AMICI
MIEI.
Ho avuto molti amici.
Avevo iniziato la prima stesura di
questo testo scrivendo : "Non ho avuto molti amici". Poi,
contandoli, mi sono reso conto di essere uno stupido. Pochi sono
stati fortunati come me.
Partendo dai 14 anni ho avuto
generalmente meno di un amico all'anno.
Pio, Michele, Simone, Alessio,
Calogero, Piero, Raffaele e Peppe.
E Davide.
Ogniuna di queste persone, che per voi
è solo un nome su una pagina web, per me è un universo e una
finestra sul mondo.
Dovete sapere che sono stato per molto
tempo solo.
Nato in un paese di millecinquecento
anime nel cuore della Sardegna, trasportato come una valigia per tre
o quattro paesini del cazzo identici da due genitori poco attenti,
non avevo avuto altro che libri, urla e terrore. Terreno fertile per
la follia.
Ai 14 partii dal paese per andare a
vivere a Spoleto, nel convitto Inpdap, ci sarei rimasto cinque anni,
quel posto mi ha salvato la vita, l'ha resa accettabile, e a tratti,
meravigliosa .
Tutti quei nomi che vedete scritti la,
sono nomi di persone vere, conosciute in posti diversi, a volte in
diverse nazioni, tutte persone a cui ho dato in mano un coltello,
confidando che non mi avrebbero
mai ferito.
Ed ho avuto sempre ragione, a parte con
Davide.
Ma francamente, questa è un altra
storia, e sono anche cazzi miei .
L'amicizia è una cosa seria in un
mondo in cui nasci solo.
Nasci, ti prendono e ti staccano dalla
tua fonte di cibo, se sei fortunato abbastanza sopravvivi a
duecentosedici malattie diverse, scarlattina, tetano febbre gialla,
rabbia, morbillo e Orecchioni.
Se sei ancora piú fortunato resisti a
cadute che stroncherebbero uno stuntman professionista, a pallonate
in faccia, pugni, calci, terremoti, maremoti, guerre e carestie, e
finalmente diventi qualcosa che assomiglia vagamente ad un essere
umano adulto.
E sei libero.
E sei solo.
E conosci persone sole come te, con cui
rifletti sul mistero di questa breve permanenza e condividi una parte
di quello che sei, e tutto quello che hai.
Con un buon amico sei come appena nato.
Sorpreso e con la guardia abbassata, e questo non significa che tu
sia debole, anzi.
Un amico ti stima per cose che non
capisci, vede in te virtú che non conosci, e ti vuole bene per
questo.
Ma un amico non ha mai pena di te (al
massimo ha compassione, nel senso letterale, di soffrire insieme) ma, non dimenticarlo mai, l'amicizia
non è gratuita.
Non devi mai umiliarti di fronte ad un
amico, perchè non è quello che vuole, lui sente di essere un
`pò anche te, e qualsiasi umiliazione ferirebbe anche lui, non
lasciarti mai mettere i piedi in testa, nemmeno dal tuo migliore
amico.
Vi regaleró una piccola storia per
ogni nome.
Pio
: Un tizio alto due metri, fu il primo amico che ebbi, ci conoscemmo
in convitto, diventammo subito compagni (che bella parola, compagni).
Stavamo partecipando ad un torneo di
scacchi per cui ci eravamo preparati giocando ogni giorno decine di
partite uno contro l'altro, lui era stato sbattuto fuori al primo
turno per un errore stronzo, io avevo continuato fino ad arrivare
alla finale.
Ero terrorizzato dalla possibilitá di
fare un errore stronzo come il suo,gli dissi :
"Pio, tu che oramai sei stato
sbattuto fuori e non hai un cazzo da fare, siediti accanto a me alle
mie partite e se vedi che sono in una situazione di pericolo, dammi
un calcio da sotto il tavolo."
"Non ti preoccupare" mi disse.
Fu cosí che durante tutte le partite
che feci ricevetti calci a ripetizione, perchè in una partita di
scacchi, quasi tutte le posizioni sono pericolose, ma mi tenne
sveglio a furia di zampate, e in qualche modo, mi fece vincere quel
torneo.
La finale era contro Davide.
Michele
: l'unico
dei miei amici ad essere normale,
ora
è un eccellente informatico, una persona squisita e gentilissima,
una delle poche che conosco veramente capace di nascondere un
segreto.
Se promette di stare zitto, lo fará.Costi quel che costi.
Lo imparai a mie spese a sedici anni.La mia ragazza
dell'epoca mi racconto di essere uscita anche con quello che doveva
essere il mio "migliore amico" dell'epoca, Davide.
Quando parlai con Michele scoprii che Davide si era
confidato con lui, ammettendo il maltolto, lui disse solo :
"Non potevo dirti niente, mi ha fatto promettere
prima di dirlo"
Apprezzai molto questa sua dote, significava che
qualsiasi cosa gli avessi detto sarebbe morta li, e sparita per
sempre, e cosí è stato.
