contrario.

5) Molta gente consiglia di leggere guide di scrittura e manuali.
Spesso troverete ottimi consigli su come scrivere, in certe guide, ma non dimenticate mai che leggere moltissimo è la base, e scrivere tanto, rileggendosi e facendosi leggere, il pilastro della scrittura.
Un manuale può darvi qualche dritta, ma non aspettatevi che scriva per voi.
6) In quello che scrivete, mettete esperienze, senzazioni, storie, vostre , ma non siate per forza autobiografici, a nessuno frega un cazzo di sapere della prima canna fattasi da un quindicenne,anche se a molti interessa una giovane quindicenne con la terza di reggiseno che uccide tutti I vecchi bavosi che l'approcciano in stazione. E poi si fa una canna.
7) .
8) Spogliatevi di fronte al lettore, ma fate in modo che non possa denunciarvi per oltraggio al pubblico pudore.
9) Fate il cazzo che vi pare.
10) Se diventate ricchi mi dovete il 10%,  la fama potete tenervela,

Dopotutto il 10% di un sacco di soldi, sono sempre un sacco di soldi.

Una delle cose in cui credo fermamente poi è che non posso descrivere qualcosa che non conosco, non posso descriverla in maniera credibile.

“Eppure molti scrittori descrivono cose che non conoscono! E sono credibili!”
Sará la vostra obiezione, a cui risponderó dopo.
Intanto diciamo che “conoscere qualcosa significa averne avuto esperienza diretta con I propri sensi. Una prugna possiede un colore, un sapore, ed un odore, descrivere una pesca è difficilissimo, cazzo.

Anche un ragno possiede un colore, un odore, ed un sapore; ma quanti di voi saprebbero descrivere il sapore di un ragno?
E avete notato che la descrizione di una persona che sgranocchia un ragno vi stuzzica piú di una che mangia una pesca?

Dovrei concludere che I miei lettori sono dei terribili pervertiti che sgranocchiano aracnidi ? (*)
Quindi come cazzo faccio a descrivere qualcosa che non conosco?

Non posso descrivere qualcosa che non conosco, questa è l'amara veritá.

Ma posso aiutarmi con il trucchetto che utilizzava Bonelli per disegnare Tex. Bonelli si trovava a disegnare canyon e mesas che sono completamente assenti in Italia, allora prese qualcosa che somigliava a quei canyon, ovvero le gole rocciose di Ierzu, in Sardegna, e partendo da li, disegnava l'America.

Io invece ho preso una manciata di formiche nere, e le ho ingollate tutte insieme, avreste dovuto sentire! Tutte quelle zampette che cercavano di sopravvivere al mio acidissimo stomaco, aperto come un pozzo della morte, lanciavano Sos sul mio palato ticchettando con le loro antennine.

Ma non sottovalutatemi, ho anche mangiato dei ragni.

THE END
Ma anche no.


******************************************************************************************************************************
I piú intelligenti fra di voi, ma solo quelli VERAMENTE intelligenti, avranno notato che mancava un punto, il sette.


Ma se non avete notato una cosa cosi macroscopica buttatevi da un ponte, altro che diventare scrittori.


7) Non sono ancora diventato uno scrittore di successo, come cazzo posso insegnarvi ad esserlo, teste di cazzo?
E se veramente esistesse il segreto pre diventarlo, credete  lo
o racconterei a voi?
*****************************************************************************************************************************


Kurdt

41 commenti:

  1. sai che mi hanno pubblicato qualche anno fa un racconto ma non per quello sono diventato scrittore ...la scrittura è una sfida continua

    RispondiElimina
  2. Sono stato pubblicto una volta in libreria ed un'altra in edicola. Questo fa di me uno scrittore?
    Certo che no. Loro scopano tanto.

    RispondiElimina
  3. > saggi sulla vita& affini, sono libri che non legge nessuno, se non viene costretto, e anch quando si viene costretti, si leggono I riassunti

    E allora Fabio Volo?

    RispondiElimina
  4. Certo che non sei diventata scrittore, per quello c'è casablanca.

    La scrittura è una sfida continua, e cazza, vince sempre lei!

    RispondiElimina
  5. Fabio volo fa i pompini ai negri.

