martedì 7 marzo 2023

Renzi's Schlein


Elly Schlein ha vinto le primarie del partito democratico, non essendo io uno che di solito vota PD, ho pensato: 

Machitesincula ElliSchlein 

Poi  mi sono capitate sotto gli occhi un paio di interviste dove Renzi le dava addosso. Ahhh, allora è diverso.  Nell’arco costituzionale italiano vale solo una regola, se Renzi ti insulta,  hai fatto qualcosa di buono. È come se Fassino ti chiedesse di candidarti, diciamo. 

Quindi sono andato a leggermi la pagina dell’enciclopedia galattica dedicata a le, scoprendo che è nata in una famiglia di gente colta e, generalmente, intelligente. 

Okay, benissimo.  

Delle sue preferenze in camera da letto ci frega niente. 

Che oh, Renzi è una condanna. Dichiarava, poco prima delle primarie: 

Bonaccini stravincerà, non ho dubbi. Stefano è uno capace di tenere insieme le persone” Che nel linguaggio di Renzi significa solo che è un maneggione a cui non dovresti prestare nemmeno una bottiglietta d’acqua. E mi scuso con Bonaccini, sicuramente è una brava persona, ma se piaci a Renzi, devi preoccuparti. 

A Renzi piace il principe ereditario dell’Arabia Saudita, Bin Salman, uno che molto probabilmente ha ordinato l’uccisione e lo smembramento di un giornalista dentro un ambasciata. Ad un mostro simile ha detto che l’Arabia Saudita stava vivendo un nuovo rinascimento. Ma se hai amici simili, me lo faccio tatuare in fronte di trovarti insopportabile.

E allora se Renzi dice che la Schlein condurrà il PD nel baratro, perderà tutti gli elettori e rimarrà da sola nella sede del partito a rigirarsi i pollici, sola e schifata da tutti, allora sono sicuro che il PD guadagnerà almeno il cinque percento. Ci posso scommettere soldi, sull’unghia.

Quello che un Renzi non capisce è che gli elettori che lo potevano seguire lo hanno già seguito. Quella parte di elettori PD che nella situazione economica attuale, in fondo, stava anche comoda, ma aperta sui diritti civili, quello è l’8% che lo ha votato alle politiche. 

 Come dicevo, io della Schlein non so niente, indovinate un po’? Non ha nessuna importanza. Perché non sono i leader a fare la storia, ma la storia a plasmare i leader di cui ha bisogno per continuare il proprio corso. Se non fosse stato Hitler il dittatore nazista della Germania, ci sarebbe stato un altro con idee simili, magari al posto della svastica avrebbe utilizzato il simbolo di un cane ringhiante, ma le idee politiche erano le stesse, espressione della situazione storica. 

Ho letto da poco un libro di Montanelli sul fascismo. Racconta con dovizia di particolari l’evoluzione del fascismo da movimento composto da quattro gatti rabbiosi, fino ad arrivare all’aventino, l’omicidio Matteotti e la definitiva presa del potere e l’esordio della dittatura. 

Montanelli racconta bene e l’idea che mi sono fatto io è che Mussolini non sia mai potuto uscire dal tritacarne in cui s’era ficcato. Con questo non voglio dire che non fosse responsabile, ma che non è stato certo un singolo a plasmare la storia d’Italia, ha dato un contributo importante, ma non fosse stato il mascellone, non temete che sarebbe apparso qualcun altro a fare le sue veci. 

Nello stesso modo la Schlein non è quella che modificherà l’assetto del PD, ma può aiutare a cambiare la direzione della barca. L’assetto del PD è stato modificato dal cambiare della demografia. Pensateci, il PD proviene dai DS di Prodi, che erano un addomesticamento del PCI, sparito dopo lo sfaldamento dell’unione Sovietica (ma in realtà, finito con la morte di Enrico Berlinguer). 

Figlio di partiti che passo dopo passo si sfaldavano e perdevano completamente l’identità, fino all’apoteosi dell’elezione di un Segretario, Renzi, che a malapena poteva essere descritto come  di sinistra, qualsiasi sia la vostra interpretazione del termine. E chi votava un partito così? Persone anziane, che non seguivano la politica, ma guardavano solo la bandiera, e anche quella manco tanto bene.  Ricordo bene un vecchio sindacalista che, all’elezione di Renzi mi guardò e disse: 

“Hai visto? Finalmente sangue giovane nel PD! Questo può davvero farlo vincere le elezioni” 

Renzi già lo odiavo ed era appena il 2012. Il Pd lo votava gente così, che aveva perso l’interesse per la politica delle idee e aveva deciso di tifare per la propria squadra, sperando vincesse il campionato.  

