lunedì 25 aprile 2011

Scambi

Nota dell'autore:

Questo racconto venne scritto originariamente per Drink! l'ottimo blog di Emiliano Ribaudo, detto emix.
Ho aspettato un pò prima di ripubblicarla ma ora è giunto il momento di darla in pasto anche a voi, amici miei.

Buona lettura!

            Avvertenza, la musica consigliata è solo consigliata






Il protagonista della nostra storia aveva 7 anni, anche se spesso raccontava in giro di averne 8, per farsi bello con le amichette della scuola .
Si chiamava Paolo Palmiro Panegirico, e frequentava la scuola comunale "Eugenio Stronzetti " in una piccola cittadina del cazzo chiamata Sberlonia.
Gli avevano regalato da poco una console, un C64, da quel giorno la sua vita non era stata più la stessa.
I pomeriggi passavano velocissimi distruggendo mondi alieni, proteggendo principesse, e facendo atterrare su mondi alieni astronavi cariche di principesse, da usare come esca per prevedibili eroi.

Sembrava che niente potesse frenare questo amore tra un pezzo di pulsante silicio, ed un umano grassottello e sudaticcio.

Ma si sa, la primavera della passione dura  poco, e dopo i anni di amplessi prolungati a suon di Montezuma's revenge e Arkanoid, Ppp* inizio a guardare con disprezzo le immagini pixellose e poco definite su cui fino a pochi mesi prima aveva sbavato come un lupo mannaro.

Complice in questa repentina svolta sentimentale fu la visione mistica, in una misteriosa vetrina del centro, di un oggetto a forma di scatola da scarpe, grigio, e con una pistola collegata.

Un cartello annunciava pomposo:

"Nintendo Nes 8 bit: I tuoi sogni non sono mai stati più definiti"

 Ppp comparò mentalmente le immagini definite dei giochi davanti a lui con quelle dello scarno Arkanoid.

Ci mise tre mesi a raggranellare i soldi sufficienti, ottenendoli principalmente con piccoli furti dalla borsa materna, incautamente lasciata sul comodino, ed estorsioni ai danni di un compagno di classe, tale Fabio Forrai Frikadellen, di origini Tedesco-Sarde, che aveva trovato a bere birra durante la pausa della ricreazione.

Fu così che Il nes entro in casa e il Commodore ne uscì, relegato in cantina, tra un vecchio quadro della nonna e un mobile a tre zampe, che nessuno aveva più riparato e che giaceva rantolante in un angolo buio.

La camera stava diventando sempre più un merdaio, mentre le partite a Mario Bros erano sempre più lunghe e debilitanti, quando, un anno più tardi,  sempre di fronte alla solita cazzo di vetrina, ecco spuntare il nostro Ppp, ancora perso a rimirare la nuova regina delle console.

Nera, elegante,16 bit di potenza pura; era la sega mega drive, ovviamente non poteva lasciarsela sfuggire,  e anche lei venne aquistata e portata in casa, questa volta al prezzo della promessa ai genitori di entrare in seminario.

Mentre la portava a casa, ancora imballata le parlava:

"Tu sarai l'ultima, ne sono sicuro, niente può essere più evoluto di te!" le sussurrava.
Non sapeva di essere entrato in un loop mortale, che negli anni successivi lo avrebbe costretto ad aquistare compulsivamente qualunque macchina sparapoligoni prodotta da stabilimenti giappoamericani, playstation I II e III supernintendo,gamecube, 64 neo geo, TUTTE .

Erano così tanti i soldi spesi per la sua mania, che aveva iniziato a spacciare droga per alimentare il suo Hobby, ed infine, come logica conseguenza, a consumarla.

Si trascinava stancamente, senza stimoli, tra una guerra a Call of Duty e un furto d'auto a liberty city.

L'ultimo tentativo del nostro eroe di ritrovare senzazioni oramai perdute, è riconducibile ad una sessione di Wii sports sotto pesante effetto di amfetamine, cui unico risultato fu l'igestione del telecomando wii fit per via anale.

"Non male, ma non quello che cercavo" si disse il nostro eroe, ormai sconsolato.

Fù così che si ricordò di quella vecchia console bianca, giù in cantina, sepolta dalla  polvere. Gli sovvennero all'improvviso tutte le avventure a cui aveva preso parte, e gli occhi si riempirono di lacrime.

Tutto aveva avuto inizio li, è tutto li sarebbe dovuto finire, come aveva fatto a non capirlo?

