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martedì 30 aprile 2024

Di Israele Palestina e altre tragedie

 

"Continua il processo di pace, dodici morti"
 

Il conflitto israelo-palestinese è una tragedia senza fine. 

Tra gli aspetti positivi però, se ti viene una battuta divertente, la puoi riutilizzare finché campi. 

Mi costa scriverne perché so che qualunque cosa dica, difficilmente aggiungerà alla situazione, migliorandola, mentre esiste il rischio palpabile che, in qualche modo, la peggiori.

Possiamo cominciare a parlare di chi ha ragione e chi a torto, in quella terra ingombrata da troppe divinità,  credo sia l’approccio sbagliato, è importante conoscere la storia, sapere come siamo arrivati qui,ma, ancora più importante è sapere chi più ne stia soffrendo.

La settimana scorsa Yanis Varoufakis avrebbe dovuto partecipare ad un congresso sulla palestina in Germania, l’evento è stato bloccato, impedito a lui di parlare.  Cosa avrebbe detto di così terribile, se avesse potuto farlo? Sappiamo che la Germania ha regole dure a difesa della popolazione ebraica, e ci sono buone ragioni storiche per queste regole. Ma sarebbe stato, quello di Varoufakis un discorso nazista?

Sentiamolo, questo discorso.

For if a single Jew is threatened, anywhere, just because she or he is Jewish, I shall wear the Star of David on my lapel and offer my solidarity — whatever the cost, whatever it takes.

So let’s be clear: if Jews were under attack, anywhere in the world, I would be the first to canvass for a Jewish congress in which to register our solidarity.

Similarly, when Palestinians are massacred because they are Palestinians — under a dogma that to be dead and Palestinian, they must have been Hamas — I shall wear my keffiyeh and offer my solidarity whatever the cost, whatever it takes.

Universal human rights are either universal or they mean nothing.

Ovvero:

Se un singolo Ebreo fosse minacciato, ovunque nel mondo, solo per il fatto di essere ebreo,indosserò la stella di Davide sulla mia giacca e offrirei la mia solidarietà a qualsiasi costo. Per essere chiari, sarei il primo a spingere per una conferenza ebraica dove dimostrare la nostra solidarietà.

 

Allo stesso modo, quando i palestinesi sono massacrati per il fatto di essere palestinesi, con la pretesa che se sono morti e palestinesi, allora devono essere stati membri di Hamas, allora vestirò la mia Kefiah e offrirò la mia solidarietà a qualsiasi costo.

I diritti umani universali o sono universali o non significano niente.

Sono d'accordo con lui.

Quando c’è stato l’attacco di Hamas ad ottobre dell’anno scorso, ho provato orrore, dolore per tutte quelle persone, ne ho condiviso la sofferenza e ho anche avuto da discutere con quelli che: “beh, se la sono cercata, se lo meritano”. Perché no, non se lo meritano. Nessuno merita di essere ucciso. Tutti quelli che augurano ogni male al popolo Ebraico, sono fascisti del cazzo. 

Questo è un fascista, un fascista pure stupido, a giudicare da come si veste.

Questo modo di ragionare è esattamente quello che ha permesso a questa situazione di proseguire per decenni. Il modo di ragionare di persone che guardano la situazione dall’esterno, senza fare la fatica di cercare di capirla per davvero. E so che questo non mi porterà simpatie. 

Vi racconto una faccenda di cui mi vergogno profondamente oggi.

Tanti anni fa, quando ero un ragazzino in un collegio del centro Italia, ci fu l’attacco dell’11 Settembre alle torri gemelle, all’epoca la pensavo proprio così:

Ben gli sta agli americani, dopo che hanno bombardato da tutte le parti, che bombardino anche loro”

A ripensarci adesso rabbrividisco alla stupidità di quella “riflessione”. Quelle persone morte non avevano niente a che vedere con quello che era successo in altre nazioni, colpirle non avrebbe prodotto niente di buono.

