Due vecchietti sono seduti uno di fronte all'altro, tra loro un piccolo tavolino ed una scacchiera, con i pezzi bianchi e neri pronti a darsi battaglia, oramai giunti alla fase culminante del gioco.
Quando due buoni giocatori si affrontano, c'è sempre un momento in cui tutto sembra ancora in equilibrio, quando ancora non si è lanciato il primo attacco, mentre i giocatori si studiano, piazzando sul campo di battaglia le loro forze.
I nostri vecchietti stavano esattamente in quella fase, e si poteva dedurre dalle espressioni che non doveva essere una partita facile, per nessuno dei due.
Mario giocava con i neri, era pelato, ma con una folta barba nera, che torturava strappandosi pelucchi, per allentare la tensione. Gettava rapidamente lo sguardo sulla scacchiera, saltando da un pezzo all'altro controllando che tutte le sue truppe fossero esattamente dove lui desiderava.
Franco invece sembrava dei due il più anziano, con una lunga barba bianca e capelli lisci che coprivano in parte la faccia, lasciando trasparire però due occhi vispi e sorridenti.
"Scacco" Disse Franco, sorridendo soddisfatto.
"Mpf" Sbuffò mario, preoccupato. , La situazione era oramai compromessa, e lui non era mai stato bravo a perdere.
Afferrò il re d'ebano, e lo distese, in segno di resa.
"Ma non credere che sia finita qui! quant'è vero iddio, un giorno conoscerò questo gioco così bene, in tutti i più piccoli dettagli, che nessuno! NESSUNO! potrà più battermi!" e si alzò, facendo cadere la sedia tanto era lo slancio,e afferrando alla svelta la sua tabacchiera accanto alla scacchiera.
Franco continuava a sorridere, era abituato a questa scena, che si ripeteva ad ogni sconfitta, ma stavolta si mise a fantasticare sulla possibilità che veramente qualcuno potesse arrivare a conoscere quel gioco alla perfezione, in modo da non poter essere mai più sconfitto.
Essere capaci di giocare la partita perfetta.
"Mah, certo che sarebbe proprio noioso, a quel punto" concluse, riflettendo tra se e se.
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Reykjavik, islanda 20**.
Ansa: Coglie di sorpresa tutti gli appassionati di scacchi, l'annuncio dato stamane dal dottor Bishop, rettore della facoltà di matematica della capitale islandese:
"Oggi è un grande giorno per gli scacchi! abbiamo analizzato tutte le 10^43 posizioni possibili, sviluppando tutte le possibili combinazioni, ebbene, ora siamo orgogliosi di annunciare che la partita "perfetta" è stata ricreata, scoprendo così che il bianco, giocando perfettamente vince sempre, senza possibilità di ripresa da parte del nero.
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Decine di appassionati di scacchi si sono presentati di fronte alla regia università di reykjavik con le loro scacchiere in mano, alla testa l'ex campione del mondo, Boris Spasskj, che spiega alla stampa presente le ragioni della protesta:
"I computer hanno ucciso gli scacchi,questa protesta è la resa dell'umanità alle macchine, bruceremo le nostre scacchiere qui di fronte, ed io, io... non giocherò mai più, mai".
Al centro della piazza un rogo s'innalzava, alimentato da pedoni, dame, alfieri e torri, illuminando tristi e smunte facce, che vedevano in quel rogo la fine di un arte, la nascita di una scienza.
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Il dottor Bishop e il dottor RockCastle nel frattempo si trovavano al piano terra dell'università, nella biblioteca, il dottor B, premette un libro, la cui copertina recitava "B.Fisher le mie 60 migliori partite" ed una libreria scorse lateralmente, mostrando un passaggio segreto.
I due seguirono il passaggio fino ad arrivare ad una spaziosa stanza illuminata da una finestrona ovale sul tetto, che faceva entrare uno spiraglio di luce esattamente al centro della stanza, dove sopra un tavolino quadrato stava una splendida scacchiera d'ebano.
I due si sedettero, Bishop di fronte al nero, RockCastle, al bianco.
"Abbiamo dovuto farlo" disse Bishop.
"Si, certo, ma hai pensato a quanta delusione abbiamo creato? a quante persone non giocheranno mai più?
