Buffo come quando una persona muore si corra immediatamente a ricoprirla di aggettivi di ogni tipo, tutti con una connotazione positiva, in modo che da morti tutti diventano gentili, comprensivi, ottimi padri di famiglia, grandi lavoratori, ottime sorelle,o almeno amanti degli animali.
La veritá è che la maggior parte delle persone non conosce quella che é morta, o la conosceva cosí poco da preoccuparsi che qualcuno possa pensare che voglia sfottere.
E cosi abbiamo sfilze di corone di fiori con su scritte le stesse cose in poche sfumature linguistiche :
“Ci mancherai”
“Sei sempre stato il migliore”
“Ti voglio bene ”
E un sacco di cose simili che trasformano Il morto da essere umano normale a divinità assoluta ed intoccabile, cosí gente che picchiava la moglie con lo spiedo diventa “bravo padre di famiglia”, assassini diventano “coscienziosi riduttori della popolazione” e ladri diventano “socialisti”.
Per dire.
Quanti amici si possono avere in una vita intera? Intendo amici veri, quelli che ti lasciano nel bene e nel male un segno, quelli che magari ti hanno anche tradito, ferito, fatto ridere fino alle lacrime, fatto incazzare fino a urlargli di andare a fare in culo.
Gente a cui magari hai infilato le dita in gola per farla vomitare, visto che non riusciva a farlo da sola, con cui vi siete fatti la tinta fucsia nel vostro periodo punk, ma poi lui si vergognava come un negro durante l'apartheid allora e per un mese girava con un ridicolo cappellino da baseball, o che ti ha salvato la vita, una volta.
Gente fatta come uno di quei vecchi maglioni che tenete nell'armadio, quelli che se sono vecchi e sdruciti, hanno un buco su un fianco, ma cazzo, non lo cambiereste con nessun altro, perchè quello è il vostro maglione preferito, e puzza di vostro.
Le persone vere non sono perfette, ne da vive ne da morte, e non si riducono ad elenchi di aggettivi determinativi.
Al mio funerale vorrei che le corone funebri recassero intestazioni fantasiose tipo :
“Ricordo la volta che ti riportammo dentro sbronzo duro, ancora mi spiace per averti buttato nella piscina, ma era per il tuo bene”
“sei sempre il solito stronzo”
“Negro” (era uno dei miei tanti soprannomi)
“Scusa di averti trombato la ragazza, beh, tanto ora lo dovresti essere venuto a sapere”
“Scusa per essertmi trombata il tuo amico,ma tanto adesso dovresti essere venuto a saperlo”
Roba scritta da gente che sapeva di cosa parlava e che non inventava un cazzo,.perchè mi conosceva.
E poi non vorrei un funerale con un sacco di persone, perché tanto non potró ricambiare, e non mi piace essere in debito.
E poi tanto, le persone che veramente contano saranno in tutto, a voler essere larghi di manica, una ventina.
Tutto il resto sono persone di sottofondo, riempitivi per non rendere il tutto troppo noioso.
Se ci facessero nascere in gruppetti di venti persone giá pronte eviteremmo di sbatterci a cercarle, quelle venti persone.
E quelle persone potrebbero permettersi di dire quello che gli pare per salutarti, tanto te lo dicevano già in vita.
Tutti gli altri potrebbero continuare a utilizzare I soliti tre aggettivi in croce, gli altri invece si riconoscerebbero dal fatto di essere ubriachi e di pisciarti sulla bara, gridando al prete
“ E tu che cazzo ti guardi? Era pure ateo!”
Quando avevo diciotto anni uscimmo insieme ai miei compagni di stanza, ci ubriacammo violentemente a furia di birra e crema al Wiskey, e chiacchera chiacchera giurammo solennemente che quando qualcuno di noi fosse morto gli altri sarebbero andati sulla sua tomba e gli sarebbero scoppiati a ridere in faccia, gridandogli “Coglione” perché si era fatto fottere.
Non che credessimo davvero che qualcuno di noi sarebbe potuto morire, a diciotto anni non puoi mica morire, si muore da vecchi, se non ti sparano.
Stai tranquillo che non me ne sono dimenticato.
Poi c'è un fenomeno strano per cui, anche se I miei amici si contano sulle dita di una mano amputata, andrei molto volentieri al funerale di parecchie altre persone.
venerdì 25 febbraio 2011
mercoledì 23 febbraio 2011
C'est la vie C'est la mort
Che figo essere cinici.
Una vera figata, essere cinici,sopratutto quando il tuo migliore amico crepa, e tu stronzo non sai un cazzo, perchè sei in culo a quel porco di dio.
E puoi fare finta di essere un figo insensibile.