Questa era anche la posizione di Bin Laden quella che “non c’erano americani innocenti, avevano deciso di votare per quei presidenti, quindi erano colpevoli di quelle azioni”. Una follia, colpire gente innocente perché, in potenza, avrebbe potuto fare qualcosa per modificare la politica americana, senza riconoscere che le uniche persone che avevano (e hanno) un qualche potere in America, sicuramente non sono gli elettori.

Questa è anche la posizione di Israele sui palestinesi e onestamente, lo è da molto tempo.  Negli ultimi sei mesi, ho sentito cose che mi hanno fatto desiderare di strapparmi le orecchie,  basta leggervi il caso proposto contro Israele dal Sudafrica alla corte di giustizia internazionale (corte di cui né Israele né gli stati uniti fanno parte). Tra le nazioni che non hanno firmato (o hanno ritirato la firma) lo statuto di Roma che riconosceva la corte abbiamo:

China, Iraq, Israel, Libya, Qatar, the U.S., and Yemen.   Una bella compagnia quando si parla di diritti umani. Israele si rifiutò di firmare perché venne inserito tra i crimini perseguibili, anche il trasportare parte della propria popolazione in territori occupati.

Mhhhh, chissà come mai.

Ancora più interessante è come, quando la Russia ha invaso l'Ucraina, ho sentito forte e chiara l'indignazione degli americani, Biden definiva giustif
icato il mandato di cattura del tribunale penale internazionale. E io sono d'accordo con lui! 

Peccato che proprio oggi (29/04/2024 n.d.a.) il parlamento americano stia minacciando conseguenze gravi contro la corte se osa emettere dei mandati di cattura internazionali contro Nethanyahu e compagnia. Deve essere una cosa divertente poter decidere con quali sentenze sei a favore (Putin e Russia) e con cui sei sfavorevole giocando con una giustizia internazionale à la carte, che ci piace quando colpisce i nostri avversari, ma appena appena prova ad aprire la bocca sui nostri crimini, allora bisogna minacciarla di ritorsioni. Gli stati uniti sono proprio la città brillante in cima alla collina a cui tutti, tutti, dovremmo ambire. 
Del resto, come puoi essere d'accordo con il mandato di un tribunale che tu stesso, non riconosci? Per farlo devi diventare un campione di ginnastica mentale, nel caso di Israele, fresca di ieri mattina è la dichiarazione dell'ambasciatore Israeliano che
"Srebrenica non è stato un genocidio

Arrestate putin, ma se condannate uno dei nostri, vi bomb... Vi minacciamo di ritorsioni.
 

Per chi di voi non conoscesse la storia, il massacro di Srebrenica, o genocidio di Srebrenica, avvenuto durante la guerra dalle truppe bosniache con a capo Ratko Mladić in una zona protetta dalle nazioni unite, vide l'uccisione di 8000 musulmani. Vi racconto anche qualcosa che difficilmente conoscerete, sapete chi era responsabile di mantenere l'ordine nella zona? I caschi blu olandesi dell'ONU. Che, mentre era in corso un massacro, si stavano allegramente divertendo con donnine fornite dai bosniaci. Addirittura aiutarono i serbi a dividere tra donne bambini e maschi, che successivamente sarebbero stati massacrati.

Dopo una lunga serie di processi, per la vergogna suppongo, adesso gli olandesi non inviano quasi più truppe in nessun processo di pace.  Vengano a farci pipponi sull'etica.

La decisione sulla definizione di genocidio non è una decisione che fai tu, caro ambasciatore, che quello di Srebrenica si debba classificare sotto il termine di genoicidio è stato deciso dalla corte internazionale di giustizia nel 2007.

E in ogni caso, se proprio qualcuno dovesse lamentarsi, dovrebbe essere il paese che di quel genocidio è stato accusato, in questo caso, la Serbia. Peccato che, proprio il ministro per gli affari esteri serbo abbia risposto all'ambasciatore israeliano dicendogli:

"Sei una vergogna per la diplomazia e umanamente un disgraziato"

Ovvero, persino un esponente del paese che ha compiuto quel crimine ti dice "hey, imbecille, non cercare di sminuire quell'evento solo perché stai cercando di emularlo" allora stai proprio raschiando il fondo. 