    E poi fabio volo è un ologramma, nel mondo reale non esiste

    RispondiElimina
  6. Questo fa di te uno scribacchino in cerca d'autore, per diventare uno scrittore con la F maiuscola, dovresti essere pubblicato da una casa editrice con la M maiuscola.

    E poi se non muori di fame non sei uno scrittore.

    Stai morendo di fame?

    RispondiElimina
  7. Sono Giuseppe il Pastore, caro amico sardo. ;-)
    Ho letto un libro a proposito della scrittura creativa: si chiama "Scrivere Zen", di Natalie Goldberg.
    Più che un manuale o un tentativo di insegnamento dell'arte dello scrivere, questo è un prontuario, adatto in ogni momento, utile in ogni sua parola, costruito in modo tale che ogni capitolo non dipende da quello precedente o successivo e può magari aiutare nella nascita di quella scintilla che ogni tanto ci infiamma e ci permette di entrare in quello stato di "trance creativa" a cui, non nascondo, anelo e, talvolta, non riesco proprio a raggiungere.

    Fondamentalmente dice quello che dici tu, emanuè: scrivi quello che cazzo ti pare e che più piace a te, includendo, però, tutti i tipi di argomenti, anche quelli più "noiosi", e quindi andrebbe bene un trattato sull'esistenzialismo sartriano o sulle modalità di riproduzione del bonobo. Tutto, insomma.
    L'importante è scrivere, dice Natalie Goldberg, perché è solo scrivendo che si impara a scrivere; lo scrittore deve allenarsi, come i calciatori, i maratoneti, i pesisti e tutte le persone che allenano il proprio corpo per prove e competizioni. E come loro allenano il proprio corpo, lo scrittore deve allenare la propria mente e le proprie mani (non sto parlando di onanismo) con la penna, con la tastiera, con la macchina da scrivere o qualsiasi altro mezzo che gli permetta di mettere nero su bianco quello che gli passa per la mente.
    Se non segue questa regola di fondo non potrà mai riuscire nel redigere ciò che più gli preme. Non può, insomma, mettersi un giorno, di punto in bianco, a scrivere un romanzo e così proseguire fino alla sua conclusione. O, almeno, provateci voi che io non ci riesco.
    Solamente scrivendo mi sto rendendo conto di quanto sia difficile partire da zero, anche inventando stronzate, e concludere il racconto, la storia, la poesia, il trattato o persino un commento in un blog, come questo.

    Ma è pur sempre di allenamento che si tratta, no? Colgo la palla al balzo e rispondo, dunque, come lettore e come scrittore. Si spera.

    RispondiElimina
  8. noooo! ma come? il mio commento non è stato pubblicato!!!?!?
    cacchio ci avevo messo una buona mezz'ora per scriverlo.... :-(

    RispondiElimina
  9. si però c'è un mucchio di sedicenti scrittori che scrivono peggio di mio cane e sono belli ciccioni ! Perché ?

    RispondiElimina
  10. Cosa che cazzo ti mangi le formiche.





    Morg

    RispondiElimina
  11. Mi ricorda il ragionamento che avevo fatto io sulle possibilità di successo.

    Comunque Bonelli è un gallo e la redazione Bonelli, tanta roba, e io spaccherò i culi e diventerò una scrittrice con i controcazzi!

    RispondiElimina
  12. Perchè molti leggono peggio del tuo cane.

    E poi Diz, diciamocelo chiaramente, scriveranno male, ma scrivono sempre meglio della maggioranza delle "Giovani Promesse" (maiuscole) della letteratura italiana.

    RispondiElimina
  13. Infatti io rubacchio in giro i ragionamenti della gente, e poi li vendo per miei.

    Sono un ladro di ragionamenti.

    In ogni caso, se diventi ricca e spacchi i culi, mi devi il 10%, come da contratto.

    RispondiElimina
  14. Fammelo leggere, il racconto.

    Anche in francese, dovrei capirlo, più o meno.

    RispondiElimina
  15. eddai era un concordo locale, erano tanti anni fa, mi vergogno ... se non ti ho convinto dammi un indirizzo mail...

    RispondiElimina
  16. arterritico@gmail.com

    No, non mi hai convinto :)

    E non ti vergognare, perchè dovresti?

    RispondiElimina
  17. Dovresti provarle, hanno un buon sapore, e un ottimo apporto proteico.

