martedì 8 novembre 2011

Poesie&Poeti

Già in passato vi ho parlato (male) di una delle categorie di scrittori che odio di più, i poeti.

Eppure tra i tanti scheletri che tengo nell'armadio se n'è ripresentato uno proprio in forma di poeta, uno scheletro bello antico e bello impolverato.

E ora, qui, di fronte a voi miei cari quattro o cinque lettori, devo ammettere la verità, poeta, o qualcosa che cercava di avvicinarcisi, lo sono stato anch'io.

Immagino che non sia qualcosa di cui vantarsi, ma giusto l'altro giorno mi sono ritrovato per le mani una raccolta di poesie, in parte pubblicate, in parte no, che dovrebbe avere una decina di anni.

Ho deciso di passarvele perchè alcune, rileggendole, non le ho trovate così male, e credo che una decina d'anni di tempo siano sufficienti per mantenere uno sguardo (sufficientemente) neutrale.

Le poesie le trovate qui e in alto a destra sulle pagine del blog la raccolta si chiamava "Il gioco delle maschere".

Per indorare la pillola vi racconto cosa successe ad un reading a Spoleto, in occasione della pubblicazione della raccolta "giovani poeti Spoletini".

Fui invitato perchè un bel po' delle poesie della raccolta erano state scritte da me, il reading si svolgeva alla rocca Albornoziana, a Spoleto, all'inizio avevo deciso di non andare, in quanto NON ero spoletino, e non volevo avere niente a che fare con il resto di quelli che là avevano pubblicato qualche rigurgito pseudo-poetico.

Poi decisi di andare, ma a modo mio.

Salì sul palco e mi trovai di fronte qualche centinaio di signori e signore anziani, che avevano tutta l'aria demodè di masticatori di tabacco professionisti con a capo l'assessore e il sindaco,  ed iniziai a leggere, dandogli quello che volevano, la possibilità di giudicare dei ragazzini, dei "poeti".

Finì di leggere una poesia, poi presi il microfono e dissi (leggendo da un foglio preparato poco prima di salire, per non confondermi)

"Comunque signori e signore seduti li, c'è ancora qualcosa che vorrei dire.Un ultima poesia.

E iniziai a leggere.

"A lei, sindaco, e a lei, assessore, venuti qui a sentire poesie di merda con le vostre facce paffutelle e soddisfatte.


Arrivati qui a giudicare, col dito puntato come un artiglio
A guardare la mejo gioventù che cresce malgrado le vostre sordide riunioni


Quello che voglio dirvi e che, a guardarvi da quassù sembrate proprio quello che siete,


Paffutelli.

Stupidi.


E stronzi-"

Ci furono un paio di secondi di silenzio assoluto, durante i quali gli organizzatori mi guardavano inorriditi sghignazzare e restituire il microfono.

Poi arrivarono gli applausi, all'inizio solo di un paio di persone che erano venute apposta, sapendo cosa avrei fatto, poi anche il resto del gregge-

Era divertente, e mi insegnò che puoi insultare le persone senza nessun rischio se sei su un palco.

Non mi chiesero più di partecipare a nessun reading.

Kurdt.

10 commenti:

  1. un po' di Baudelaire, un po' di Prévert, un po' di Rimbaud... [a proposito "bonjour au monde, bonjour petite mort]

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  2. Prèvert lo odiavo, baudelere e Rimbaud mi piacevano, ma il mio francese preferito era Antonine Artaud.

    Poi ci sono richiami a Kavafkis, Neruda, Withman e tanti altri ancora, che se solo sapessero delle mie citazioni, sarebbero come trottole, nelle tombe :)

    E mò correggo il mio fracese sbagliato ^^

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  3. mah, la provocazione artistica non e' proprio una novita'....negli anni '70 ce ne sono state tantissime, anzi, c'era chi andava agli eventi proprio per sentire chi riusciva ad aessere piu' cattivo col pubblco, un po' come in certe trattorie romane si va per farsi trattare a pesci in faccia e ridere a piu' non posso....
    E se il pubblico era tutto anzianotto, di queste cose ne avar' viste quante ne vuoi, spesso si tende a dimenticare che chi ha 60 anni oggi ne aveva 20 negli anni '70, e di cose molto piu' estreme di quelle che girano oggi ne ha gia' viste fin troppe.
    Le poesie non le leggo perche' non ho mai sopportato le poesie, pero' ti auguro buona giornata....spero vada bene lo stesso.

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  4. Sicuramente non erano felici, visto che poi non m'hanno invitato da nessuna parte, e non dimenticare che Spoleto non è Woodstock.

    Fai bene a non leggere le poesie, i poeti sono degli stronzi, e le poesie merda fusa.

    Buona giornata anche a te ;)

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  5. E io Prévert lo adoro, come Eluard...

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  6. Scusami, ho detto una cazzata terribile, Prèvert piace anche a me, quello che odio è Verlaine , cazzo.

    Tutti uguali sti nomi dei mangiaranocchie

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  7. Ahahahah un plauso, avrei voluto essere il podio per godermi sia la tua faccia che quella del pubblico. Geniale.
    Comunque è vero, quando sei su un palco puoi fare quel che vuoi.
    Ad esempio suonare Strawinskij e sbagliare cinque o sei note di seguito. A parte il tuo insegnante, gli altri non noteranno xD

    Maroc

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  8. Abbè, gli errori sono assolutamente incomprensibili, sopratutto se stai suonando stravinskij, che è cacofonico di suo.

    Una batteria di pentole scaraventata al suolo è più melodica dell'uccello di fuoco.

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  9. Ma no, non è cacofonico. E' solo questione di abituare l'orecchio, credimi.
    Dicevano così anche dei Supersilent... solo che io devo ancora conoscere qualcuno che ne sopporti interamente un album :P

    Maroc

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  10. Boh, non ho mai capito quelli che dicono che Stravinskij è un genio, sono gli stessi a cui piace l'ulisse di Joyce?

    L'hanno mai ascoltato l'ulisse di joyce?

    E l'hanno mai letto l'uccello di fuoco?

    Perchè se non l'hanno fatto, beh, dovrebbero.

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