"Abbiamo dovuto farlo, se ci pensi, sai che è stato giusto, annunciare di aver risolto il gioco...SENZA AVERLO RISOLTO.
Impedirà che qualcun'altro ci provi, almeno nel breve termine"
"E così avremo un pò di tempo per le nostre partite, senza che nessuno ci disturbi con un inutile soluzione.."
E così continuarono la loro partita.
A volte l'ignoranza è un bene.
Kurdt
ehi carino, proprio carino sto racconto :-)
RispondiEliminaGrazie, emotivamente sono molto legato a questo giochino del cazzo.
RispondiEliminaTu di che parte di Nizza sei^^? una mia collega è di nizza :)
BEl racconto.
RispondiEliminaBtw, anche usando l'intera massa dell'universo come memoria, non puoi davvero simulare ogni possibile partita di scacchi. Sono troppe. ;)
Grazie :)
RispondiEliminaLe macchine però ci stanno sonoramente calciando, rybka è quotato 3400 punti elo (Il doppio dei miei per dire, e mi considero bravino), .
Oramai oltre il raggiungibile per qualsiasi umano.
E come giocatore e amante degli scacchi, sono un pò triste, e in questo momento devo ammettere che mi sento un luddista.
non sono di Nizza ma la conosco un po' ... io sono nordica, molto nordica :-)
RispondiEliminaanch'io ci gioco a scacchi ma senza strategia, sono molto kamikaze e perdo sempre [ma ci tengo a perdere]
Nordica! chissà perchè credevo tu fossi di Nizza, tanto che l'ho detto ad una collega.
RispondiEliminaChe vive al porto, mi ha detto.
Ed il suo fidanzato, che vive in un quartiere malfamato di cui ora non mi sovviene il nome. :P
eddai ! hai detto una bugia :-). Avevamo parlato di Nizza, ti avevo chiesto di sopprimere il primo cittadino - un certo Estrosi - ... Nizza è bella per il suo mercato e per la "salade", per il resto preferisco Antibes...è una vita che non ci sono più tornata
RispondiEliminaPer gli scacchi la soluzione non c'è, ma per la dama sì; il software Chinook pare sia in grado di giocare la partita perfetta (sempre in parità)
RispondiEliminahttp://www.sciencemag.org/cgi/content/abstract/1144079v1
La dama è ora un gioco risolto, al pari del tris. Comunque, per il tris, anche se esiste la strategia perfetta, se giochi contro un principiante è meglio, a volte, usare una strategia imperfetta (che, in teoria, se il tuo avversario giocasse perfettamente, ti porterebbe alla sconfitta), perchè il giocatore principiante potrebbe cadere in trappola e perdere (in altre parole: una strategia perfetta è troppo equilibrata, se ti difendi troppo bene, non perdi, ma non puoi attaccare e non vinci nemmeno). Sarà così anche per la dama?
Vabbè, posso fare un solo commento:
l'unica mossa vincente è non giocare.
Nemmeno la dama è stata ancora risolta del tutto, c'è ancora una finestra di opportunità nel middlegame, anche se le aperture ed i finali (le prime dieci e le ultime 15 mosse, più o meno) sono state tutte risolte.
RispondiEliminaCon gli scacchi è diverso, come diceva Uriel le possibilità sono troppe perchè siano "Risolti" nel vero senso della parola, tuttavia rimane il problema che, oramai giocare contro dei computer, senza nessun handicap, è improponibile, persino i GM perdono sonoramente con i computer.
Sul non giocare, mah, gli scacchi sono un bellissimo gioco, possiamo sempre giocarli con altri esseri umani :)
Sul "non giocare", mi sa che non hai colto la citazione....
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=KAdEUsaibrY
Se non hai visto quel film, guardalo al più presto, ti piacerà.
Cazzo di budda! Wargames, tutti mi consigliano di vederlo, e io non lo vedo mai, prometto che dopo "Alla ricerca di B. fischer" è il prossimo film da vedere ^^'
RispondiElimina(Scaricandolo, ovviamente, visto quant'è vecchio) ^^' arh arh arh!
Visto che sei stato così gentile da darmi questo consiglio, ti racconto un retrosciena che ho capito del film.