Figata essere cinici.
Ti chiamano nella notte per dirti che a qualche migliaio di chilometri di distanza, qualcuno che ami, ha tirato le quoia.
Figata!
L'ideale per un post.
Un amico tira le cuoia (o quoia?) e tu t'interroghi se sia corretta l'ortografia di cuoia.
Certo che ci vuole coraggio, eh.
La verità è che di fronte al dolore ci vuole coraggio, ci vuole pazienza, per non arrendersi, e ci vuole, pensate un pò, pazienza per arrendersi!
Mannaggia a quel porco di dio, cosa cazzo mi chiamate alle quattro di mattina per le brutte notizie?
Chiamatemi a mezzogiorno che è uguale, ed in più ho il vantaggio cronologico, cosa credete, che vi paghi per il tempismo?
Tanto prima o poi schiatteremo tutti, a prescindere, lo sapevo già.
Magari non mi aspettavo che i miei amici inziassero a schiattare già da adesso, ma sapevo che c'era qualche probabilità statistica che succedesse.
Eh adesso come ti sembra l'universo, eh? lurido figlio di puttana, rabbino di merda bastardo?
Non hai più nessuna voglia di regalare nutelle ai tuoi poveri compagni di stanza, eh, sporco rabbino, pure un pò negro.
Niente da fare, non mi fai pena, sappilo, la tua vita l'hai vissuta con pienezza, e non verrò al tuo stupidissimo funerale, che oltretutto so essere finto, e organizzato solo per aiutare le multinazionali del farmaco che sostenevi.
Tralaltro tifavi inter, quindi non avevi nessuna scusa per esserti preso quella gran figata di tumore.
Hai fatto bene a non avvertirmi che stavi per schiattare fino al giorno in cui sei schiattato.
Sappilo io non ho pianto per niente, perchè nei rapporti umani bilaterali, non ci credo, e tu eri comunque uno stronzo,*
Ti voglio bene Ale.
*Sto piangendo dalle tre di mattina.
Una vera figata, essere cinici,sopratutto quando il tuo migliore amico crepa, e tu stronzo non sai un cazzo, perchè sei in culo a quel porco di dio.
E puoi fare finta di essere un figo insensibile.
Figata essere cinici.
Ti chiamano nella notte per dirti che a qualche migliaio di chilometri di distanza, qualcuno che ami, ha tirato le quoia.
Figata!
L'ideale per un post.
Un amico tira le cuoia (o quoia?) e tu t'interroghi se sia corretta l'ortografia di cuoia.
Certo che ci vuole coraggio, eh.
La verità è che di fronte al dolore ci vuole coraggio, ci vuole pazienza, per non arrendersi, e ci vuole, pensate un pò, pazienza per arrendersi!
Mannaggia a quel porco di dio, cosa cazzo mi chiamate alle quattro di mattina per le brutte notizie?
Chiamatemi a mezzogiorno che è uguale, ed in più ho il vantaggio cronologico, cosa credete, che vi paghi per il tempismo?
Tanto prima o poi schiatteremo tutti, a prescindere, lo sapevo già.
Magari non mi aspettavo che i miei amici inziassero a schiattare già da adesso, ma sapevo che c'era qualche probabilità statistica che succedesse.
Eh adesso come ti sembra l'universo, eh? lurido figlio di puttana, rabbino di merda bastardo?
Non hai più nessuna voglia di regalare nutelle ai tuoi poveri compagni di stanza, eh, sporco rabbino, pure un pò negro.
Niente da fare, non mi fai pena, sappilo, la tua vita l'hai vissuta con pienezza, e non verrò al tuo stupidissimo funerale, che oltretutto so essere finto, e organizzato solo per aiutare le multinazionali del farmaco che sostenevi.
Tralaltro tifavi inter, quindi non avevi nessuna scusa per esserti preso quella gran figata di tumore.
Hai fatto bene a non avvertirmi che stavi per schiattare fino al giorno in cui sei schiattato.
Sappilo io non ho pianto per niente, perchè nei rapporti umani bilaterali, non ci credo, e tu eri comunque uno stronzo,*
Ti voglio bene Ale.
*Sto piangendo dalle tre di mattina.
sabato 19 febbraio 2011
Uomo contro macchina. A.I
Ieri stavo giocando a scacchi con il mio computer, sfidando l'ultima incarnazione del programma chessmaster, per quelli di voi che conoscono un pó gli scacchi, diró che nel mio periodo migliore avevo un punteggio Elo di circa 1700 punti, avevo 14 anni.
Dopo molti anni ho ricominciato a giocare con un minimo di intenzione e serietá. Ieri sera accendo il pc e setto il programma a 1400, giusto per cominciare, e, non potete immaginare quale è stata la mia sorpresa nel venire massacrato tre a zero secco.