Giusto per rinfrescarci la memoria, ecco solo alcune delle frasi che i massimi esponenti del governo Israeliano hanno avuto il coraggio di cacciar fuori. Partendo innanzitutto da Ben Gvir, ministro della sicurezza nazionale israeliano, un tizio così estremo che Calderoli potrebbe solo allacciargli le scarpe.

Il sorriso di uno che ha appena scorreggiato in ascensore

the war with Hamas presented an "opportunity to concentrate on encouraging the migration of the residents of Gaza

La guerra con Hamas presenta l'opportunità di concentrarsi sull'incoraggiare la migrazione dei residenti di Gaza.

 Una frase che indica chiaramente come la pensi il tizio sulla popolazione della striscia di Gaza. Ma se non fosse abbastanza chiaro:

"We cannot withdraw from any territory we are in in the Gaza Strip. Not only do I not rule out Jewish settlement there, I believe it is also an important thing

Non possiamo ritirarci da alcun territorio della striscia di Gaza. Non solo non precludo degli insediamenti lì, credo anche che sia importante averli.   

Questo sta strillando "PULIZIA ETNICA" e ovviamente non è l'unico a fare questo genere di commenti. Tutto il governo Nethanyahu la pensa esattamente come lui. 

 Ora io sostengo che non sia necessario preoccuparsi tanto di quello che viene detto, ma sembra evidente come la società Israeliana è diventata nei decenni via via più fascista, fino a quando, adesso, "l'unica democrazia del medio oriente" ha completato la sua deriva ed è diventata un etnostato con regole chiaramente diverse per gli ebrei e tutti gli altri. E quindi quello che importa è guardare a quello che viene fatto, non quello che viene detto.

E quello che viene fatto e piuttosto evidente. La popolazione palestinese è stata fatta marciare dal nord della striscia, concentrandola a poco a poco in quella che doveva essere una "zona sicura" a Rafah.  Andate a Rafah! Lì sarete al sicuro mentre noi eliminiamo Hamas! 

 

Rafah. Veniteci. È sicuro.

Una delle favole che più mi piace è la storiella dell'esercito Israeliano come quello più etico del mondo.

C'è veramente qualcuno che ci credeIl Sud-Africa, uno stato che, modestamente, di Aparheid se ne intende, ha portato Israele di fronte al tribunale penale internazionale con l'accusa di genocidio. E lo ha fatto proprio perché entrambe, Israele e il Sud-Africa hanno firmato il trattato di Ginevra sul genocidio del 1948. Ho seguito il processo con attenzione, le accuse del Sud Africa sono ben evidenziate e difficili da ribattere.

La difesa di Israele si è concentrata su 3 punti.


1) COME VI PERMETTETE DI ACCUSARCI DI GENOCIDIO! A NOI! NOI SIAMO GLI UNICI CHE HANNO SUBITO UN GENOCIDIO! 

 2) Il Sud Africa è peggio di noi! (che anche se fosse vero non avrebbe nessun importanza)

 3) È STATO KHAMAS NOI CI STIAMO SOLO DIFENDENDO.


 

Questa cosa che, se qualcuno fa una cosa mostruosa allora ti da l'autorizzazione di fare peggio di lui non ha senso. Immaginate un attimo, un terrorista vi entra in casa e uccide i vostri genitori (o un fratello, lo zio, o tutti quanti, vedete un po' voi chi odiate di più) e scappa con il coltello insanguinato dentro una scuola piena di alunni ed insegnanti.

Voi quel terrorista vorreste scuoiarlo vivo e appendere i suoi resti al sole per farne un tappeto da battere ogni giorno. Vi si avvicina un comandante dell'esercito e vi dice:
"Siamo riusciti a trovare una soluzione per farla pagare a quel bastardo, bombardiamo la scuola e lo facciamo fuori. Non riuscirai a farci un tappeto, ma vendetta è fatta"
"Ma così moriranno anche un sacco di persone innocenti"
direte voi, sempre che vi sia rimasta addosso un minimo di umanità. La vostra decisione non sarebbe si bombardiamo la scuola e facciamo fuori il criminale. La prospettiva dell'esercito israeliano invece è che non importa quante siano le vittime, è più importante far fuori un singolo elemento di Hamas che salvare cento civili.
Questo è falso! L'esercito israeliano fa la più grande attenzione a proteggere i civili palestinesi!

