martedì 2 luglio 2019

Eulogia del non sapere un cazzo

Un triangolo? Cosa vorrà dirci? Cosa significa? Gli illuminati? Il grande piano per la conquista del mondo? Qualcosa di profondo? No.


E anche quest'annata scolastica è finita. Faccio il conto degli eventi, un fuoco di S.Antonio, due caduti in battaglia e tre concorsi. Sono ancora vivo.

Per molti, il momento di tirare le somme arriva a Dicembre, verso Natale, per me, arriva a Luglio. E qualcosa l'ho imparata anche quest'anno.
Ho imparato che, nella migliore delle ipotesi, so poco, nella peggiore, niente. Ed è un pensiero piacevole. Oh si, certo, potrei passare la giornata a discutere con gente a caso su internet, litigando per sostenere posizioni di cui conosco poco, eppure non credo che sia il modo migliore d'impiegare la mia vita.
Quindi, in pratica ho imparato che so pochissimo del mondo, dell'universo, tutto quanto. So poco persino di me stesso, cosa che in qualche modo, sospettavo. No non sono diventato gay, per chi se lo chiedesse, ma ho avuto modo di vedere quanto la mia visione del mondo sia filtrato attraverso una lente che distorce tutto quanto.
Ecchepalle direte, dacci qualcosa di utile.
Okay, vi do qualcosa di utile. Manco voi sapete un cazzo.
Il vostro vicino rompipalle? Non sa un cazzo. 
Il fisico delle particelle che lavora al LHC e passa le sue giornate discutendo di adroni, fotini, fotoni e supersimmetria?
Nemmeno Einstein sapeva un cazzo.

Beckett? Un cazzo pure lui, a parte qualcosa sui ravanelli.

Freud? Qui sarete d'accordo, non sapeva un sega.

E Bach in fondo, manco lui sapeva un cazzo,

Beethoveen era sordo, i maligni direbbero non solo da anziano.
Io non so un cazzo. Sul serio. E mi solleva, il pensiero.
"Come possa essere una cosa sollevante lo sai solo tu" già vi vedo pronti a dire. Ma pensateci, ci hanno detto per tutta la vita che dovevamo eccellere e raggiungere le massime vette, che la nostra felicità sarebbe stata legata a quello che saremmo riusciti a fare, la competizione come ragione di vita, il successo come ultimo altare da pregare.
Da bambino, cresciuto in una casa piena di libri, pensavo che avrei potuto raggiungere una conoscenza perfetta di tutto se solo mi ci fossi messo d'impegno. E vi assicuro che ci ho provato, dai 5 ai 15 anni ho letto almeno un libro al giorno, di tutto, dai libri di ricette a quelli di filosofia, passando per l'astronomia, i tarocchi, la storia, le leggende, tutto. Ad una certa ho capito che non sarei mai riuscito ad imparare qualsiasi cosa, che forse il mondo era più grande di quello che avrei potuto infilare nella mia testa.
All'epoca fu stupefacente, ma insomma, puoi sempre imparare perfettamente qualcosa no? Se decido di imparare tutto quello che posso su, per esempio, la grammatica latina, ne avrò una conoscenza perfetta.

Intanto povero te se hai scelto una via del genere per essere felice, in seconda battuta, no, non avrai mai una conoscenza perfetta nemmeno di questo minuscolo brandello di sapere che penzola dalle carni della storia. Puoi saperne parecchio, ma una conoscenza perfetta? pffff. Ci sono termini che sono stati divorati dai secoli, usi e modi di dire che non conosci e non conoscerai mai, dopotutto non hai mai sentito due latini che parlavano la loro lingua, sono morti parecchio tempo fa. E anche se li avessi sentiti, avresti dovuto sentirli tutti per avere la certezza di sapere tutto.
Immaginate di essere una formica che gironzola per il pianeta, ha il suo formicaio, partecipa ai raid contro i vicini e, in generale, se la cava alla grande, cibo e tutto. Un giorno zampetta di fronte al mio computer. Ci può camminare sopra, dentro, sotto, attorno, senza capire a cosa diavolo serva. Senza neppure chiederselo. Se per caso stesse passeggiando sopra il dissipatore quando accendo il pc, verrebbe centrifugata, ma sono i rischi del mestiere, quando sei una formica.
La formica è stupida per non sapere che cos'è un personal computer? Non credo proprio. La formica è abbastanza intelligente per quello che deve fare, né più né meno. Deve fare la formica e lo fa benissimo. Siamo noi a considerarla stupida, perché non apprezza Neruda (a proposito, anche lui, in fondo, non capiva un cazzo).

E che in questa paradossale classifica dell'intelligenza ci guardiamo sempre alle spalle, trovando un sacco di roba che consideriamo più stupida di noi. Eppure non siamo capaci di debellare il virus dell'Hiv che, lasciatemelo ribadire, dovrebbe essere ben più stupido della nostra povera formica.

E davanti a noi, che c'è?
"Niente, non possiamo vedere niente, ce ne accorgeremmo se ci fosse qualcosa!"
Beh, il virus dell'Hiv non ha ben capito cosa succede nel mondo colossale dei centimetri e dei metri, non può manco immaginarci (servirebbe un sistema nervoso, quindi manco quello può fare) eppure prospera alla grande. E potete scommetterci, se potesse farlo non penserebbe mica di fare qualcosa di male, vuole solo sopravvivere, come noi. Fa un po' schifo, ma è così.
E che diavolo abbiamo "davanti"? ammesso che vogliamo mantenere questa classifica dell'intelligenza. Cosa impedisce che ci siano dei sistemi più grandi e complessi di noi che non solo non vediamo, ma non potremmo neppure capire se gli incontrassimo, magari confondendoli con qualcosa di diverso, di naturale?
Sospetto infatti che per la formica noi siamo soltanto un ostacolo da superare/evitare per raggiungere più velocemente il cibo. Cosa impedisce che ci sia qualcosa del genere, con una comprensione dell'universo e della realtà migliaia di ordini di grandezza superiore alla nostra?
Niente, secondo me. Oh, poi siamo veramente il pinnacolo dell'intelligenza e vaffanculo, ma mi sembra quantomeno strano. Un po' come quelli che fino all'altro ieri credevano che il sole girasse attorno alla terra. O quelli che credevano che l'uomo fosse l'unico essere capace di utilizzare il linguaggio per comunicare.

Sospetto, ma sono troppo scemo per saperlo con certezza, che esistano talmente tante cose che sono superiori alla mia capacità di comprensione, quante ce ne sono che invece posso "comprendere". Diciamo che applico il "principio di mediocrità" all'intelligenza.

E vi dico la verità, questo pensiero mi tranquillizza. Sapete che razza di peso sarebbe essere un membro della razza più intelligente dell'universo? Cazzo, minimo devo inventare un dispositivo per il teletrasporto, altroché. Se invece sono un povero stronzo normale, di una razza normale, posso preoccuparmi d'altro, tipo salvare il pianeta dal GLOBAL WARMING o trovare una teoria unificata delle forze sopravvivere. Volevo dire sopravvivere vostro onore. Con questo non significa che sia diventato meno curioso, che non esistano delle connessioni logiche e che non sia raggiungibile qualcosa che definiamo come "conoscenza". Vuol dire solo che, visto che le probabilità di dire cazzate sono altissime, tocca prenderci un po' meno seriamente, tanto prima o poi crepiamo uguale.

A proposito, per chi si fosse preoccupato, Spiacente di deludervi, ma la notizia della mia morte è grossolanamente esagerata.
Kurdt.

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