domenica 26 febbraio 2023

Intelligenza?


Giusto ieri mentre navigavo su Reddit per leggere le ultime notizie ho trovato una notizia interessante. 

“Orde di libri auto prodotti invadono amazon” 

Al che ho pensato che magari la Zgeneration aveva deciso di cominciare a scrivere. Si era rotta i coglioni di TikTOk e aveva cominciato, in massa, a scrivere. Certo, sicuro.

Con questo ovviamente non voglio insultare una generazione che ha l’ingrato compito di salvare il culo a tutti gli altri. Nei boomer dovremmo aver perso le speranze molto tempo fa, noi millenials non siamo riusciti a salvare nessuno, l’unica è mettere le chiavi del pianeta in mano alla prossima generazione e lasciare il passo. 

Ma no, non hanno deciso di mettersi a scrivere tutti assieme, stanno solo usando ChatGpt per scrivere racconti e romanzi

Se c’è qualcosa che grida “siamo proprio un branco di coglioni” è proprio cercare di vendere immondizia prodotta utilizzando un’AI.  La avete letta la roba che viene fuori quando chiedi ad un AI di raccontare una storia? È qualcosa che potrebbe tirar fuori uno studente delle superiori poco ispirato e con un ottimo correttore grammaticale. 

Ma da qui a pensare di comprare quella roba, ce ne passa. 

Un AI non capisce una fava di quello che sta scrivendo, quindi se nel racconto trovate scritto: 

“Mi lanciai nel fuoco per salvarla, era l’unica donna che avessi mai amato in vita mia” 

Ecco, se leggete una cosa così scritta da un umano dovete immediatamente dargli uno schiaffo in faccia perché è roba noiosa e banale, e al massimo morirà bruciato pure lui.  Ma se la scrive un AI?  Un AI non ha la minima idea di cosa significhi “gettarsi” o “donna” o, peggio ancora, “amare”. Con l’ultima abbiamo problemi pure noi. 

ChatGpt mette solo insieme parole che si aspetta di trovare accoppiate in un ordine che segue uno dei megapattern che ha trovato dopo aver esplorato  migliaia di Petabyte di dati. 

Ma non sa niente. Questo non significa che da uno di questi tentativi di creare uno strumento per noi, non possa emergere qualcosa di realmente intelligente. Da qualche parte ho letto una ricerca su come questi software potrebbero star cominciando ad evolvere una sorta di TOM (theory of mind). 

Piccolo spiegone: 

Cosa si intende con T.o.m? Potrebbe essere un nome tipico di un villico dell’Arkansas o dell Oklaoma. 

Oppure potrebbe essere un acronimo per una batteria di missili della Lookeed Martin. Qualcosa tipo Terribile Oggetto Mortale.   È la descrizione che fa la vostra mente di altre menti. O meglio, la consapevolezza che non siete gli unici stronzi con una mente che pascolano per questo pianeta

E noi esseri umani non siamo certo gli unici esseri viventi ad esserne dotati, basti pensare al vostro gatto, se avete un gatto. Se non lo avete, dovreste, sono animali meravigliosi. 

Il gatto ha modellato voi, il vostro comportamento, pensando che se lui fa così allora probabilmente voi farete cosà, perché dentro la vostra testa c’è  un’entità che conduce il vostro comportamento, anche se lui non la vede immediatamente. Ora tra i ricercatori ce ne sono molti che considerano i gatti (o persino gli Scimpanzé) creature senza una vera TOM, ma solo capaci di rispondere agli stimoli, diciamo. Secondo me si sbagliano.

Il mio gatto è più intelligente di buona parte delle persone che conosco e riesce a capirle molto meglio di come loro capiscano lui. 

Uno a zero per il felide e palla al centro. 