(Peccato però che gente come il ministro delle finanze Bezalel Smotrich non esista il popolo palestinese. Mica puoi trattare con gente che manco esiste)

(e peccato che il presidente israeliano abbia chiarito che non esistono civili innocenti a Gaza)

 “It is not true this rhetoric about civilians not being aware, not involved. It’s absolutely not true. They could have risen up. They could have fought against that evil regime which took over Gaza in a coup d’etat.”

 "Questa retorica sui civili ignari, non implicati, è assolutamente falsa. Si sarebbero potuti ribellare, avrebbero potuto combattere contro il regime malvagio con un colpo di stato"

Una retorica strana considerando che nella striscia circa il 50% da esseri umani sotto la maggiore età.  
Non ha nessuna importanza quanti civili, quanti bambini, muoiono. Perché tanto i civili, a Gaza, non esistono. E con questo la metamorfosi è completa.  L'essere umano di suo è cablato e programmato per provare compassione per quelli che considera indifesi, siano essi bambini o adulti, ci vuole una gran fatica per costringerlo a fregarsene della sofferenza degli altri.

I nazisti avevano fatto campagne durate decenni dove descrivevano gli ebrei come "topi"
"ladri" e in generale non-umani. E comunque le cose più diaboliche continuavano a venire nascoste, perché per il tedesco medio sarebbero state comunque oscene.
Nello stesso modo la propaganda Israeliana (hasbara) descrive i palestinesi come non entità, malvagi e, anche i bambini, potenzialmente terroristi. Quindi responsabili. Questo si riflette poi sulla società civile Israeliana, che produce perle come questi video virali, fatti per prendere in giro le sofferenze dei palestinesi.


Se non sei manco umano, la tua sofferenza mi produce gioia. Sono sicuro che, se avessero avuto i social media nel 1940, questo sarebbe stato il tenore dei video prodotti dai nazisti.

E l'esercito più etico del mondo coagula questo ethos in sistemi come "where is daddy" e "lavander" in pratica un'intelligenza artificiale decida autonomamente quali sono i bersagli da colpire, accettando un numero di vittime "collaterali" di 15/20 a 1. Ovvero per ogni presunto militare di Hamas colpito si possono accettare anche 20 vittime civili. Sotto quest'ottica diventa più semplice comprendere il bombardamento del campo profughi di Jabilia dove sono morti un centinaio di civili, apparentemente perché un alto papavero di Hamas vi si nascondeva dentro. O il campo profughi di Al-Maghazi.

O qualunque altro cazzo di posto nella striscia di Gaza, perché attualmente in quel posto qualsiasi cosa che si muove viene bombardata, perché, ricordatevelo, non esistono né i civili palestinesi né il popolo palestinese. E visto che non esistono, l'esercito più morale del mondo può creare delle kill zones dentro le quali uccidere chiunque si muova. 

E quelle persone magicamente diventano "militanti di Hamas" Facile così. Se ti ho ucciso, allora sei colpevole. Non ci credi? Cazzi tuoi, se non fossi stato colpevole non ti avrei ucciso, perché io sono l'esercito più morale del mondo TM, diffidare dalle imitazioni.

E siamo arrivati insieme alla fine di questo lungo articolo, siamo arrivati a parlare di tragedia. Perché alla fin dei conti, questa è una tragedia. Una tragedia per i palestinesi, una tragedia per gli Israeliani, anche se le conseguenze potrebbero non essere ancora evidenti alla maggioranza. Una tragedia per l'umanità intera, in fondo, una tragedia perché non sembra esserci una soluzione.

E questa è la materia di cui sono composte le tragedie, le vedi dipanarsi da lontano, sai dove cadranno, puoi prevedere esattamente quando la miccia prenderà fuoco, incendiando tutto il palco, i protagonisti, persino il pubblico. E non puoi fare niente. 