Calogero
: Diventammo
amici perchè condivideva la stessa camera di Pio, aveva la R moscia
e scriveva poesie, passione che divenne anche la mia in tempi molto
brevi, e con gran piacere.
Eravamo considerati gli psicopatici del convitto dove
lavoravo, ci avevano classificato come : Froci/Drogati/ Incapaci/
Stupidi/ Pseudo alternativi, e tutto assieme poi!
Passai una fantastica estate a Londra con lui,.prendemmo
un trip a Piccadilly, avevamo 17 anni, il mondo non sarebbe stato piú
lo stesso da allora.
Molto
piú colorato, of course.
Purtroppo ci siamo persi per strada dopo l'universitá,
lui era diventato una sorta di stregone che applicava i libri di quel
fesso di Castaneda alla vita reale, l'ultima volta che ci siamo
sentiti è adata cosí:
"Non so piú chi sei, quindi tanto vale che
smettiamo di sentirci anche virtualmente"
"Io sono la stessa persona che conoscevi prima,
almeno in parte"
"Io invece no"
"Bon"
Non ci vediamo da sette anni.
Simone
: Anche
con lui ci conoscemmo nel convitto, a Spoleto, io avevo appena
lasciato la zoccolona che mi aveva cornificato con l'ex
migliore amico,
divenimmo amici per caso.
E lo siamo rimasti fino ad ora.
Eravamo capaci di prendere in giro qualsiasi cosa e
qualsiasi persona, generalmente ci odiavano, perchè non capivano
cosa cazzo trovassimo di divertente in quel funerale.
Una volta, durante l'ultimo anno di convitto il
direttore aveva scoperto che tutta la camera si era assentata da
scuola per un periodo variabile dai tre giorni (simone) ai dieci
(dsavide) al mese (io)
"Bene, alessio, a te ti capisco, tre giorni, in un
mese, sono comprensibili, poi punto il dito verso Davide e disse : "
a te Davide, giá ti capisco meno, dieci giorni sono tanti"
Infine guardó verso di me e disse, con voce stupita : "
A te invece, Kurdt, non ti capisco per niente"
E Simone scoppio a ridere, insieme a tutti gli altri.
Rimane ancora probabilmente la persona con cui sono
riuscito a legare piú profondamente di tutte, e piú a lungo.
Alessio
: Lo
spacciatore di nutelline del convitto, le accumulava dentro una
gigantesca scatola, racattandole in giro alla colazione, per poi
venderle a prezzi strepitosi al mercato nero delle camerette, le
vittime erano generalmente in preda alla fame chimica, avrebbero
sborsato qualsiasi cifra.
Questa è una storia un pó triste.
Scoprirono che aveva un tumore quando aveva solo 21
anni,
Ed
era la persona più orgogliosa che abbia mai incrociato, anche con i
suoi amici non dismetteva mai la sua natura di sardo, di nuorese.
Poi
sono partito da Perugia per dirigermi in Egitto, per iniziare una nuova
avventura, con la promessa che ci saremmo rivisti presto,
abbracciandoci, perchè ci volevamo bene.
Ci
sentivamo spesso su Msn, un giorno gli dissi che stavo male, che mi
mancavano tutti loro, che cazzo, vivere in giro per il mondo è bello, ma
loro, i miei amici, che mi conoscevano per davvero, non li trovavo da
nessuna parte, e soffrivo.
"Sta tranquillo, non c'è problema sai? sei forte abbastanza, poi quando ci vediamo ne parliamo di persona"
"Sta tranquillo, non c'è problema sai? sei forte abbastanza, poi quando ci vediamo ne parliamo di persona"
E cazzo, non ci siamo più visti.
L'anno
scorso, a Febbraio, rientro dalla discoteca mezzo ubriaco è leggo un
messaggio di mia sorella su Facebook, cristo, su Facebook:
"Manu, Alessio è morto"
Come sua madre, anche lui, di tumore.
Piansi, quella notte, come non ho mai pianto, e quella notte una parte di me è morta con lui.
Non voleva farsi vedere sofferente, non da me, non da noi.
Piero:Ed eccoci a Pisa, all'università.
Piero
è calabrese, ci ammazzavamo di canne ogni santo giorno, viaggiavamo
spesso senza biglietto, salivamo sui treni, schivando il controllore, e
scendendo se ci acchiappava.
Una
volta arrivammo a Roma dopo aver bevuto una cassa di birra ed una
bottiglia di anice in due, lui si fermò a li a casa di una ragazza che
consceva, io continuai la mia folle corsa fino a spoleto, salendo su un
eurostar, il cui biglietto aveva comprato lui, scollettando alla
stazione.
Avevamo fatto amicizia con dei barboni a pisa, e passavamo buona parte del tempo con loro, sotto i portici.
Dormivamo ovunque, a qualunque temperatura, avevamo una casa, ma non importava, l'avventura era fuori.
Una
mattina, alla stazione di Prato, ci addormentammo sotto una macchina
obliteratrice, ci sveglio una vecchia di merda che doveva prendere il
treno.
"Tlick tlick"
"Ehi, vecchia di merda, non puoi prenderlo dopo, il treno?"