Continuando il discorso sulla TOM, dovremmo temere profondamente un AI capace di comprendere i nostri stati mentali e ancora di più dovremmo essere dubbiosi su quello che ci aspetta nelle nostre future interazioni con un AI con questa capacità.  Noi umani abbiamo la tendenza a considerare questi assistenti vocali, queste macchine, come se fossero diretti dai nostri stessi impulsi. Ecco perché quando Alexa sbaglia a capire, cosa che succede spesso, la riempiamo di insulti. 

Sappiamo bene che Alexa per sua stessa natura, non capisce un cazzo, eppure non riusciamo a trattenerci e la mandiamo affanculo.  Proiettiamo in lei i nostri stati mentali, come se fossimo, in qualche modo, simili. Non aiuta il fatto che questi motori linguistici utilizzino la lingua e siano stati addestrati per fornire risposte in modo da sembrare umani. Ma per loro la vostra vita non ha alcun significato, se domattina v’investono, non gliene può fregare di meno. Questo vale, effettivamente anche per il vostro vicino di casa.

Facciamo un piccolo esperimento mentale. Immaginate una delle cose che provoca più disgusto e orrore ad un essere umano, un grosso ragno peloso. Ecco. Ora immaginate che questo ragno contenga dentro di se un’intelligenza amorevole e grandiosa, diciamo che dentro quel ragno ci siano, fusi assieme, Einstein, Buddha e Bertrand Russel. Voi sapete che sono li dentro, ma il ragno peloso può comunicare con voi solo battendovi sul palmo della mano con le zampette in codice Morse. 

 Voi sapete chi c’è dentro, e dopo aver interpretato i messaggi che vi tippetta sulla mano, capite immediatamente che è vero, quell’essere ha bontà e intelligenza, come minimo è il ragno più intelligente della storia dell’universo, sa risolvere le equazioni di campo di Einstein, le ha inventate lui. 

Eppure pensare ad un ragno peloso che vi batte sulla mano vi fa comunque ribrezzo e probabilmente preferireste tenerlo il più lontano possibile. Anche se sapete che dentro c’è il meglio dell’umanità. 

Tanto è forte il nostro legame con le apparenze. 

Sono state fatte ricerche a riguardo, per esempio siamo più propensi a considerare una persona di bell’aspetto come “buona” e una brutta come “cattiva” anche senza avere nessuna ragione pratica. Tutti i cattivi dei film con maschere orribili, cicatrici che tagliano in due la faccia, sarebbero d’accordo. Un ragno è più brutto di un cattivo da film. Piccolo addendum: 

Sapevate che il cattivo di solito è triangolare? No perché è così. Di solito i cattivi vengono disegnati più spigolosi, i buoni invece hanno linee morbide. Il polipo grasso della sirenetta immagino faccia eccezione. 


Ma dovremmo fare uno sforzo per immaginarci, sotto il cofano di questi assistenti vocale, una mente come quella di un ragno.

I ragni ragionano in modo completamente diverso da me e da voi, e proprio per questo ci fanno paura. Hanno un casino di occhi, porca troia, certo che madre natura s’è impegnata a fondo per renderli brutti. 

Ma so bene, conoscendo i miei polli, che la gente continuerà ad utilizzare ChatGpt per ottenerne un vantaggio. La settimana scorsa un’università americana ha spedito una lettera ai suoi studenti dove diceva di essere profondamente dispiaciuta e di comprendere il loro dolore (c’era stata una sparatoria in un università) . Tutto normale, in fondo, gli americani si sparano addosso da sempre, le università mandano lettere agli studenti. Salvo che questa era scritta con l’AI e l’idiota naturale che l’aveva spedita era stato così scemo da dimenticarsi di togliere la scritta che ChatGpt aggiunge al testo che genera. 

Oramai dopo una ricerca su Google trovo che la maggior parte dei risultati che trovo siano stati prodotti con l’ausilio, come minimo, di un AI. E con l’obiettivo evidente di vendermi qualcosa. 

Che poi a dirla tutta, anche questo articolo è stato scritto usando un AI. 

Scherzo ovviamente, ve ne sareste accorti, voi. 

O no? 

Kurdt.

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