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domenica 8 luglio 2018

Tanto va il nerd al lardo che ci lascia l'algoritmo


Ieri facebook mi ha avvisato che l'ultimo post che avevo scritto violava gli standard della community e quindi sarebbe stato rimosso dalla mia bacheca e da tutte quelle di coloro che l'avevano condiviso. Cose del genere mi erano capitate già in passato, per dire in passato avevo scritto un articolo utilizzando una foto che ritrae una bambina che scappa da un bombardamento in Vietnam, questa:


Evidentemente pedopornografia, guardate quanto è erotica questa foto.

Il post venne cancellato perché, appunto, in questa foto c'è una bambina nuda. Lasciatevelo dire, se una foto del genere provoca in voi una reazione diversa dal desiderio di prendere a calci nel culo quei soldati e offrire vestiti e un abbraccio a questi poveri bambini, siete imputriditi.

Ma Facebook non ragiona come un essere umano, vede un bambino nudo e pensa che la reazione "normale" sia quella di essere arrapati, così la blocca.

Facebook in definitiva, è un pericoloso psicopatico incapace di riconoscere il contesto. 
        

E insomma, ho scritto un articolo sui migranti morti scambiati per bambolotti, seguito da questa didascalia:


Ora, io ci provo a non usare i social, lo apro una volta alla settimana e tanto mi basta. Ma qui la stronzaggine sta cominciando a percolare dalla vita virtuale a quella reale, mi tocca mandarvi affanculo sia nella vita reale che in quella virtuale.

 Ecco, si, andatevene affanculo. E se dovete illudervi che quelli affogati siano bambolotti per mantenere una parvenza d'umanità, pensateci bene. E se vi sbagliaste? E se quelli fossero davvero bambini, come cazzo vi potreste guardare allo specchio domattina? Che poi, beh, sicuramente già avete qualche problema, imbruttiti come siete si vedrà, che state marcendo.


-This share goes against our Community Standards on hate speech-

E in un attimo il post è sparito dalla bacheca di un sacco di gente che l'aveva condiviso. Una scelta da persone è stata cancellata da un algoritmo, Un programma ha deciso cosa potevate e non potevate vedere.

Poi, eventualmente, se ti lamenti qualcuno controllerà e (forse) capirà di essersi sbagliato.

Oh si, Facebook non bloccherà mai un articolo che parla della ricetta degli spaghetti al marzapane di nonna Antonina, né il video di vostro nipote che vomita per la prima volta annaffiando il vaso di gerani, ma se siete umani, cazzo, non può bastarvi mangiare e figliare, per sentirvi vivi. Se siete umani avrete anche bisogno di lasciare l'intelligenza libera di spiegare le vele e ragionare su argomenti complessi, difficili, contraddittori e magari, sbagliare.

Ma nel mondo ideale di Facebook non c'è approfondimento intellettuale critico, aspra discussione, c'è solo una grande integrazione sotto il simbolo del Like e dello Share. E volete sapere una cosa? Siamo stati noi a permetterglielo. Fino a qualche anno fa esistevano centinaia di Blog, siti personali, cose che la gente faceva per esprimersi. Certo, la maggioranza scriveva degli spaghetti alla piastra di nonna Carmela. Ma almeno uno poteva cercarseli. Tutte quelle persone si sono spostate su facebook e lo inondano ogni giorno con foto di cibo, tette (sempre apprezzate) gatti (apprezzati anche loro, quasi quanto le tette). 
Ma cibo tette e gatti li posso trovare facilmente.