A parte il fatto che io sia peggiorato parecchio, la sconfitta mi ha portato a riflettere sul concetto abusatissimo di “Intelligenza Artificiale”.
Quando l'informatica era appena agli inizi, un genio matematico inglese, tale Alan Turing, inventó una regola per decidere se una macchina fosse o no intelligente; questo test, chiamato prevedibilmente test di Turing, consisteva in un essere umano chiuso in una stanza, dalla quale era in contatto con altri individui, e con una macchina, puó fare domande e ricevere risposte, il test viene passato se l'umano non si rende conto di avere di fronte una macchina.
Fino ad ora nessuna macchina ha passato il test di Turing, per quanto ci siano stati degli interessanti bot.
Intanto avant'ieri un computer della Ibm ha sconfitto due campioni di un gioco chiamato jepardy, dove bisogna rispodere piú velocemente possibile a delle domande espresse in linguaggio naturale, ovvero in Inglese attuale, molti non sono rimasti particolarmente colpiti dalla cosa, io invece mi sono sentito esattamente come quando Deep blue sconfisse G.Kasparov, stupefatto.
Le macchine hanno piantato una nuova bandiera.
Di questo passo scoperanno le nostre donne e bruceranno le nostre case.
Discutendo della portata della notizia su un famoso forum online dedicato all'informatica ho scoperto che la maggior parte delle persone ritiene la notizia poco importante e non lesiva dell'autostima della razza umana, che veniva difesa con argomentazioni di questo calibro:
“Non sono ancora capaci di essere tutte le cose che siamo noi in una sola scatola”
“Non sono efficienti come noi, per vincere hanno dovuto utilizzare 1 Mwatt di corrente elettrica, un essere umano con un piatto di pasta sta a posto”
“Ancora non possono imparare dalll'esperienza”
E l'affermazione piú stupida di tutte
“Ancora non hanno raggiunto l'autocoscienza”
Sulla prima affermazione non posso non essere d'accordo, ma chi se ne fotte? Vostra madre non è una fisica nucleare eppure ancora la considero un essere intelligente, oltre che una bella maiala.
Il fatto che una macchina non possa imparare dal passato invece è un limite della struttura con cui viene costruito un computer, che è diverso da un cervello umano, questo non significa necessarimante che sia sinonimo di stupiditá.
L'affermazione sull'efficienza energetica è l'unica intelligente, effettivametne un computer per ottenere dei risultati paragonabili a quelli umani è costretto ad utilizzare migliaia di volte piú energia, cosa che lo rende molto inferiore all'umano, che con sole 2000 calorie è attivo per un intera giornata.
L'ultima affermazione ci svela invece l'arcano, dire che “non possiedono l'autocoscienza” è una buzzworld che non vuol dire assolutamente un cazzo di niente.
Cosa dovrebbe significare “Autocoscienza” per una macchina? Dovrebbe potersi riconoscere allo specchio? Ovviamente si potrebbe fare in modo che la macchina si riconosca allo specchio, ma allora si direbbe che non è intelligente, ma solo “programmata”, come se noi non fossimo degli imbecilli caricati a Dna.
Ed è proprio questo il punto, quando frequentavo le medie si diceva che un computer non poteva svolgere compiti complessi, come ad esempio scegliere un bullone in mezzo a tanti bulloni, quando il computer è stato capace di farlo si è passati a :“ un computer non puó battere la fantasia umana negli scacchi” e quando Kasparov le ha buscate da Deep Blue si è detto che era solo forza bruta, dicendo che un computer non poteva capire un linguaggio naturale, ora sempre la Ibm ha spaccato il culo alla razza umana sul piano del linguaggio “naturale” (Naturale per noi, provate a comunicare con sequenze di 0 e 1, voglio vedervi) si è arrivati ad affermazioni metafisiche pur di sostenere che la macchina è stupida, o quantomeno piú stupida della vostra sorella paralitica.
Ogni volta che si cercano argomenti metafisici per rispondere a qualcosa, significa che si stanno dicendo grandiose stronzate, il fatto che una non abbia qualcosa di indefinibile come “l'autocoscienza” non significa che sia stupida, significa solo che si sta cercando di sollevare l'asticella fin sopra il cielo, dove nessuna macchina potrá mai arrivare.
E nel momento in cui ipoteticamente ci arrivasse qualcuno direbbe che “non hanno un anima”.
Il punto è che si sta chiedendo alla macchina di diventare un essere umano, e se questo non svela molto sulla macchina, svela invece moltissimo sull'ego umano, abituato a rimandare e confrontare a se stesso qualsiasi cosa provenga dall'esterno, svalutandola se non gli assomiglia.