    RispondiElimina
  18. Scusa il ritardo amico, ma purtroppo mi trovo a dover controllare i commenti a causa della stupidità dei commentatori.

    RispondiElimina
  19. Gli dei hanno accettato la tua offerta.

    Fabio volo in questo momento sta succhiando cazzi.

    RispondiElimina
  20. Io riesco a capire dal commento sul blog se una persona è valida o solo letame, pensa un pò.

    E non posso che essere d'accordo con te, caro Pastore.

    Io immagino sempre determinate cose, che nel mio cervello magari sono meravigliose, ma poi, purtroppo, mi manca la tecnica e l'abilità.

    Scrivere è un lavoro, nel senso che costa fatica, scrivere, e diventare uno scrittore, non è facile, sai come la penso anche da altre fonti, e sai che cerco di comportarmi esattamente come scrivo.

    Riguardo al libro della Goldberg, credo che ci farò un pensierino tramite Amazon spain.

    Riguardo al finale del tuo post, che meriterebbe di meglio che un commento su un blog, (per quanto il mio blog sia figherrimo), ovvio che non puoi correre la maratona in tre ore se hai passato l'inverno ad inghiottire patatine fritte e burro d'arachidi.

    E se diventerai uno scrittore, vista l'indubbia influenza della mia figura, credo che il 10% sia onesto.

    Se apri un blog, o qualsiasi altra cosa, passami il link.

    RispondiElimina
  21. ma come cazzo usi le virgole?

    RispondiElimina
  22. Beh, potrai anche non essere in grado di insegnarci a scrivere, però le tue opinioni sono interessanti e, per quanto possa dirlo con esperienza diretta, abbastanza veritiere.
    Per il resto, sappi che ti metterò nella pagina dei ringraziamenti del mio primo libro. ;)

    RispondiElimina
  23. Ho visto un documentario una volta, in cui servivano formiche caramellate in un ristorante. Avevano un aspetto molto appetitoso, ma cariavano i denti solo a guardarle.

    RispondiElimina
  24. Fantastico, sto stappando lo champagne!

    RispondiElimina
  25. Ma prego, faccia pure, non mi offendo mica.

    RispondiElimina
  26. Ah, dimenticavo, questo capita perchè arrivi a casa d'altri senza chiedere il permesso, insultando.

    Generalmente banno e basta, e nessuno se ne accorge, in questo caso, la spocchia era così tanta da farmi editare il tuo commento.

    Adesso baciami pure la cappella, prego.

    RispondiElimina
  27. Che poi formiche ce ne sono una cifra, avremmo risolto il problema della fame nel mondo.

    RispondiElimina
  28. arterritico@gmail.com

    No, non mi hai convinto :)

    E non ti vergognare, perchè dovresti?

    RispondiElimina
  29. AHAHHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHAH

    RispondiElimina
  30. Si, sono anche facilmente allevabili, ma non so... o le riempi di steroidi per ingrossarle... oppure fai come le balene col plankton: ne mangi tonnellate al giorno... e non risolvi granchè :P

    RispondiElimina
  31. Per ingrassarle basta piantare ogni giorno una persona nel suolo.

    Poi in un centinaio di generazioni di incroci selettivi (Che per le formiche durano due mesi) avremmo formiche lunghe tre metri.

    Ideali per famiglie.

    RispondiElimina
  32. uè driller ti ho mandato una mail all'indirizzo che ho trovato sul tuo blog, e non è questo... che fo' ?

    RispondiElimina
  33. Se ti ho citato l'esempio di Natalie Goldberg è perché con quello che hai scritto me l'hai ricordata molto! Non dal punto di vista fisico, ovviamente.
    Come era ovvia la cosa dell'allenamento. Alla fine il libro di questa scrittrice è pieno di ovvietà, oltre che di utili consigli, sono il primo a dirlo.

    Ma cosa non è ovvio, in realtà?
    Tutto è ovvio, in fondo. E spesso, però, lo è talmente tanto che non viene considerato tale, e dunque l'ovvio diventa una cosa straordinaria, quando viene detta o fatta.

