venerdì 16 dicembre 2011

Confessioni di un assassino.




Mi chiamo Giulio, sono nato a Falconara marittima, e per mestiere ammazzo la gente.

Ma non sono un medico. Sono un assassino a contratto.

So che avreste preferito per questo ruolo qualcuno con un nome più adatto, magari Floyd, oppure Roman, e invece vi ritrovate a leggere di uno che si chiama come il vostro vicino di casa settantenne.

A essere sincero mi manca anche il “phisique du role”, peso 85 chili e sono alto un metro e settantacinque. Un grasso maiale direbbe qualcuno.

Probabilmente però quel qualcuno è morto.

E cristo, sono anche pelato, non proprio il tipo da telefilm insomma. Ma la vita non è un film.

Giusto l'altro giorno per lavoro ho dovuto sistemare quell'attore che faceva l'ispettore in televisione,
manco mi ricordo come si chiama, però l'ho fatto fuori io, il ciccione. Una vendetta divina è stata. La dimostrazione che il mondo non è dei belli ne degli intelligenti, ma di quelli che stanno dalla parte giusta.
Io sto dalla parte giusta.
Sono un artista del grilletto, lo accarezzo come fosse un clitoride prima di far esplodere un orgasmica fucilata nella testa di qualcuno.
Non sono mai piaciuto alle donne, sono grasso, pelato, probabilmente pure un po' stupido, o almeno questo dicevano a scuola gli insegnanti ai miei genitori. Stavo sempre nel banco più nascosto, mi piaceva stare da solo, invisibile. Certe cose devono essere genetiche.
Ma voi siete i buoni, quelli che aborrono la violenza, che la rifiutano. Chissà perchè vi affrettate sulle pagine di cronaca quando comprate il giornale.

Dopotutto Potete scegliere fra un emozionante lavoro otto ore al giorno a cinque euro all'ora, scopare e sposarvi, fare un sacco di bambini, invecchiare, farvi abbandonare in un ospizio e finalmente crepare.

Non mi sono mai sposato. “Ciao amore, sono a casa” “Com'è andata al lavoro tesoro?” “oh bene,
ho fatto saltare le cervella all'avvocato Smidolloni” Non funziona. E cos'avrebbe potuto raccontare alle amiche? Che sono su tutte le pagine dei giornali? Probabilmente. Ricercato.

Ma anche io mi sono innamorato, in passato. Si chiamava Laura non è durata molto, mi chiedeva sempre come mai dormissi con una pistola carica sul comodino, io glissavo, gli raccontavo di essere un agente segreto del Mossad. “Ma sei italiano Giulio, non puoi lavorare per il Mossad!”-
Era troppo sveglia, ho dovuto spararle. Non posso rischiare.

Ma non mi sento solo, ho una gatta che mi tiene compagnia, si chiama Mauser, l'ho trovata dentro un bidone della spazzatura, qualche figlio di puttana l'aveva abbandonata li.
Un gatto è meglio di un cane, odio quei distributori di pulci ambulanti, quando ne vedo qualcuno in giro devo resistere all'impulso di sparargli in quella bocca puzzolente. Odio quando si avvicinano scodinzolando e abbaiando, mi fa venire voglia di appenderli per la lingua e sparargli nel culo.

Un gatto è silenzioso, elegante, letale. Ecco perchè mi piace. E un gatto è infedele, come una donna, averne uno mi ricorda perchè non mi sono sposato.

Se volete sapere qual'è la mia morale, lasciate che vi racconti una storia.


Una volta uno dei miei contatti mi chiamò per offrirmi un lavoro, si trattava di fare secco un ragazzino di dieci anni. Venne fuori che il ragazzino pestava ogni giorno il figlio di un imprenditore romagnolo, chiedendogli soldi, minacciandolo di dargliene ancora se avesse rifiutato, i professori non facevano niente perchè era il figlio di un grosso dirigente . Cattivo bambino, cattivo bambino.

Allora il padre mi contatto attraverso uno dei miei uomini e mi chiese se potevo farlo fuori.
“Ti do diecimila se lo stendi quel piccolo bastardo” mi disse
“Ok” dissi io “ dalli direttamente al mio uomo, al resto ci penso io”
Poi individuai la scuola del piccolo bastardo e cercai una palazzina abbastanza alta e abbastanza nascosta, mi sentivo di nuovo uno studente anch'io. Trovai una terrazza perfetta allo scopo, dava sul cortile dove i bambini facevano ricreazione, l'affittai con un documento falso per un mese intero.