-Aprendo il frigo
-Ruotando la testa (in momenti di magra c'è youporn)
- Girando per il quartiere 

Facebook è un volemosse bene, ma solo se parliamo delle solite quattro cazzate, altrimenti ban. E chi è che decide cosa va bene e cosa no? Un algoritmo scritto a migliaia di chilometri, partendo da presupposti culturali completamente diversi dai nostri. Per dire, il linguaggio che incita all'odio noi quando l'abbiamo mai sentito? Se facebook fosse stato di Marcolino Zuccotti, per dire, probabilmente punirebbe duramente la bestemmia. Ma è angolosassone, quindi il problema è l'hate speech. E questo è il motivo per cui mi pago il dominio personale, voglio avere uno spazio personale dove posso dire un po' il cazzo che mi pare, quando mi pare e quanto mi pare.
E anche su questo versante, ci sono problemi. Google, un altra azienda Ameriggana ha il controllo su dove potete trovare il mio blog, non ci ho mai fatto troppo caso, ma a quanto pare da parecchi anni ha deciso d'indicizzarmi come "porno", il che significa che da google non mi arriva un cazzo di nessuno, i filtri di parecchi posti mi bloccano, i vicini mi guardano male.

l'unica parola chiave di questo mese è:
bella cugina con tette giganti in giardino

Un argomento che trovo interessante, ma che non ho mai trattato, soprattutto perché non ho una cugina con le tette giganti.

Così per uno che scrive articoli lunghi, spendendoci ore, l'unica cosa che rimane è il passaparola, come i carbonari. Perché nella società dell'integrazione, puoi scrivere quello che vuoi, ma non significa che ti sarà permesso farlo leggere. Tornate a lamentarvi della censura cinese la prossima volta, noi invece  libertè egalitè fraternitè. Ma vaffanculo va.

E sapete una cosa? Me ne fotto (Ehi google, ho scritto fotto). Me ne fotto perché quelli che rotolano fino a qui, per una ragione o per l'altra sono persone ancora capaci di leggere un testo di mille parole a botta senza svenire, che possono anche essere in disaccordo con me e mandarmi a cagare, ma lo fanno argomentando la loro posizione, permettendomi di rivalutare la mia.

E se qualcuno risponde che "Bisogna fare così perché ci sono la fake news, i filtri servono per tutelare quelli che ci abboccano!" rispondo che le fake news ci sono sempre state, le chiamavamo bufale-frottole-stronzate-minchiate-troiate (ehi Google, dico le parolacce) e il filtro che usavamo per schivarle si chiamava cervello.

 Il cervello ce lo danno ancora in dotazione, neuroni in mano, alla nascita. Ma in alcuni casi potrei sbagliarmi.


Kurdt.

Nota: Se vi piace quello che scrivo, condividetelo con i vostri amici, è l'unico modo per farlo leggere, visto che Google mi vede come il pelato di Pornhub (ehi Google, ho scritto Pornhub)

se proprio vi piace molto, allora potete fare una cosa ancora più rivoluzionaria (e leggere tutto quello che scrivo, compresi i libri) e iscrivervi alla pagina Patreon come hanno fatto altri intrepidi, che mi aiutano a sopravvivere. Ci cliccate sopra e mi offrite un caffé, io ve ne sarò grato, voi potrete leggervi tutto. 



sabato 22 ottobre 2011

I BloggerS (Prima parte)


 AVVERTENZA AI NAVIGANTI, QUESTO È UN POST DI DIMENSIONI TITANICHE, SE IL VOSTRO CERVELLO HA UNA SOGLIA DELL'ATTENZIONE DA PESCE ROSSO, CAMBIATE BLOG, O ANDATE AFFANCULO. 


Ma un opzione non esclude l'altra.

Questo è il tipico lettore di blog.


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Blogger blogger blogger blogger blogger blogger

"I" bloggher. Senza articolo non ha senso.

Ogni mattina un blogger si sveglia, è sa che dovrà linkare più velocemente del suo vicino, se vorrà partecipare alla Blogfest.

Ogni mattina la grammatica e la letteratura, si svegliano nelle mani di un blogger. Morte.

Ed io ogni mattina mi sveglio, prendo un caffè senza caffeina, azzanno una tavoletta di cioccolato e mi siedo alla mia scrivania, troppo bassa anche per un sardo quale sono, e, bestemmiando per il mal di schiena, apro il mio Feed Reader.