In un secondo la console era nuovamente connessa al televisore
La accese trepidante e sudato.
Finalmente ecco partire una schermata che consceva bene, era Arkanoid.

Spalancò gli occhi dallo stupore, mentre le prime immagini baluginavano sullo schermo .

Passarono pochi iterminabili momenti, prima che prendesse il c64, la sollevasse in aria, polverizzandolo contro la parete.

"Fai schifo al cazzo!" urlò.

 E usci di casa sbattendo la porta.

domenica 24 aprile 2011

Vita

                              “Vita, sempre vita, e lasciare indietro i cadaveri!” .*
              
                                                 “Primum vivere” Detto latino.


Quando la gente dice cose come “mi sento vivo” o “che vitalitá che emana quella ragazza!” rimango sempre un po stupito.

Queste affermazioni sottintendono che la vita sia tale solo quando vissuta in felicitá, in condizioni piacevoli.

La maggioranza della gente cerca qualcosa che l'aiuti a “sentirsi viva”.
Ed ecco che si fanno un amante, cominciano con il bungee jumping, il balconing, o magari infilare l'uccello dentro una pressa idraulica, o cazzo ne so io.

Ma la vita non ha solo a che vedere con il piacere, ci sono cose più importanti.

Prendete un piccione. Un piccione non si chiede se cagare su un monumento sia giusto o sbagliato, ne si crea dei complessi d'inferiorità se non è il piú veloce dello stormo, semplicemente il piccione fa quello che deve essere fatto, che incidentalmente, in quel momento, è cagarvi in testa.

Un lichene puó resistere millenni aggrappato alla stessa roccia tentando di fare una sola cosa (che bisogna ammettere, gli riesce benissimo) e cioè: SOPRAVVIVERE.

La caratteristica principale della vita, signori, è quella di essere incredibilmente tenace, guardatevi attorno, tutto ciò che vi circonda è occupatissimo a fare una cosa sola.

CAMPARE.

Nessun coniglio si chiede se è moralmente accettabile abbassarsi a scappare dalla volpe ,e nessuna volpe si sente colpevole a mangiare un coniglio.
(É anche vero che nessuna volpe accumulerebbe cento milioni di conigli, ne li venderebbe ad altre volpi per comprarsi una villa.)

Insomma l'uomo in mezzo a tutto questo sembra l'unico essere vivente capace di vivere pochissimo tempo di quello che passa su questo pianeta, perso, generalmente, a fare piani su qualcos'altro.

A pensare a come sarebbe felice “se”-

Geneticamente la razza umana é fatta per sopravvivere a carestie e fame ( ecco perchè ingrassare e facile, mentre perdere peso, no) per sopravvivere giorno per giorno (chiedete ad un bambino se preferisce un lecca lecca adesso o una scatola, ma dopodomani, vi strapperà il braccio, pur di avere il lecca lecca.) E in misura minore, grazie ad una corteccia cerebrale ed un pollice opponibile, a comprendere e dominare l'ambiente circostante.



Siamo fatti per essere insoddisfatti.

Siamo lo stadio finale di un evoluzione durata miliardi di anni, dai primi amminoacidi in sospensione nel brodo primordiale, passando per i trilobiti, sorpassando a gran velocitá i primi anfibi coraggiosi, capaci di dare l'assalto alla terra, giá ricca di vita vegetale.

E ancora i rettili, il dominio dei giganteschi dinosauri, durato duecento milioni di anni, e ancora gli uccelli, nipoti dell'archeopterix per arrivare alla grande estinzione K/t (cretaceo-terziario, 64 mln di anni fa), l'estinzione dei dinosauri e l'esplosione dei mammiferi.

E noi scimmie nude.

Che da un periodo ridicolo, se paragonato all'etá del pianeta, dominiamo tutte le altre specie, grazie alla nostra tecnica e intelligenza superiore.
Ma non durerà a lungo, e sapete perché?

Perché ci manca la tenacia, abbiamo permesso a qualsiasi essere umano di riprodursi.
Anche ai piú stupidi, l'energia della rivoluzione industriale ci ha protetti momentaneamente dalla selezione naturale, e ora ci ritroviamo con un surplus di benessere talmente alto, che un nostro avo di solo trecento anni fa, si sognava.
Eppure riusciamo ad essere infelici.

Ci permettiamo di essere “infelici”.

Se l'escalation di benessere dovesse aumentare, (1º) arriveremmo al punto che la gente s'ammazzerebbe per ragioni stupide, già mi vedo le scene:

“Mamma! Abbiamo finito la maionese!”

