mercoledì 4 settembre 2019

Global warming is here to stay






Ho scritto questo articolo per Patreon, ovvero il posto dove la gente mi offre un caffé o una birra per la roba che scrivo. Lo pubblico (parzialmente) anche qui, per una buona causa, tutti i caffé che  mi offrirete questo mese verranno raddoppiati (a mie spese) e rigirati stretto giro di posta al fondo di protezione per la foresta amazzonica.
L'articolo completo, un mostro di 46.000 caratteri, che mi ha preso circa due mesi di lavoro, lo trovate solo su Patreon, questo è un estratto, come si dice.


Questo sito si chiama "Ambiente, arte, balordaggine" per un motivo. Quando inizialmente ho scoperto, alla fine dei ruggenti anni 90' che avremmo potuto avere qualche problema con l'effetto serra, mi sono preoccupato, ma non molto.

Dopotutto, mi sono detto, se lo sappiamo già, significa che abbiamo tempo per risolverlo, la tecnologia è dalla nostra parte e, anche se i politicanti sono dei bastardi, mica vorranno disintegrare il pianeta. Ci vivono anche loro, su questa terra.

Mi sbagliavo alla grandissima. sono passati vent'anni, i politicanti non hanno fatto un cazzo, salvo mettere un po' di rossetto al maiale e appendergli una targhetta con scritto: "Il Global warming è risolto ". E la propaganda ha funzionato alla grande, quello che all'inizio non era un argomento controverso, lo è diventato, con schieramenti netti. Nel frattempo, l'effetto che faceva la propaganda su di me, è stato sempre più evidente.



Che avevo pensato di usare lei come maialino, ma poi la battuta veniva sessista, così ho deciso di insultarla solo per il fatto che è sudamericana, la loro lobby è decisamente più abbordabile. Come tutte le argentine, del resto. 

Se la propaganda non è riuscita a convincermi, né a farmi smettere di documentarmi sull'argomento, sicuramente è riuscita a farmi odiare il termine "global warming". Appena lo sentivo un fiotto di vomito mi usciva, con una pressione di 125 bar, dagli occhi. Perché sapere che c'è un problema simile e, nello stesso tempo, sapere di essere praticamente impotente, è peggio che non sapere un cazzo.

Beate le teste di cazzo, a loro verranno aperte le porte del paradiso. Diciamo.

Oh, ci sono stati un sacco d'incontri, tentativi di patti, avvicinamenti, discussioni, litigate, minacce. La comunità scientifica è diventata praticamente un blocco unico a difesa del lavoro fatto sul global warming, adesso, tra i climatologi, praticamente nessuno dubita della solidità del lavoro scientifico svolto, eppure, non è cambiato un cazzo, molti media presentano la faccenda come una discussione tra due parti avverse, ricordandoci che "ehi, ci sono anche persone che non sono d'accordo!



                                             Persona che non è d'accordo. 

E certamente ci sono personalità, anche serie che hanno dei dubbi, ma la verità è che sono

1) Non climatologi (spesso sono fisici, ancora più spesso, vecchi come il cucco.)

2) Sono pochi. Ah lo so, a questa obiezione si risponde sempre con la mossa Galileo-Einstein

"Se ANChE GaliLLEo lo avrebbe pensato cosi come a te, allora crederessimo ancora che il cielo è al cientro dell'universo, e non avremmo il gps!"

Questa linea di pensiero, apparentemente "astuta" viene descritta come il "Gambetto di Galileo" facendo riferimento agli scacchi

"Se la maggioranza ti prende in giro per le tue idee, allora hai ragione"

Peccato che dimentichino il Rasoio di Occam, che in questa versione, gli affetta il culo. E ve lo faccio raccontare direttamente da Galileo





in pratica si sacrifica il vero Galileo, per trasformarlo in una sorta di Eroe hollywoodiano solo contro tutti. Dimenticandosi che, lo stesso Galileo, si ergeva sulle spalle dei giganti,

Nel 1597, Keplero fece avere a Galileo una copia del suo Mistero Cosmico  e questi ne accusò ricevuta 'giro di posta'. Dopo avere confessato di  non aver fatto ancora a tempo a leggere compiutamente e con la dovuta  attenzione il testo, Galileo promette di farlo ben presto:


"con  tanto maggior piacere in quanto io ho adottato da molti anni la dottrina  di Copernico, il cui punto di vista mi permette di spiegare numerosi  fenomeni naturali, che rimangono inesplicabili se interpretati secondo  le teorie correnti".

Keplero rispose con grande rapidità, ricambiando le espressioni di stima, commiste, tuttavia, a un certo stupore per la prudenza galileiana:

 "Avrei  preferito che, con la vostra alta intelligenza, voi aveste assunto  un'altra posizione. Con il vostro abile riserbo, voi avete sottolineato,  con l'esempio, l'atteggiamento di ritirarsi davanti all'ignoranza del  mondo, e di non provocare alla leggera, il furore dei dottori ignoranti.  Ma considerato che ai nostri tempi, Copernico e, dopo di lui, una folla  di dotti matematici, hanno dato inizio a questa impresa immensa, in  guisa che il moto della Terra non è più una novità, sarebbe meglio  spingere, mediante sforzi comuni, verso la sua meta, questo grande carro  che si è già messo in moto".
In pratica Keplero stava sgridando Galileo per essere titubante, lento, nello spingere con più forza una teoria dietro la quale una folla di dotti matematici stava già lavorando.