Poi aspettai un paio di giorni, il bambino che dovevo seccare si chiamava Mattia, usciva a fare merenda mano nella mano con un altra bambina, un grembiule blu ed uno rosa, poi si sedevano su di un basso muretto e mangiavano il panino che avevano preparato le mamme.

La sua testolina entrava perfettamente nel mirino del mio fucile, poi girava la testa, diceva qualcosa alla fidanzatina e ricominciava a mangiare il panino alla mortadella.
Sparai. Il colpo perfetto, preciso in mezzo agli occhi, il rumore di un anguria che si rompe, la bambina accanto a lui con il grembiulino rosa a macchie rosse. Il cervello del piccolo bastardo stava ancora per meta dentro la scatola cranica scoppiata, sembrava un anguria, per davvero.

Un po' di cervello era finito nel panino alla mortadella della fidanzatina, magari era buono.

Ammazzare qualcuno non è qualcosa per cui serva pensare tanto, solo voi fate tante domande, voi timbrate il cartellino, io premo il grilletto.

L'ho fatto per trent'anni.

Ho ammazzato due persone al mese per trent'anni. più di setttecento persone, un piccolo paese di provincia ho ammazzato. Una montagna di avvocati, dirigenti d'azienda, piccoli mafiosi, bambini cattivi, ragazze infedeli.  


E oggi mi ammazzo io.
Oh, non certo perchè mi sento in colpa. Ammazzerei ancora, come al solito.
Come al solito, ecco il problema.
M'annoio, ecco la verità.

Ho regalato Mauser alla vicina, le ho detto che sarei partito per uno dei miei viaggi, e di tenerla lei, è una brava donna, non la manderà per strada.

Oggi, tanto per cambiare, m'ammazzo.

Giulio.

23 commenti:

  1. Ehssì, m'è piaciuto assai :)

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  2. Son contento ti sia piaciuto compare. E benvenuto ;)

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  3. Ti dico solo che sono rimasto incollato a leggere, senza che nulla potesse distrarmi.

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  4. ...e fanculo a gamberetta...

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  5. Poveraccia.

    Tu uccidi un gambero morto! (cit.)

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  6. Non posso sognare complimento migliore, nessuno potrebbe. Mercì

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  7. Kurdt, sappi che l'idea di aprire blogger, ed trovare un tuo nuovo racconto, e poi, con tutta calma, dedicargli la dovuta attenzione per leggerlo, è gustosa assai.Ps:
    Ha qualche legame con i fatti recenti di firenze?

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  8. No, non ha niente a che vedere con i fatti di firenze, o magari si, il mio subconscio elabora le cose che poi affiorano, ma non posso dire di averle collegate volontariamente.

    Posso dire che la maggior connessione con questo racconto è il "diario di un killer sentimentale" di Sepulveda.

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  9. Be', guarda... sei nato a Falconara Marittima, direi che ti si perdona tutto.

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  10. Oh incredibile, hai letto la prima riga e sei già qui a commentare-

    Mica sono nato io a Falconara, ma Giulio.
    :P

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  11. Il racconto è assai carino... certo però che il bambino potevi chiamarlo in un altro modo >____>
    Mi son sentito la testa esplodere XD

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  12. Rischierei di ripetermi, apprezzando il raccondo. Quindi vado subito al sodo.

    Il Kar 98 sarebbe perfetto come copertina, ottima scelta. Vintage e letale allo stesso tempo.
    Come un gatto ;)

    Maroc

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  13. Esatto :) La metacitazione, questa adorabile troietta. .

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  14. Beh se non altro sei sicuro di essere ancora vivo .

    Credevo tu fossi in Whitelist da tempo immemorabile, invece no, misteri di Disqus.

    Ora lo sei, anyway.

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  15. Le donne devono sempre fare mille domande... ma è possibile?

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  16. Le donne sono il sale della vita: devi buttarle in acqua quando questa sta bollendo. ;)

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  17. Mi sentirei di aggiungere solo: 
    http://image.forumfree.it/6/3/1/3/6/3/8/1284213981.gif

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