RispondiEliminaQuando dice "Strano gioco, l'unica mossa vincente è non giocare" cita indirettamente la teoria del punto di equilibrio, una parte della teoria dei giochi di john Nash, il matematico Americano nobel per l'economia.
Effettivamente la mossa vincente non era certo l'escalation nucleare, ma semplicemente smettere di giocare, visto che il gioco non era a somma 0. ;)
se per ignoranza intendi il non sapere come vanno a finire gli scacchi, puoi avere ragione (ma pensi sul serio che si smetterebbe di giocare? io ne dubito)
RispondiEliminaWargames!
RispondiEliminaFigo! Ma me lo aspettavo un tantino più lungo... cmq quasi quasi posto il racconto sugli scacchi di cui ti parlavo l'altro giorno :P
RispondiEliminaNon per fare a gara, sia chiaro :D
Ah, cmq ho spedito il racconto per il concorso :P
Ormai è andata... meglio iniziare a prepararsi per il prossimo XD
Te lo aspettavi più lungo! cosa?^^'
RispondiEliminaIl fatto è che cerco sempre di tagliare le parti che non mi piacciono, così che alla fine della potatura rimango con il 20% del totale.
Perdo in dimensioni ma guadagno in ritmo ;)
Riguardo il concorso inizia a prepararti, e magari avvertimi, che se mi piace la traccia partecipo pure io :P
Non penso che si smetterebbe di giocare, ma si perderebbe ulteriormente l'aurea di sacralità che aleggiava sopra il gioco fino ad ora.
RispondiEliminaGli scacchi erano considerati "un arte" più che un gioco, tant'è vero che alcuni giocatori come Tal' Karpov, fischer,Etc etc, sono considerati, ancora adesso, dei virtuosi.
Una volta durante le partite del mondiale, nessun "umano" avrebbe avuto da obbiettare su una mossa per dire, di Botvinnik, adesso invece con un qualunque software scacchistico riesci a trovare degli errori /imprecisioni nella posizione anche dei più grandi campioni.
Non si smetterebbe di giocare, ma il gioco perderebbe (già lo fa) molta attrattiva.
L'unica speranza è il Go, ancora più ostico per le fottute macchine :)
Non so se hai letto il romanzo "l'impero di Azad", di Iain Banks.
RispondiEliminaÈ un libro di fantascienza, e il protagonista è un appassionato di giochi da tavolo, in una società ipertecnologica. In un punto, il protagonista dice che un buon gioco non deve essere deterministico, ci deve essere sempre un elemento casuale (un tiro di dadi, insomma): in tal modo, non è mai possibile giocare la strategia perfetta, perchè ti può sempre capitare il tiro sfortunato, puoi solo cercare di massimizzare la probabilità di vincere.
Il protagonista, poi, diceva che giochi come gli scacchi erano il frutto di una visione del mondo semplificata, incapace di comprendere il principio di indeterminazione e la relatività; e soprattutto, erano giochi messi a punto in civiltà che ancora non avevano le macchine senzienti (già, perchè nel romanzo è pieno di robot).
Ok, se qualcuno qui ha letto il libro, magari dirà che ho spiegato il concetto molto male, ma era solo per renderti l'idea.
Non l'ho letto, ma sembra interessante.
RispondiEliminaSto proprio scrivendo un pezzo sul rapporto fra giochi da tavolo, generalmente a somma 0 e non collaborativi (teoria dei giochi di Von Neumann) e mondo reale, dove tutto è guidato profondamente, dal caso.
In ogni caso cercherò di trovare il libro, visto che il concetto minteressa.
Non c'è traccia oltre quella di scrivere un racconto che contenga elementi fantastici, ed il limite è di 21600 battute ;)
RispondiEliminaPer quanto riguarda la tua partecipazione, volendo sei ancora in tempo a partecipare nell'edizione attuale. il limite è appena stato prorogato al 15 Aprile ;)
Vedi tu...
E cmq me lo aspettavo più lungo... il racconto XD
Benissimo, allora credo proprio che parteciperò, tanto mi sono rotto una caviglia e devo stare almeno tre settimane con il gesso, quindi tempo ne ho a volontà :)
RispondiEliminaPiuttosto mi serviranno dei beta tester per il racconto.
Anche tu, per dire, verrai arruolato^^'