Perché non sei abbastanza intelligente, abbastanza forte, abbastanza astuto da trovare una soluzione. Quanto mi piacerebbe, raccontarvi come si fa a trovare una pace giusta, che tenga conto delle terribili sofferenze a cui entrambi i popoli sono stati sottomessi, in tempi diversi, dai corsi e ricorsi storici.

Ecco perché è una tragedia. 

N.B. Se volete leggere qualcosa che proponga, in qualche modo, delle soluzioni, un libro interessante è "palestina e Israele: Che fare?" di Noam Chomsky e Ilan Pappé. 

sabato 14 maggio 2022

La più grande democrazia del medio oriente (TM)

 


 

L’ultima volta che ho scritto qualcosa su Israele l’ho fatto quando durante un raid su Gaza l’Idf (forze armate israeliane) hanno abbattuto volontariamente un edificio  sede di Associated Press e altre compagnie giornalistiche impedendo che recuperassero tutto il loro materiale. La scusa era che c’erano, forse, da qualche parte, miliziani di Hamas che stavano nell’edificio. E allora bisogna buttarlo giù.


Immaginate una cosa del genere nel vostro condominio.

Ehi, forse c’è un tizio che spaccia al piano di sotto, purtroppo dobbiamo nuclearizzare l’area”

“Ma come? Ma non è vero, non ho mai visto gente che spacciava qui, ma anche se fosse vero, cosa diavolo centriamo noi?”

“Eh caro lei, non sa come vanno queste cose, le infestazioni vanno eliminate subito sa! Come le formiche, se non intervieni subito quelle prendono piede e te le trovi da tutte le parti, devi eliminare il formicaio col piombo fuso, non c’è altro modo”

“Ma stiamo parlando di persone, ehi”

"Ma si, persone, adesso non esageriamo, tu lasciale diffondere e dopo un po' te le trovi dappertutto! Mica si può andare avanti così signora mia! Vuole gli eroinomani che spacciano siringhe usate a suo nipotino?" 


"Certo che no, ma non ho visto nessun eroinomane nel palazzo" 


"Ma nel caso ci fosse, ci pensi! Suo figlio morirebbe di overdose! È questo quello che vuole signora?" 


"No certo, sto solo dicendo che"

 

" Buttiamo giù tutto e non se ne parla più, che vuole che sia una casa in cambio della sicurezza della sua famiglia"

"Possiamo almeno recuperare le foto della nonna dal cassetto dei ricordi signor naz.. generale dell'IDF?"

"No"

 Hanno sparato in faccia ad una giornalista palestinese (e statunitense). I report iniziali dell'esercito davano la colpa ai palestinesi che, bontà loro, non appagati dagli abbondanti proiettili israeliani, si sparano pure da soli.


Palestinian terrorists, firing indiscriminately, are likely to have hit Al-Jazeera journalist Shireen Abu Aqla pic.twitter.com/nXNbVJrnkC— Israel Foreign Ministry (@IsraelMFA) May 11, 2022

Terroristi palestinesi, sparando indiscriminatamente, hanno probabilmente colpito la giornalista di Al Jazeera Shireen Abu Aqla.

Il ministro degli esteri israeliano già sa bene cosa è successo. Non ci sono dubbi, terroristi palestinesi.


Peccato che dell'evento ci siano video e testimoni e le scuse accampate dall'esercito abbiano retto pochissimo (inizialmente avevano tirato fuori un video dove si vede qualcuno con il passamontagna sparare in una zona diversa da quella dove è avvenuto l'omicidio) peccato che appunto i posti non combaciano e alla fine persino l'esercito ha dovuto a malincuore ammettere che magari la giornalista era stata colpita dal un "proiettile vagante" sparato da un loro cecchino.

Un proiettile vagante che l'ha colpita precisamente in faccia mentre indossava elmetto e veste antiproiettile. Questi proiettili vaganti  li fanno proprio precisi, di questi tempi. Se non fosse che in Palestina sono morti per  mano dell'esercito Israeliano almeno diciannove giornalisti (ed è la stima più bassa, il ministero dell'informazione palestinese ne dichiara più di cinquanta) uno sarebbe quasi tentato di crederci.