Ad alcuni bastava che la loro squadra alzasse la coppa, io voglio che la mia squadra condivida i guadagni con i tifosi. Con tutti, i tifosi. 

Perché le elezioni Renzi le ha vinte, ma che ha fatto con quella vittoria? Il Jobs Act è qualcosa che dovremmo ricordarci? Una volta Ceccherini, il comico, raccontava di come lui e Renzi si conoscessero sin da bambini e che insieme a Pieraccioni lo inseguissero per frustarlo con delle piante di ortica. Praticamente una punizione ad anteriori perfettamente motivabile. 

Sono contro il bullismo proprio per questa ragione. Bullizzi uno da bambino e quello invece che venirti su qualcosa di normale, che so, un terrorista, toh, ti viene fuori un Renzi. 

Ma dicevamo, il PD. Il Pd è obbligato a cambiare perché quello che era diventato il suo elettorato, la classe media quieta che guadagna abbastanza per mandare i figli all’università e ha una casa di proprietà, sta venendo sostituita dai figli. Che dopo aver provato con stage, concorsi, corsi e ricorsi, scoprono che quello che gli era stato raccontato sull’educazione, sulla meritocrazia,  in fondo, era una cazzata. 

“Studia! Che altrimenti diventi come Giggino, che dovrà fare il meccanico, da grande!” 

Dicevano genitori classisti e poco saggi.  Giggino oggi ha un’officina meccanica e guadagna in un giorno quello che l’esperto di glottologia latina fa in un mese di supplenze. 

Questo non è assolutamente un giudizio sulle mamme classiste, ma solo una presa di coscienza. Succederà la stessa cosa quando l’ondata di programmatori che sta venendo svezzata in questo momento perderà potere contrattuale, visto che tutti quanti sono stati invitati a: “LEARN TO CODEEEE!!”.

Quindi quello che succede nel PD lo vedo più come uno scannarsi tra generazioni diverse, quella dei Boomer che era anche quella ad aver scelto Renzi, raccontandoci di averlo fatto per svecchiare la politica, quando chiunque con due neuroni sa che era stato fatto mettere una faccia nuova a politiche democristiane vecchie come il cucco. 

Alle ultime elezioni regionali ha votato meno di un elettore su due, ha vinto Fontana alla grandissima, cosa inspiegabile se ci si ricorda di come è stato gestita l’emergenza Covid in Lombardia. Eppure ha vinto. Ha vinto perché i suoi elettori se ne fottono di quello che fa, fino a quando ha l’etichetta di “destra” lo voterebbero anche se gli picchiasse la mamma con un bastone. 

Ma i possibili elettori del Pd, quelli non ti votano se pensano che li stai prendendo per il culo, magari votano “unione popolare” oppure non votano per niente. 

Ma voterebbero, se gli si desse qualcosa per cui votare. E se il PD, porca troia, facesse qualcosa di sinistra, magari qualche voto in più lo prenderebbe. Non dico tanto eh, ma semplicemente smetterla di fare grandi gesti concentrandosi solo sui diritti civili, dove comunque non si è ottenuto negli ultimi vent’anni un bel cazzo di niente, e spingere per qualcosa che mette d’accordo tutti, a sinistra. E pure a destra. 

I soldi in saccoccia alla gente che lavora. 

E vedrai che quando li hai aiutati a non morire di fame, i tuoi elettori saranno più contenti anche delle tue battaglie per i diritti civili, che sono sacrosanti e vanno sostenuti sempre e comunque, contemporaneamente. 

O, come diceva Pertini: 

Per me libertà e giustizia sociale, costituiscono un binomio inscindibile: non vi può essere vera libertà senza giustizia sociale, come non vi può essere vera giustizia sociale senza libertà. Ecco, se a me offrissero la realizzazione della riforma più radicale di carattere sociale, ma privandomi della libertà, io la rifiuterei, non la potrei accettare. […] Ma la libertà senza giustizia sociale può essere anche una conquista vana. Mi dica, in coscienza, lei può considerare veramente libero un uomo che ha fame, che è nella miseria, che non ha lavoro, che è umiliato perché non sa come mantenere i suoi figli e educarli? Questo non è un uomo libero. Sarà libero di bestemmiare, di imprecare, ma questa non è la libertà che intendo io.

 E io con Pertini tendo ad essere d’accordo. 


Kurdt. 

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