"Barboni di merda".
Raffaele: Con
Raffaele ci conoscemmo in Egitto, lavoravamo insieme, e uscivamo
insieme, fù l'unico con cui legai veramente in quel posto dimenticato da
Dio.
Salimmo su un autobus, ad Hurgada:
"Three Pound" Disse l'autista
"Uè, but why three for us and 1 for all the others?"
"Cause you are not sadiki from egypt"
"And so? give us back two pound, we are not stupids"
"Allahahahahahahalllaalllaaalalalalalalalalala" Disse lui
"Vaffanculo dicemmo noi"
Ci sedemmo nelle file di dietro, e Raffaele si mise a PISCIARE DENTRO L'AUTOBUS, per vendetta-
Il
rivoletto di piscio raggiunse lentamente la testa dell'autobus,
scendemmo correndo, seguiti dallo sguardo allibito di decine di
egiziani, troppo stupiti per inseguirci, mentre ci perdevamo nei vicoli
della medina.
Peppe : Quando Raffaele venne alle canarie per cercare lavoro si portò dietro un altro barbone come lui.
Si chiamava Giuseppe,avrei poi scoperto, e legge questo blog, quindi non posso fare troppe smancerie.
Un tizio con una "Capa tanta" con cui ho parlato di qualsiasi cosa trovando sempre una sponda adatta, una persona, nel vero senso della parola.
Una volta, tipo due settimane fa,mentre sto per uscire dall'hotel dove lavoro, mi telefona :
"Manu, porta un pò di carta, che mi sto cagando addosso"
"Ok"
Esco dall'hotel, e mentre torniamo a casa mi dice : "Non ce la posso fare, devo cagare adesso"
E si mette a cagare, IN PIEDI AD un angolo della strada, tirando fuori uno spruzzo di merda a pressione che manco nei film quando aprono l'idrante.
Subito dopo passano tre ragazze che immagino abbiano visto la scena, e cambiato strada.
Ecco, come sono, i miei amici.
E non gli cambierei per niente al mondo.
Ah dimenticavo, Davide.
Davide.
Ma questa è un altra storia, e ve la racconterò un altra volta.
Hai questa cosa... questo sguardo lucido sulla realtà!
RispondiEliminaMi è piaciuto il tuo post: a tratti comico, a tratti feroce.
E mi hai fatto pensare a tante cose... che come dici tu sono cazzi miei.
Grazie, davvero!
Grazie a te, uno che scrive senza lettori è solo uno che scrive, uno che scrive con gente che lo legge invece, è solo uno che scrive con gente che lo legge.
RispondiEliminaeh eh ci lasci senza dessert !
RispondiEliminaun caro saluto
Ciao tesoro, quel dessert è andato a male, volevo risparmiarvi la pena di conoscere il mio più grande errore di valutazione :)
RispondiEliminaWè, allora ne approfitto: salutami Pepe! :)
RispondiEliminaScolta, non voglio sapere niente di Davide che già è un nome che non mi piace; invece che startene sempre lì pechè ogni tanto non fai un salto nel paese di cui usi la lingua?
RispondiEliminaOf course che ti saluto peppe, che con tutta probabilità leggerà questo commento, ora sta a casa, a Napoli, preparandosi per nuove avventure
RispondiElimina:)
Tornerò nel paese di cui uso la lingua il 20-21 ottobre per incontrare il mio cugino illustratore e i miei fratelli, poi riparto per auschwitz il 24 e rimango fino al 28, poi non lo so, faccio solo piani a breve termine :*
RispondiEliminaComunque potrei franintendere il commento, intendi Italia, Francia o Inghilterra ? (In Spagna ci sono già =)
RispondiEliminaNon ero sicuro che considerassi la Sardegna Italia ;))))
RispondiEliminaHo fatto un piccolo pianto per Alessio, che vergogna.
RispondiEliminaMorg
Ti ringrazio per l'empatia, io piango ogni volta che scrivo di lui, o in alternativa, rido, pensando a quante cazzate abbiamo fatto insieme.
RispondiEliminaUna volta mi feci i capelli verdi, e lui voleva imitarmi, e glieli feci rosa, il giorno dopo a scuola lo presero per il culo fino a costringerlo a tingerseli un altra volta, completamente biondi.
Sembrava uno spaventapasseri
Beh, in teoria lo è, poi se in pratica vai in sardegna e non parli sardo, beh, sono cazzi amarissimi.
RispondiEliminaUna volta la mia ragazza cercava di chedere informazioni in italiano a dei vecchietti al bar, facevano finta di non capire, fino a quando non scesi io e chiesi in sardo.
Allora risposero.
E' sempre bello leggere di quando parli dei tuoi amici. Ne esce sempre un affetto enorme.
RispondiEliminaBello.
Sono la famiglia che mi sono scelto ;)
RispondiEliminadagli errori di valutazione impariamo poi a cucinare...sarai quindi un gran pasticciere !
RispondiEliminaSono la famiglia che mi sono scelto :)
RispondiElimina