Sapete cosa ha detto Ran Kochav il portavoce dell'esercito israeliano descrivendo gli eventi?


 “filming and working for a media outlet amidst armed Palestinians. They’re armed with cameras, if you’ll permit me to say so.”


"Stavano filmando per conto di una compagnia in mezzo a palestinesi armati. Erano armati di telecamere, se mi è permesso dirlo"

 
E se questo non vi fa drizzare le orecchie, se il fatto che questo sia il portavoce dell'esercito non vi fa sorgere il sospetto che i giornalisti siano colpiti in maniera sistematica e volontaria perché rischiano di rovinare la patina della "più grande democrazia del medio oriente (TM) allora siete irrimediabilmente persi. Perché questo è quello che si raccontano nell'esercito "eh, ai giornalisti puoi sparare, non dobbiamo considerarli civili, sono armati di telecamere".

Sono armati di telecamere, noi ci stiamo solo difendendo.

Se stanno in mezzo ai terroristi allora se la sono cercata.

 

E se pensate che questo sia il punto di vista solo dei militari, questo è il commento più votato su r/israel, da quella che dovrebbe essere la parte più colta della cultura del paese.

"This isn't gonna look good, she's really respected throughout the Arab world. Been covering the conflict for a long time. What's frustrating about these situations is how long the IDF takes to issue a statement and/or evidence. And by the time they do every mass media outlet has already blamed it on Israeli fire"


"Questo non suonerà bene, era molto rispettata nel mondo arabo. Copriva il conflitto da molto tempo. La cosa frustrante di queste situazione è  il tempo che l'esercito si prende per commentare o portare prove. E quando lo fanno oramai i mass media hanno già dato la colpa al fuoco israeliano."


Ci porterà della pubblicità negativa, come faremo con le pubbliche relazioni? Non è un problema l'azione il se, ma il modo in cui appare.


E questi sono quelli colti. Perché se leggete sotto un qualsiasi giornale israeliano (nota, provate a leggere quelli in ebraico, usando Gtranslate, vi VERRANNO I BRIVIDI per le cose che vengono dette) i commenti variano da "è un errore di propaganda" a "dobbiamo ammazzarli tutti, i bambini per primi" e non li riporto perché mi fa troppo schifo persino copiarli ed incollarli.


A questo punto credevo di aver raggiunto il limite dello schifo nei confronti dell'umanità. Ma poi l'unico stato democratico del medioriente (TM) mi ha cortesemente dimostrato che mi sbagliavo. Hanno attaccato il funerale. Che magari oh, quella si risvegliava e chi ha voglia di combattere un'armata di risvegliati? Già ci è successo con Gesù, figuriamoci se vogliamo ripetere l'esperienza.




Hanno attaccato il funerale perché c'erano bandiere palestinesi e sono illegali in tutti i territori occupati. Ah, in teoria non è più illegale (salvo casi in cui rappresenti un rischio per l'ordine pubblico) dopo la firma degli accordi di Oslo, sicuramente un funerale è un rischio per l'ordine pubblico.

Se guardate questo video  e non provate disgusto profondissimo, siete persi, di voi non è rimasto più niente. Se cercate scuse per un'azione del genere e non capite come sia esattamente la stessa cosa della Russia che ammazza giornalisti col polonio o l'Arabia Saudita che fa a pezzi giornalisti nella sua ambasciata, allora siete persi.

Se vi addolorano le vittime del massacro in Ucraina, vittime meritevoli di compassione, ma cercate ragioni per cui sparare in faccia ad una giornalista è giustificabile, non siete meglio dei russi che denazificano l'ucraina. Non siete meglio dei sauditi che lapidano gli omosessuali.

 Siete persone di merda. Fateci i conti prima o poi.

sabato 1 dicembre 2012

Israele la prende nell Onu?