Per chi è stato su marte negli ultimi dieci anni, un feed reader è una roba che ti permette di aggiornarti sulle cose che scrivono i tuoi blogger preferiti.
E ogni volta sono sempre più deluso.
Originariamente, il blog, come me lo immaginavo io, poteva essere veramente una forma di liberazione delle idee impubblicabili, delle soluzioni letterarie ardite, fantasticavo su pittori rivoluzionari e fotografi di grande talento sconosciuti alle masse che pubblicavano le loro foto su blog, blog gallerie di foto e quadri, racconti e libri pubblicati su blog, articoli e notizie dati dal basso.
Sognavo un mondo dove i tecnici davano piccole lezioni di Chimica, Biologia, Matematica, Grammatica, Fisica, e tutto il resto per la gente comune, che magari, pensavo, ha dovuto lavorare tutta la vita e non s'è potuta istruire, poveretta.
Immaginavo che tutti fossero interessati e curiosi.
Inutile dire che non è andata proprio così, che il mondo ha seguito una via diversa, parallela, ma diversa.
                I BLOG E FACEBOOK

I blog erano qualcosa d'innovativo dieci anni fa,  possiamo definirli la prima forma di Social Networking. All'epoca erano già nate le “Catene di blog” ovvero un sacco di blog avevano liste di decine e decine di altri blog, la tal cosa rendeva più semplice ritrovarsi, era insomma un vero e proprio social network ante litteram.

Ovviamente in un marasma simile la maggioranza della gente pubblicava quasi solamente i cazzi propri, quelli che scrivevano robe interessanti erano pochi e nascosti nel mucchio del letame, Google non aiutava granchè perchè indicizzava (ed indicizza) principalmente sulla base di “Quanti link ha questo qui?” senza fare nessuna distinzione qualitativa (come potrebbe del resto?)

Quindi una serata di navigazione era passata principalmente a scremare il letame dal miele, e il letame è sempre molto più abbondante del miele, in una misura di dieci parti di merda per una di miele (e questo solo perchè non navigo in zone appestate, li il rapporto diventa anche 100/1).

Ricette di cucina, gente convinta che la pisciata serale del suo gatto sia poetica, altri che aperta la finestra di casa vedono le nuvole e s'illuminano d'immenso, vomitando le prime quattro strofe che gli saltano in mente, pittori che dipingono come dei bambini autistici investiti da un tir.
Merda, insomma, Merda scremata.

Con l'impressionante successo di Facebook credevo che il fenomeno si sarebbe fermato, e che quelli che sentivano l'impellente bisogno di farmi sapere quanto bella era la loro nuova moto si sarebbero gettati a capofitto in questa nuova ondata, vedevo Facebook come un grande inceneritore d'immondizia, e in fondo non avevo torto, anzi. Per i blog dovrebbe esistere una forma di datazione
A.F e P.F per rimarcare adeguatamente l'evento.

Insomma l'ottanta per cento dei blog era sparito, ed io ero felice come una pasqua, perchè vedevo solo un sacco di letame in meno tra i piedi, ma..

Ma non era rimasto molto altro.

Si, ok, non c'era più letame, ma navigando si vedevano ancora le buste lasciate dai naviganti precedenti, carcasse di blog abbandonati a se stessi, mezze divorate dai motori di ricerca affamati tipo Altavista,. Catene di blog infinite, chilometriche, che iniziavano con blog di ceramisti vampiri e finivano con coltivatori di zucchine di straforo.

Un mare oramai inquinato che non dava più nessun frutto degno di nota.

IL MARE DEL WEB E LE ACQUE PROFONDE

Eppure, per quanto in superficie la situazione fosse sconfortante, nelle acque profonde qualcosa viveva ancora, un ridotto numero di blogger continuava una lotta dura senza paura.

Come dei pesci lanterna (foto) essi si muovevano nell'oscurità più assoluta, sopravvivendo solo di scarpe usate, buste di plastica e occasionalmente, cadaveri di redattori gettati in acqua dalle superpetroliere “Mondadori” e “Feltrinelli”

Ma erano pochi, pochissimi, e si narra che alcuni di loro ancora si nascondano sotto quest'insegna : 
.


