sabato 23 luglio 2011

Resilienza alla felicità


Non esiste nessuna veritá permanente, nessuna felicitá, niente di niente, solo fame e rabbia, e lotta, e fango.

Ogni tanto si riesce a levare la testa da questo pantano che chiamiamo vita, si solleva la testa e si riesce a vedere un pó piú lontano del solito pantano, sono momenti di vacanza, meravigliosi, in cui ci si sente graziati da una qualche divinitá.

Più di una cosa è capace di renderci felici momentaneamente. L'amore, la droga (la differenza è poca), arricchirci, un libro che ci apra la testa, e molte altre esperienze piacevoli.

Ma temporaneamente.

Purtroppo siamo resistenti alla felicitá, anzi, a dirla tutta, siamo “resilienti” alla felicitá.

La resilenza è la dote di un materiale di tornare allo stato precedente, esistono alcune leghe metalliche che si comportano in questo modo, potete darle qualsiasi forma, infilarlo nei peggiori buchi, compresi i vostri, che son lunghi ventidue metri di curve e avallamenti che il san gottardo a paragone è un modellino Bburago.

Io invece no, le mie spelonche sono composte solo da tubi in linea retta, ed io sono alto sedici metri.

Cosa cazzo sto cercando di dire, a parte le puttanate?

Che se nemmeno l'evento piú bello della vostra vita è eterno, quelli negativi sono indistruttibili, scolpiti nel metallo .

Il fatto è che evolutivamente è piú importante che non facciate due volte la stessa stronzata, perchè le stronzate in natura costano molto care, e dovreste essere felici di ricordare così bene le stronzate fatte, così imparate a non commetterle ancora, o al limite, ad evitare qualcosa di doloroso.

Oh certo, potete sempre con voi il “bel ricordo”, ma quello che ha significato per voi è diventato solo un ombra, quello che è stato smosso da quel ricordo oramai è andato, nessuno psicanalista riuscirá mai a liberarvi da un trauma, con i propri fantasmi bisogna imparare a convivere.

Mentre le cose belle spariscono in una nuvola di vapore.
Tutte le cose terribili che vi sono successe non possono venire eliminate, in nessun modo.

Terribile no?

Voi non siete esattamente come un pezzo di metallo. Siete un pezzetto di metallo molto facile da plasmare durante i primi anni di vita, quando ancora i neuroni sono una esplosione di sinapsi, dagli zero agli 8 anni siete potenzialmente capaci di apprendere qualsiasi cosa.

Un bambino adeguatamente stimolato è l'arma piú potente del mondo, un bambino impara TUTTO quello che c'è da sapere di veramente importante durante i primi dieci anni di vita, il resto di cose abbastanza importanti  fino ai trenta. 

Tutto il resto sono stronzate messe li a corollario.

Io ormai imparo quasi solo stronzate, ma ricordo bene quando qualsiasi cosa era un universo da scoprire, e quando ogni cosa mi stupiva, feriva, eccitava, e ad essere sincero non ho tutta questa nostalgia.

La mia infanzia è stata un inferno, faceva schifo al cazzo, ma ho imparato qualcosa, ovviamente.

Ho imparato che l'infanzia è la fase piú merdosa di tutta l'esistenza, e che, se fossimo un minimo intelligenti non ci lamenteremmo di crescere e diventare più forti.

Insomma, crescere è bello, peccato che prima o poi si muore.

Punkt.

P.s. Se lo psicanalista è abbastanza bravo puó portarvi ad accettare il trauma, ma se avete visto vostra madre stuprata da un prete ortodosso e poi sgozzata, potete anche avere come terapeuta Jung o Ferenczi, non servirá ad un cazzo di niente, perchè da passato non si scappa, al massimo lo si rincorre.

P.s.: potete vedere che ho aggiunto un banner chiamato “I miei racconti”, il motivo principale è
la mia egopatia, ma in questo modo posso ANCHE tenere raccolte le stronzate che scrivo.

6 commenti:

  1. > Ho imparato che l'infanzia è la fase piú merdosa di tutta l'esistenza

    Vero, vero, chi dice di rimpiangerla evidentemente non l'ha mai rielaborata.
    Adesso devo pensare al fatto che degli anni dopo i 10 non ho fatto nulla di buono né appreso nulla, uff...

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  2. Beh, qualche bella chiavata ce la siamo fatti però.

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  3. Assolutamente vero. 
    Non fosse per le bombe e le gnocche (più le prime che le seconde) allora anche l'adolescenza sarebbe stata come l'infanzia: di merda.

    http://annexiarebel.wordpress.com/

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  4.  kurdt, si dice resilienza. 

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