lunedì 4 agosto 2014

Il direttore è (finalmente) in vacanza



Ho dovuto prendere e riscrivere questo post, perché appena scritto, a caldo, mancava di vita. Come al solito prima di scrivere qualcosa su un esperienza c'è bisogno di fare passare un po' di tempo.

Come alcuni di voi sanno, sono partito per un mese a fare il direttore di una colonia estiva dell'Inps in Inghilterra, e anche se è passato solo un mese avrei tante di quelle cose da raccontarvi che un libro non basterebbe. Ad esempio ora so cosa si prova quando, all'areoporto, accompagni dei minorenni.
Ho scoperto che la cosa più terribile che si possa sentire non è, per dire:

"Non c'è più birra in frigo"

Ma

"Ho perso la carta d'identità" 



Detta da una ragazza che ti guarda come se tu potessi fare qualcosa con la sola imposizione delle mani. Sei o no il direttore, cazzo? E in quel caso, no, amica mia, non posso fare una beata minchia di niente, a parte buttarmi a capofitto in mezzo alle centomila persone che stavano partendo dallo scalo di Stansted in quel momento e cercare per terra, come un cane, sperando che la tua maledettissima carta d'identità spunti fuori da qualche parte.

Mentre il tuo aereo sta per partire e non puoi lasciare nessuno a terra.

Ma devo dire che, nell'elenco delle cose che mettono i brividi c'è stata anche, per dire, un :

"Non c'è il nome di questa ragazza nella lista delle persone arrivate in struttura" Mentre quello stesso nome era dato come in partenza su un altra lista. Qualcuno l'aveva persa all'areoporto? E chi era quel ritardato che era riuscito a perdersi una ragazza di 16 anni all'areoporto? E perché la madre non aveva chiamato per avvertirci che la pargola stava vagando per Gatwick come Tom Hanks in "the terminal" ? 

Alla fine la ragazza non era partita dall'Italia, grazie a Dio.

Ho guidato una colonia che valeva un milione e mezzo di euro, o almeno questi erano i soldi spesi dall'inps, e posso dire che, grazie all'aiuto di alcune persone, ci sono riuscito. Non ho mai dormito per più di cinque ore al giorno, non ho avuto riposo per trenta giorni, ma ci sono riuscito, e cazzo, ne sono orgoglioso.

Mhh, mordere o non mordere? Questo è il problema!


Non ci sono riuscito da solo, ovviamente, nemmeno Dio sarebbe riuscito a farcela, da solo. Ci sono riuscito grazie al gruppo di persone che ha deciso di fidarsi di me in un momento in cui fidarsi era la cosa più complicata, perché già avevano avuto la dimostrazione che le cose potevano andare orrendamente male.

Queste persone, si sono trovate davanti ad una pila di mattoni e un bidone di calcestruzzo con accanto una scritta "soggiorno vacanze" e un idiota, io, che urlava che in fondo ce la potevamo fare, se veramente davamo il massimo. E ehi! Hanno dato il massimo.
Fino a quando di quella caterva di copertoni bruciati, malta, mattoni, siamo riusciti a tirar fuori qualcosa che funzionava a dovere.

A trent'anni ho anche imparato qualcosa sulla natura umana, qualcosa che credevo di aver metabolizzato molto tempo addietro, ovvero che:

 le persone che parlano troppo, poi non fanno un cazzo. O fanno esattamente il contrario di quello che avevano promesso di fare. E come corollario a questa legge, possiamo aggiungere anche che: "Se mentre ti parlano saltellano, o hanno preso una caterva di cocaina, o sono bambini sotto i nove anni, oppure diventeranno presto un casino da risolvere. 

Come avrete capito, cari lettori del cazzo, questo è un post di ringraziamenti, l'unico che ho mai scritto, e probabilmente l'unico che leggerete su queste pagine, ma come si dice, era dovuto. Ma non preoccupatevi, sto lavorando a qualcosa che vi piacerà.

P.s. ragazzi, ovviamente questo è dedicato a tutti voi, che avete iniziato quest'avventura assieme a me come colleghi e l'avete finita come amici, un mese dopo.

Kurdt

Nessun commento:

Posta un commento

Sei libero di dire quello che ti pare, se ci pensi un attimo prima di dirlo, pure meglio.