                    LE CATENE DI SAN BLOGGER

Come mai i blog interessanti sono così pochi? Una risposta può essere che la gente per trovare qualcosa si affida a Google, e Google, notoriamente valuta molto il numero di link che arrivana da altri siti, questo ci porta ovviamente ad avere in cima ai risultati chi ha più link, quali fattori spingono a linkare un blog?

Ecco i fattori pesati (a mio insindacabile giudizio)

  1. Chi esiste da più tempo 20% (Fattore "Nonni della caserma")
  2. Chi pubblica contenuti molto interessanti 10% (Fattore "Ma chi?)
  3. Chi strilla forte di aver trovato la cura per il cancro attraverso l'omeopatia aliena 15%  (Fattore stupidità )
  4. Chi relinka a sua volta 50% (Fattore "succhia tu che succhio anch'io")
    5 Chi lo sa? 5%

I dati sono stati ottenuti tramite indagine Istat, non sono quindi passibili di errore, abbiamo anche dato un occhiata all'auditel per essere sicuri che la massa media della popolazione sia rimasta mediocre come al solito.

Il relink selvaggio insomma la fa da padrone, personalmente ho ricevuto decine di inviti di “scambio link” che avrebbero dovuto migliorare il “Ranking” del mio sito, piazzandolo meglio, manco fosse un cavallo all'ippodromo, un cavallo da drogare con link, al posto di anabolizzanti.

Ma questa gente che voleva scambiare link con me scriveva di merda, cose imbarazzanti, con cui non volevo avere nessun legame, di nessun tipo, così rifiutai tutte le offerte, anche se le visite al sito languivano, quale sarebbe stata l'alternativa?

L'alternativa sarebbe stata dire di si allo scambio link selvaggio e ritrovarsi con un sacco di traffico in più da Google e da quella cerchia di Relinkers, un sacco di visite che sarebbero arrivate seguendo però delle vie che non volevo, cazzo.
Non volevo che associassero il mio nome con dei sistemi per l'allungamento del pene, ne, peggio ancora, con certi blogger complottisti dei miei coglioni, o ancora con il marciume di destra o sinistra, volevo solo che conoscessero quello che scrivevo, e allora ho sfanculato tutti, come potete vedere dalla mia minuscola Blog Cosa a sinistra.
Più d'una volta ho visto gente linkarmi, aspettandosi un compenso da parte mia, come se il link fosse un “regalino” da ripagare :

Tò, ti ho fatta la CASSEUULA che ti piace tanto! Magnatela!”

Ah beh amico, allora eccoti una bella fettina di salmone affumicato, dopo la tua Cassuela ci sta proprio bene!”

PUBBLICITÀ (Il mio gatto si chiama Neruda, non so se ve l'ho detto e ama il salmone. )

Io ovviamente ho dato un occhiata a chi mi linkava, e se non mi diceva un cazzo di niente, allora ho lasciato proprio perdere, se invece m'interessava, mi sono fermato a commentare, ho linkato SOLO quando veramente consideravo chi scriveva un eccellente aiuto per decifrare una qualche sfaccettatura della realtà, a prescindere dal fatto che mi linkassero o no.

Mentre questi dopo aver aspettato un momento variabile (4-12 giorni) e visto che non restituivo il bocchino, delinkavano, credendo di farmi un dispetto, senza capire che stavano facendo un dispetto a se stessi, se non gli piaceva quello che scrivo, cazzo linki?

Sono stronzo, penserete, dopotutto che differenza fa linkare chi ti relinka?

La differenza, ed è una differenza sostanziale, è che relinkare selvaggiamente chiunque vi linki ha formato la blogosfera come oggi la conosciamo, dandogli la forma di una grande, grossa, torta di merda. (Foto)

Merda si, ma d'artista.
Quando uno arriva sul vostro blog e trova venticinquemila link, ne apre uno e scopre che il tizio linkato è un handicappato, ne apre un altro e trova un monco, poi un cerebroleso, cosa credete che pensi? Penserà che siete delle merde fuse, voi ed i vostri amici bloggers, ma siccome non riuscirà a trovare di meglio (visto che avete occupato tutto il cazzo di spazio disponibile con i vostri relink) sarà convinto che la blogosfera è solo una grossa torta di merda fusa, con voi come ciliegine .
Degli stronzi.