    Cazzate a parte, quello che voglio dire è che alla fine gli scrittori il successo lo ottengono facendo la cosa apparentemente più facile e banale di tutte, ovvero descrivere la normalità. I gesti quotidiani, gli oggetti quotidiani, le persone che incrociamo per strada, i pensieri più stupidi che ci passano per la testa quando vediamo date situazioni e che inevitabilmente ci portano a dire: "cazzo, è vero! E' proprio così! Quanto è bravo questo, dice ciò che penso; ciò che la gente pensa; ciò che tutti pensiamo".
    Ecco, appunto: uno scrittore di successo (e deve essere bravo in questo, anche) riesce a riportare nero su bianco ciò che le persone comuni chiamano vita. Che non deve essere per forza piena di azione e di avventure tipo Indiana Jones o 007, ma deve essere il più possibile vicina a quella della gente comune. Poiché non mi pare che siano tutti archeologi o agenti segreti, nel mondo. E non mi pare che siano solo gli archeologi o gli agenti segreti a decretare il successo di un libro, ma la solita gente comune.

    Sembra ridicolo ma è proprio questa la cosa difficile o, almeno, più difficile rispetto alla totale creazione di un proprio universo: attenersi alla realtà oggettiva, insistere sui particolari e sui piccoli dettagli che contraddistinguono le azioni di ogni singola persona di questo mondo.
    Descrivere le reazioni, le sensazioni che normalmente si provano nel fare determinate cose, e permettere al lettore di giovare di questo privilegio: sentire il profumo di quel fiore, provare la gioia per quel lieto evento, rabbrividire al contatto della pelle con quella neve che ci sta cadendo sul collo, a causa del giubbotto troppo largo..... La scrittura è questo, anche. Potere vivere dal punto di vista del personaggio, sentire le cose che sente lui, essere lui E potere condividere l'idea che esiste un senso comune, una sensazione che ci unisce e che tutti proviamo, delle azioni che non esistono solamente dentro di noi, ma anche nelle persone presenti nel libro e nell'autore stesso, allora. Provare a noi stessi che non siamo soli qui, in questo mondo, ma ci sono tante altre persone come noi, ma diverse da noi, allo stesso tempo. Sentirsi diversi da sé stessi ma uguali a qualcun altro, provando la gioia di sentirsi unito a qualcuno, nonostante la sua diversità.

    Cazzo, non voglio andare oltre perché non riesco nemmeno più a capire quello che scrivo....mi si stanno annebbiando i pensieri!
    E' difficile descrivere cosa per me vuole dire leggere, figuriamoci a scriverlo, un libro! Ne deve passare di tempo!

    Tu che ne pensi?

    RispondiElimina
  34. Io penso che la forza scorre potente nelle tue parole, oh saggio pastore, ma non mi diventare così serio, che poi mi esplode il cervello.

    Sono d'accordo con tutto quello che hai detto, ribadisco, dovresti aprire un blog, perchè commenti del genere, sono post, non commenti.

    Detto questo, Raffaella mi sta chiamando già da ora per organizzargli la stagione a Mattinata, si è arresa a tutte le mie richieste, cosa ne pensi di farti la stagione con me come capo?

    Volendo potresti farti anche solo un mese, e ti assicuro che ci divertiremmo, potremmo anche mettere in scena le peggiori boiate del mondo.

    P.s. Per la preparazione della stagione, mi hanno lasciato assegno in bianco, posso comprare quello che mi pare.

    E farmi l'equipe che preferisco.

    Che dici, accetti? :)

    RispondiElimina
  35. Tu la sai lunga! :D
    Farai molta strada, amico mio...
    non la strada della Luisona però, che quella c'ha le palle sotto XD

    RispondiElimina
  36. Ho letto il tuo commento solo ora... se mandi mail ad un indirizzo che trovi sul mio blogghe stai sicura che mi arriva ;)

    RispondiElimina
  37. Wow! Mi hai colto alla sprovvista! Non me l'aspettavo proprio una proposta del genere, e ti ringrazio per avermela fatta.

    Su due piedi mi verrebbe da dire di si, ma ci devo pensare... Verrei pure tutta la stagione, se solo non dovessi finire l'università. Detto questo, ho dei termini massimi per potere decidere se accettare o meno la tua proposta?

    RispondiElimina
  38. No, ma in un mese devi farmelo sapere, perchè devo avvertire, nel caso decidessi di fare così.

    Sai che ci divertiremmo :)

    RispondiElimina

Sei libero di dire quello che ti pare, se ci pensi un attimo prima di dirlo, pure meglio.