“COME È `POSSIBILE! TUO PADRE AVREBBE DOVUTO COMPRARLA! QUESTO NON ME LO DOVEVA FARE! BASTA!”

“MAMMA PER FAVORE LASCIA QUEL MINIPIMER!”

“FIGLIUOLO, GUARDA E IMPARA COME MUORE UNA MAMMA ORGOGLIOSA”

“NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO! ”

bzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz splop!”

E si decerebra infilandosi il minipimer in un globo oculare.

Ecco quello che penso dell'umanitá, è che sia una maggioranza di idioti incapace di apprezzare quello che li circonda.

E sapete qual'è la cosa peggiore?

Che di quella maggioranza faccio parte anch'io.

Kurdt.

1º Ovviamente questo non succederà esiste una regola in natura, per la quale piú una specie è complessa, meno è adattabile a condizioni ambientali avverse, e meno dura la sua avventura sul pianeta. ora, l'essere umano, non solo non è capace di sopravvivere da solo, ma si appoggia pesantemente ad una serie di catene tecnologiche che sono molto fragili.
non sopravviveremmo ad un cambiamento climatico improvviso e sufficientemente intenso, ne ad un meteorite sufficientemente grande.

E i film tipo “armageddon” sono tutte stronzate, se arriva un meteorite del genere, te ne accorgi la settimana prima, giusto in tempo per pregare.
I licheni invece , se la ridono.


Perchè loro sono duri a morire.

La morale di oggi invece è: .

                      "non importa se sei lichene o ameba,l'importante e che continui a   vegetare"
 
  • Ora voglio vedere chi di voi sa dirmi da dove arriva la prima citazione, si tratta di un poeta, non dico altro, potete pure usare Google, se volete.
    Chi vince verrà invitato a bere da me, aggratisse-

mercoledì 13 aprile 2011

L'omino che s'era dimenticato il nome (Favola sbilenca)

C'era una volta, come nelle favole che si rispettano, un protagonista, diciamo che il nostro protagonista si chiamava, vediamo un `po, Boh. (Per motivi di trama non si puó rivelare)

Ecco, Boh si chiamava.Ogni mattina si risvegliava con la stessa domanda.

“Come cazzo mi chiamo io?

E non poteva rispondere.

Era un bel problema, quando una ragazza gli si avvicinava, era costretto a scappare via con scuse ridicole :“C'è una scimmia a tre teste alle tue spalle!” o “scusami tesoro ma soffro di una grave forma di sociopatia contagiosa e non vorrei far estinguere l'umanitá” ad esempio.

Aveva anche provato a risolvere il problema chiedendo alla gente per strada,  fermava i passanti e gli interrogava, potevano essere anziane con nipote, impiegati con cane, o donne grasse, non faceva differenza, il dialogo era sempre simile :

“Senta, ma secondo lei come mi chiamo io?”

“Ma è ubriaco? che domanda è?”

“No no, sono sobrio,mi perdoni ma ho perso la memoria e non ricordo più il mio nome, secondo lei come mi chiamo? La prego, mi aiuti,”

“Mah, così su due piedi, beh, non è facile eh, magari la conoscessi da piú tempo, saprei dirle meglio!”

“Ci provi, tiri ad indovinare” la pregava dal basso del suo metro e mezzo, l'omino.

“mah, vediamo... Giorgio”

E allora l'omino senzanome decideva di chiamarsi Giorgio, o Michele, per una settimana, fino a quando capiva finalmente che nemmeno quello  era il suo nome, così ricominciava il processo.

Un giorno si avvicinò ad un signore grosso grosso, alto il doppio di lui, e saltellandogli attorno gli domandò :

"Scusi, signor gigante, ma secondo lei, come mi chiamo io?"
"Come, non lo sa? "

"No! per questo le domando, guardando la mia faccia, saprebbe dirmi come mi chiamo?"
Mhhh ora che ci penso, lei ha proprio una faccia da salame!”

"Grazie tante signor gigante! farò buon uso del suo consiglio!"

Il nostro omino passava le settimane successive a presentarsi così, precipitando la sua vita ad un livello ancora più basso.

“Molto piacere, io mi chiamo Raffaele”

“Il piacere è tutto mio, Salame”

“Ma che fa, insulta?”

“No no, mi chiamo proprio così, Salame, con la S maiuscola”

“Altro che salame, la sua è una bella faccia di merda!” Replicava l'altro alzando i tacchi.