Ovviamente non parlo proprio con voi, parlo con quelli che vi stanno accanto, tu, oh lettore, non praticherai mai il relink selvaggio, tu selezionerai attentamente tutti i tuoi link, però, GUARDACASO, selezionerai praticamente solo gente che ti linka a sua volta.

La formula per capire se un blog fa schifo al cazzo è questa :

Se la quantità di siti che linkano a loro volta è superiore al 50% allora nel 90% dei casi si tratta di merda.

Oh siete inclusi? Come mi dispiace! pero', allora, dovreste smetterla di succhiarvi il cazzo a vicenda, oh no?

Anche perchè i vostri feedback del cazzo influenzerammo positivamente Google, che vedendo un sacco di gente finire su un sito del cazzo dai vostri link del cazzo, piazzerà alle prime posizioni un sito del cazzo, rendendo il tutto un truogolo indicibile.

LA COMPETENZA


Di cosa scriverò è la cosa che si chiede qualsiasi blogger, prima di iniziare a scrivere. La domanda sembra semplice, ma la realtà ci conferma che la maggior parte della popolazione non sa un cazzo di niente, quindi di cosa potrebbbero parlare?

Ma è ovvio, sciocchini, DI SE STESSI!

Ed inizieranno a parlare delle loro vacanze interessantissime, posteranno le foto interessantissime delle loro vacanze avventura a stormogiallo sul Groppone in provincia di Cosenza, e vi racconteranno di quando hanno incontrato la vecchietta che stava svenendo sul marciapiede, e poi, e poi basta che sta già diventando troppo interessante, e LORO non sono interessanti, sono solo pedanti e fastidiosi come mosche con la sifilide.

Dovrebbe scrivere solo chi ha la competenza per scrivere qualcosa, o almeno chi desidera provarci, non credo che qualcuno di questi tizi ritenga, in buona fede, di poter interessare a qualcun altro.

Per scrivere bisogna conoscere qualcosa, devi sapere almeno di cosa stai parlando, magari sei un tecnico di qualcosa, uno scienziato, allora parli di quello, oppure ti interessi a qualcosa di particolare, allora mi parlerai chessò, di letteratura fantascientifica degli anni 50, o magari sei una persona abituata a riflettere e collegare fatti e cose apparentemente distanti, ed allora scriverai qualcos'altro, l'importante è che tu non faccia parte di quella cerchia di blogger che scrive solo e solamente cose già sentite- (Nietzche parlava di questa gente paragonandola a dei cerini, che solo quando vengono sfregati contro qualcos'altro s'accendono.)
 Quella categoria è la peggior merda di tutte, e se siete blogger, probabilmente ne fate parte.

Io no, perchè ho scritto questo testo, ciò significa due cose
1) Quello che ho scritto è vero, questo automaticamente mi classifica come interessante e veritiero)
2) Quello che ho scritto è falso e allora beh, chi cazzo se ne fotte di quello che ho scritto? Tanto sono tutte stronzate!.
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La seconda parte del post tratterà due argomenti :
BLOGGER E BLOGFEST (Com'è) CON FOTO!

COME DOVREBBE ESSERE

domenica 4 luglio 2010

Facehook

               Attenzione,questo post può provocare sonnolenza,letargia coma e morte.

                                          Prima di assumerlo consultare il medico.


Facebook non serve,francamente,ad un cazzo. 


Giusto l'altro ieri inizio a pensare di mollare questastronzata inutile che chiamano facebook.

Lo comunico a tutti i colleghi di Facebook e arriva immediatamente un amico che dice,cito testualmente:


"no, non te ne andare!!!!! dai non puoi essere così categorico! In fondo su facebook si organizzano anche eventi importanti, si riuniscono ampi gruppi di persone in poco tempo; con le mail non si può fare nulla del genere..."
 
 Ebbene facebook è il male e lo dimostrerò citando un paio di parti della loro licenza d'uso.