In sintesi, Galileo, non era solo, c'era con lui, quella che oggi definiremmo: " La comunità scientifica".
E con questo, spero che l'argomento "Galileo" esca definitivamente dal canone ufficiale degli attacchi alla scienza climatica. Quelli che, senza capire niente di climatologia la sviliscono, sono come i popolani del 1600' che insultavano il povero Galileo, non hanno niente da spartire con lui.Ma lasciatemi aggiungere un pezzo, quello finale. Sapete di cosa si lamentava, Galileo? Della censura. Cosa comprensibile, visto che tutti gli scritti, almeno nei paesi ultracattolici tipo l'Italia e la Spagna, dovevano passare per le armate di pinzillaccheri papali, che non erano dei pari di Galileo, ma solo dei fastidiosi burocrati.Le idee contrarie al global warming vengono censurate dai burocrati? No, assolutamente, chiunque può scrivere qualsiasi cosa contro la teoria del global warming, nessuno si vedrà il sito cancellato, a prescindere dalla quantità di puttanate che scriva. Quelli che devono fare fatica per pubblicare, di solito, sono quelli che vogliono dimostrare e sostenere la teoria che esista una correlazione tra attività umana e riscaldamento globale. E fanno fatica, perché devono venire valutati, secondo criteri rigorosamente scientifici, dai loro pari, altri scienziati.

Gli stessi pari che sostenevano la teoria eliocentrica ai tempi di Galileo.

L'articolo continua su Patreon. Cliccate sopra l'immagine e offrite un caffé o un panino al pianeta, lui ve ne ha offerti già parecchi.

https://www.patreon.com/Kurdt


1 commento:

  1. Bah: ambiente di qua, ambiente di là, ma soprattutto un po' di balordaggine. Certo, per tutte le cose la colpa è sempre nostra (quindi DOBBIAMO fare qualcosa, fa niente se fare qualcosa vuol dire tagliarci le palle, ma ne varrà la pena, SICURAMENTE). E anche Greta è una grande scienziata, che ha studiato tanto tanto tanto. Che ci vuole a capire che se diamo retta al "mainstream" siamo FOTTUTI? Addio energia a basso costo (tanto che ce ne fotte, siamo tutti ricchi vero?) e tante auto elettriche che però per avere l'energia elettrica chissà le centrali con cosa vanno. Ah già, c'è il politico di turno che guarda un po' ti fa la legge apposta per favorire il suo amico che PER CASO ha messo in piedi una ditta di pannelli fotovoltaici (e magari pure di pale eoliche). Ma siccome la resa fa schifo, allora aumentiamo la bolletta così i soldi per sovvenzionare le centrali che altrimenti sarebbero IN PERDITA - quindi durerebbero da Natale a Santo Stefano - ce li dobbiamo pure mettere noi (e qui ci sta il classico "bello fare il frocio col culo degli altri"). Vogliamo poi parlare delle centrali a carbone? Dai Kurdt sembri un tipo sveglio, se ti impegni i dati li trovi: vedi un po' i paesi con più centrali dove stanno: però stranamente Greta li a fare casino non ci va: lì se le dessero retta il risultato sarebbe maggiore, no? E c'è pure la Greta Cinese, però i cartelli li fa in inglese: sarà che pure i cinesi i loro pannelli devono venderli a noi occidentali? Chiudo con la banale constatazione che i cicli climatici hanno tempi secolari: non basta una generazione (forse nemmeno due) per vedere un ciclo di variazione climatica un po' su e un po' giù: infatti un secolo fa (o più) i giornali titolavano di glaciazioni imminenti, adesso invece va di moda il "global warming". Però siccome sono parecchi anni che in realtà le temperature MEDIE globali non salgono (mentre la CO2 sale imperterrita) allora parliamo di "cambiamenti cliematici" così non sbagliamo di sicuro, ribadendo ovviamente che siamo noi "il problema" (così possiamo fare qualcosa, altrimenti che senso ha fare interventi pesantissimi nell'economia se non servono a NULLA?). Ci sarebbero tante altre cose da dire, ma per certe cose bisognerebbe studiare, anche se in certi campi (e climatologia è una di queste) di certezze ce ne sono poche: solo chi urla FATE PRESTO è sicuro del disastro imminente, chissà come mai. Tanto qualche fesso (in buona fede, per carità) si trova sempre. Comunque la neve da noi doveva essere sparita già da qualche decennio, invece guarda un po' ancora oggi c'è gente che muore sotto le valanghe: ma come è possibile?
    Salùt, M.

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