“Grazie del consiglio! Diceva allora il nostro ignaro omino, che cercava sempre di sfruttare le buone imbeccate gratuite.

Tutto questo gli stava costando moltissimo anche con le donne, che, com'è noto, guardano per prima cosa il nome, di una persona.

“Molto piacere, Giulia”

“Incatato di conoscerla, Merda”

“Sciaff”" PERVERTITO!"

La sua vita continuava a peggiorare di giorno in giorno.

Così che decise di avere bisogno di aiuto, e andó a bussare alla porta di un famoso stregone,di nome T'arcord, che si era fatto una certa fama nei casi come il suo.

Lo stregone apri la porta, e strinse la mano all'omino

"T'arcord, piacere" disse.

"..."

"Capisco, lei non ricorda piú il suo vero nome" disse t'arcord, strabuzzando gli occhietti nascosti dietro due occhialoni di vetro  verde.

"Proprio così" disse l'omino senza nome, un pó imbarazzato.
Lo stregone fece sedere l'omino all'interno di un gigantesca sedia a forma di uovo, sistemata proprio all'interno della stanza.

"Si sieda, la prego" disse lo stregone, indicando l'uovo.
L'omino si sedette,rannicchiato nella strana poltrona,
"Questa sedia speciale si chiama Memoriam, e serve a ricordare, in una sola seduta tutto quello che è stato dimenticato nel passato, e anche quello che verrá dimenticato nel futuro! si rilassi, amico mio, e non si preoccupi, la sedia fará tutto da sola, lei liberi la mente da tutti i pensieri che l'affliggono."

L'omino chiuse gli occhi, strizzando le palpebre, diventando prima rosso, poi blu, ed infine verde  per lo sforzo di ricordare, respirava a fatica, i muscoli tesi, era un ode alla  sofferenza.

"Si rilassi! non serve che si sforzi, anzi! è controproducente, il meccanismo Unico Omnisciente Vision-Onirico, U.o.v.o, per gli amici, viene disturbato da flussi di coscienza agitati, quindi si rilassi, o saró costretto a darle una martellata in testa.

"Ma come faccio a rilassarmi? Non è possibile, a comando!"

"Preferisce la martellata?"

 L'omino taque grattandosi la testa

Poi si lasció affondare nella superpoltrona U.o.v.o. E il suo restpiro si fece regolare e tranquillo, il dottore abbasso la luce della stanza. L'unica cosa illuminata era l'uovo, piazzato al centro della stanza, mentre lo stregone sedeva alla sua scrivania.

Una porticina si aprì nella parte inferiore dell'uovo, e da li usci un piccolo pulcino, che trotterellando si avvicino alla scrivania del dottore, gli saltó su una spalla e gli pigoló qualcosa all orecchio, quindi ritornó al punto di partenza, all'interno della poltrona, la piccola porticina gli si richiuse alle spalle.

"Ah amico mio, ora so qual'è il suo nome, il mio piccolo assistente fa sempre il suo dovere. Ora peró, è necessario che lei si renda conto di non averlo mai dimenticato, quel nome "

"Ehi! sta insinuando che mi sto facendo male da solo? Che sto prendendo in giro la gente e pure lei?"

"Amico mio" Disse lo stregone. "Il problema è che lei non vuole ricordare il proprio nome"

"Come no! Certo che lo voglio ricordare, pensi che chiedo alla gente per strada di aiutarmi con qualche consiglio!"

"Certo che lo fa", sorrise lo stregone "è più facile chiedere ai passanti! le racconterò una storia, per aiutarla." e lo stregone improvvisamente si fece serio.

"Un poliziotto sta facendo la sua ronda notturna, quando vede un tizio ubriaco girare attorno ad un lampione, lo sguardo rivolto a terra. Cosa cerca? gli chiede ho perso le chiavi e le sto cercando rispose l'ubriaco, le ha perse qui, sotto il lampione? lo incalzava il poliziotto No, ma dove le ho perse è buio adesso, non le troverei mai. "

Lo stregone  congiunse le mani e continuò

 "Lei è l'ubriaco del mio racconto,   ma ormai non ha piú importanza, ora, si faccia coraggio e mi dica come si chiama"

"Io.. mi chiamo... Napoleone"

Lo stregone sorrise amabilmente e applaudì .

"Bene  signor napoleone, e ora che si è ricordato chi è, mi faccia un favore, non se la prenda troppo per Waterloo, una debacle puó capitare a tutti"

"Non so di cosa parla, dottore, ma la ringrazio infinitamente! Merci! quanto le devo?"