In pratica con la licenza d'uso di Facebook voi state vendendo l'anima al diavolo e non lo sapete!
 
Terribile e drammatico.
Iniziamo ad esplorare questo patto faustiano tra voi e una grande multinazionale americana.

Qui trovate la licenza di facebook che avete firmato anche voi,e dalla quale citerò dei pezzetti,per farvi capire quanto siete/siamo coglioni a rimanerci.

Cominciamo dal punto sicurezza della licenza :

7.    Non pubblicare contenuti: minatori, pornografici, con incitazioni all'odio, con immagini o grafica di nudo o con violenza gratuita.

Oppure


5.    Protezione dei diritti di terzi
Facebook rispetta i diritti di terzi e si aspetta che l'utente faccia lo stesso.
1.    È vietato pubblicare o eseguire azioni su Facebook che violino i diritti di terzi o violino in altro modo la legge.
    
Vi sta dicendo in pratica che tutte le vostre stronze catene di sant'antonio sono accettate fino a quando non rompono i coglioni a chi le leggi,le fa.

Un ipotetico facebook birmano potrebbe tranquillamente chiudere una raccolta firme in favore di Aung San Suu Kyi in quanto infrangerebbe la legge Birmana.

(Questo è per rispondere a quelli che dicono che facebook è uno strumento di democrazia.)

.    Registrazione e sicurezza dell'account
Gli utenti di Facebook forniscono il proprio nome e le proprie informazioni reali e invitiamo tutti a fare lo stesso. Per quanto riguarda la registrazione e al fine di garantire la sicurezza del proprio account, l'utente si impegna a:
1.    Non fornire informazioni personali false su Facebook o creare un account per conto di un'altra persona senza autorizzazione.
 
 Ovviamente questo è il vero obbiettivo di facebook,organizzare i vosti dati per poterli rivendere agli inserizionisti.

Se mettete un nome falso,siete fuori dalla licenza d'uso.
 
10.    Informazioni sulla pubblicità su Facebook
Il nostro obiettivo è quello di fornire agli inserzionisti pubblicità efficaci sia per loro che per gli utenti.


 Direi che è abbastanza chiaro questo punto no? Facebook nasce per fare soldi,mica cazzi.

E non ha nemmeno torto,semplicemente ci sono una marea di fessi che suppongono che sia da considerare come uno strumento di coesione popolare,democrazia,.sesso online etc.


E per finire l'ultima goccia.

La frase che meno mi piace di tutta la licenza :

14.    Risoluzione
Se le azioni dell'utente violano nella forma e nella sostanza la presente Dichiarazione o creano dei rischi legali per la società, abbiamo la facoltà di interrompere la fornitura di parte o di tutti i servizi di Facebook nei confronti dell'utente stesso. Invieremo all'utente un'e-mail di notifica oppure lo avviseremo al successivo tentativo di accesso all'account. L'utente può cancellare il suo account o disattivare la propria applicazione in qualsiasi momento. In tal caso, la presente Dichiarazione cesserà di avere validità, ma resteranno applicabili le sezioni seguenti: 2.2, 2.4, 3-5, 8.2, 9.1-9.3, 9.9, 9.10, 9.13, 9.15, 9.18, 10.3, 11.2, 11.5, 11.6, 11.9, 11.12, 11.13 e 14-18.



Insomma se gli rompete il cazzo vi schiantano l'account,foste anche Gesu' Cristo in croce,vi appendono al chiodo.


E non solo,dopo avervi tolto la possibilità di accedere,vi dicono chiaramente che in ogni caso resteranno valide le sezioni x:xx etc:etc del contratto,dimodo da togliervi anche quel poco di controllo che avevate sui vostri dati.


Ma la c osa peggiore è che non ci rendiamo conto che Facebook ci fa dimenticare ,di cose fatte di lettere,carne,sangue e parole.


Di cose e persone vere,non gente incontrata due volte che ci chiede di farsi i cazzi nostri su facebook.




E poi facebook non accetta il porno,cosa terribile e molesta.


Bell bell sbav sbav facebook sbav sbav