In foto la soluzione del conflitto Arabo-Israeliano



Il 29 Novembre 2012 la Palestina è stata accettata come paese osservatore nei ranghi delle nazioni unite, con 138 voti a favore e nove contrari. Questa votazione non cambia in maniera radicale la situazione, visto che nessun nuovo “potere” verrà concesso alla Palestina, ma è sicuramente uno smacco per Israele, assolutamente contrario, assieme a Usa e Canada ( e altri staterelli del cazzo) all'annessione.

Uno smacco, non tanto per la sconfitta nella votazione, quanto per la contraddizione storica.
Israele stesso nacque per mezzo di una risoluzione Onu (anche se venne dichiarato nazione il giorno prima dell'effettiva entrata in vigore della risoluzione).

Ecco perchè suona assurda l'affermazione del primo ministro Israeliano Netanyahu :

"Sul terreno non accadra' nulla, anzi la prospettiva di uno Stato si allontana" e "La mano di Israele", ha aggiunto, "e' sempre tesa verso la pace ma uno Stato palestinese non nascera' senza un riconoscimento di quelli israeliano come Stato del popolo ebraico"

Suona assurda perchè il riconoscimento di uno stato palestinese non dovrebbe (e non deve) passare da Israele, così come il riconoscimento d'Israele non è passato certo dalla Palestina. Ed è una gloriosa sciocchezza che quello che è successo allontani la possibilità di una pace, anzi, dovrebbe avvicinarla.

Due stati che trattano una pace sono molto meglio di un singolo stato che tratta con un entità imprecisata, chiamata di volta in volta in maniera diversa.

E cosa dire della sconcertante risposta “diplomatica” Israeliana? Annunciare la costruzione di altri 3000
costruzioni per I coloni, in zone che si era promesso (lo aveva promesso Israele stesso) di non toccare.
La stessa reazione che ci sia aspetta da un bambino, non certo da uno stato. “Non mi fate fare il cazzo che mi pare? Abbè, allora vi piscio sul tappeto!”.

Questo atteggiamento ha portato al moltiplicarsi delle colonie e in contemporanea all'aumentare della tensione fra Israeliani e Palestinesi, tensione che è comunque fuori controllo da più di cinquant'anni.

La pace che offre Nethanyau oltretutto non passa attraverso delle trattative aperte ne attraverso il rispetto delle delibere dell'Onu (che in altri casi la stessa Israele chiede di rispettare) tant'è che afferma :

“La pace si potrà ottenere solo con negoziati che non partano da alcun prerequisito”.

Cosa significa questo? Significa semplicemente che Israele non vuole accettare la risoluzione Onu del 1967 che lo obbligherebbe ad abbandonare I territori occupati durante la guerra, e a smantellare le colonie ivi costruite, colonie che sono, in punta di diritto, illegali.

Tralaltro aver osteggiato l'entrata della Palestina come stato all'Onu dimostra la malafede di Nethanyau e del Likud, che a parole evocano la pace a condizione “che la Palestina riconosca Israele” per poi commettere un errore palese come negare l'entrata della Palestina nell'Onu, che è un vero e proprio riconoscimento dello stato Israeliano, visto e considerato che la stessa Onu ha riconosciuto anche Israele.

Purtroppo quello fra Israele e Palestina ormai è diventato un conflitto che, partito da basi territioriali e storiche, si è evoluto in un vero e proprio conflitto religioso, con musulmani da una parte ed ebrei dall'altra, ogni gruppo con la sua fascia di estremisti teste di cazzo che strillano a gran voce per l'eliminazione dell'avversario.

Insomma, più passa il tempo, più il conflitto diventa una lotta fra teste d'asciugamano e teste di Kippa, e nessuna differenza fra I due gruppi, fondamentalmente due gruppi di teste di cazzo.

P.s. : Non vorrei che fraintendeste, odio anche I Palestinesi e sopratutto quelli che li appoggiano, cosa che scoprireste leggendo qualche mio altro articolo.

P.p.s : Israele ha promulgato una splendida legge che impedisce agli Israeliani di sposarsi con palestinesi e vivere in Israele. Quello che si chiama spirito di pace uh?.


Kurdt.