E il ritrovato Napoleone infiló la mano sotto la giacca, per prendere i soldi e pagare il famoso stregone, quando si accorse che non riusciva ad estrarre la mano dalla giacca.

"Che succede! Non riesco a tirar fuori la mano!" strilló in preda al panico.

"Non si preoccupi Monsieur Napoleon, ho solo lanciato un piccolo incantesimo di ricoscenza su di lei, questo incantesimo la proteggerá dalle pallottole vaganti"

"Fantastique! Meravilleux!"

"Ma visto che anche io volevo qualcosa, nell'incantesimo c'è una piccola clausola, lei dovrá portare la mano al portafoglio, almeno una volta al giorno, per ricordarsi dell'aiuto ricevuto da me, non voglio soldi. Ah, dovrà farlo in pubblico"

Napoleone, perplesso, ringrazio e imboccò la porta.



Morale: non ti fidare mai degli stregoni, sono gente strana

domenica 10 aprile 2011

Totp deathmatch III la vendetta di hawking

 Prima parte        seconda parte



Mi scuso con tutti per la lentezza con cui sto postando negli ultimi tempi, ma mi sono ubriacato sette giorni su sette, poi la tintoria non mi ha portato il tight, avevo perso la retta via! mi sono rotto una caviglia! LE CAVALLETTE!

Ma poi, visto che non mi pagate mica,non mi rompete il cazzo.


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"Rieccoci in studio, finalmente, oggi è una giornata speciale per il nostro TotPd*, visto che oggi verrà eletto il campione.

Folla: "WWWOOOOAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!"

Purtroppo il nostro josè mourinho è stato ferito in un, ehm, incidente e non potrà presidiare, al posto suo abbiamo ingaggiato uno dei migliori showman della storia, solo per voi, e solo per stasera,

John Belushi! (Indicando uno scheletro seduto alla sua sinistra)

Voce off:  "Ma è morto!"

Presentatore: "è il massimo che potevamo permetterci.  E comunque è molto più in forma di tanti altri, non è vero john? (Afferra una mano dello scheletro e la agita come per salutare) "

Folla: WOOOOOOOOOOOOAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHH

"BENE! cosi vi voglio! reattivi! John è orgoglioso di voi!

E adesso finalmente presentiamo l'ultimo partecipante alla nostra sfida mortale
Permettetemi di introdurre il nostro ultimo sfidante..

Voce off: "Taglia corto che hai rotto il cazzo con ste presentazioni"

  "STEPHEN HAWKING!"

Folla attonita :  EHHHHHHHHHH?!!

Ometto con cartello passa in mezzo alla folla cartello:

  (RUGGITO DI SODDISFAZIONE)

FOLLA: "WOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!"


Stephen Hawking, trasportato da un grosso robot, scende le scale , sbattendo le ciglia ritmicamente in segno di saluto, la folla in delirio getta su di lui numerose copie del "Dal big bang ai buchi neri", al suo passaggio una signora pettoruta si denuda mostrando la scritta "Tu meglio di Galileo" sulle tette e un altra " Einstein te lo puppa" sul culo.

Alla fine, arrivato alla fine delle scale, il robot lo sgancia su una sedia dello studio, Stephen si accascia sulla sedia, cadendo con la faccia sulle ginocchia, il robot lo riassetta, "Squash" la scena si ripete, inizia a sanguinare dal naso, il robot lo rialza, "squash" occhio gonfio, robot, labbro tumefatto, robot, dente rotto, "squash", trauma cranico, emorragia cerebrale, e finalmente, la morte.

Il robot continua a sollevare il corpo senza vita, che lentamente si trasforma in un grumo di carne macinata sulla sedia.

"Eh, beh, che dire, non è che ci sia molta differenza rispetto a prima, ragazzi, abbiamo il primo eliminato dalla competizione!

STEPHEN HAWKING è stato eliminato!

"Cosa ne pensi john di questa eliminazione?"

"..."

"Vuoi dirmelo all'orecchio?"

"..."

"Capito, dici che bisognerebbe risolvere la faccenda con una bella ammucchiata tutti contro tutti e vaffanculo, no?"

"..."

"Bene, allora siamo tutti d'accordo, quindi, così è deciso, si chiamino i contendenti, si accendano le luci e si prepari il ring per la battaglia finale!"

*Ovviamente significa Top of the pops deathmatch, stupidi coglioni