Intelligenza diventa quindi sinonimo di “Umanitá”
E per ovvie ragioni una macchina non sará mai piú umana di un essere umano.
Mentre basta un minimo di logica razionale per rendersi conto che se continua a raddoppiare la potenza dei processori al ritmo attuale, entro una decina d'anni ci ritroveremo con cluster computer capaci di risponderci a parole e discutere con noi di problemi reali o inventati.
Credo che preferirei un robot ad un essere umano, come amico.
Immagino peró che l'odore di metallo e plastica bruciati non appagherebbe quanto quello di carne abbrustolita.
Kurdt
Dopo molti anni ho ricominciato a giocare con un minimo di intenzione e serietá. Ieri sera accendo il pc e setto il programma a 1400, giusto per cominciare, e, non potete immaginare quale è stata la mia sorpresa nel venire massacrato tre a zero secco.
A parte il fatto che io sia peggiorato parecchio, la sconfitta mi ha portato a riflettere sul concetto abusatissimo di “Intelligenza Artificiale”.
Quando l'informatica era appena agli inizi, un genio matematico inglese, tale Alan Turing, inventó una regola per decidere se una macchina fosse o no intelligente; questo test, chiamato prevedibilmente test di Turing, consisteva in un essere umano chiuso in una stanza, dalla quale era in contatto con altri individui, e con una macchina, puó fare domande e ricevere risposte, il test viene passato se l'umano non si rende conto di avere di fronte una macchina.
Fino ad ora nessuna macchina ha passato il test di Turing, per quanto ci siano stati degli interessanti bot.
Intanto avant'ieri un computer della Ibm ha sconfitto due campioni di un gioco chiamato jepardy, dove bisogna rispodere piú velocemente possibile a delle domande espresse in linguaggio naturale, ovvero in Inglese attuale, molti non sono rimasti particolarmente colpiti dalla cosa, io invece mi sono sentito esattamente come quando Deep blue sconfisse G.Kasparov, stupefatto.
Le macchine hanno piantato una nuova bandiera.
Di questo passo scoperanno le nostre donne e bruceranno le nostre case.
Discutendo della portata della notizia su un famoso forum online dedicato all'informatica ho scoperto che la maggior parte delle persone ritiene la notizia poco importante e non lesiva dell'autostima della razza umana, che veniva difesa con argomentazioni di questo calibro:
“Non sono ancora capaci di essere tutte le cose che siamo noi in una sola scatola”
“Non sono efficienti come noi, per vincere hanno dovuto utilizzare 1 Mwatt di corrente elettrica, un essere umano con un piatto di pasta sta a posto”
“Ancora non possono imparare dalll'esperienza”
E l'affermazione piú stupida di tutte
“Ancora non hanno raggiunto l'autocoscienza”
Sulla prima affermazione non posso non essere d'accordo, ma chi se ne fotte? Vostra madre non è una fisica nucleare eppure ancora la considero un essere intelligente, oltre che una bella maiala.
Il fatto che una macchina non possa imparare dal passato invece è un limite della struttura con cui viene costruito un computer, che è diverso da un cervello umano, questo non significa necessarimante che sia sinonimo di stupiditá.
L'affermazione sull'efficienza energetica è l'unica intelligente, effettivametne un computer per ottenere dei risultati paragonabili a quelli umani è costretto ad utilizzare migliaia di volte piú energia, cosa che lo rende molto inferiore all'umano, che con sole 2000 calorie è attivo per un intera giornata.
L'ultima affermazione ci svela invece l'arcano, dire che “non possiedono l'autocoscienza” è una buzzworld che non vuol dire assolutamente un cazzo di niente.
Cosa dovrebbe significare “Autocoscienza” per una macchina? Dovrebbe potersi riconoscere allo specchio? Ovviamente si potrebbe fare in modo che la macchina si riconosca allo specchio, ma allora si direbbe che non è intelligente, ma solo “programmata”, come se noi non fossimo degli imbecilli caricati a Dna.
Ed è proprio questo il punto, quando frequentavo le medie si diceva che un computer non poteva svolgere compiti complessi, come ad esempio scegliere un bullone in mezzo a tanti bulloni, quando il computer è stato capace di farlo si è passati a :“ un computer non puó battere la fantasia umana negli scacchi” e quando Kasparov le ha buscate da Deep Blue si è detto che era solo forza bruta, dicendo che un computer non poteva capire un linguaggio naturale, ora sempre la Ibm ha spaccato il culo alla razza umana sul piano del linguaggio “naturale” (Naturale per noi, provate a comunicare con sequenze di 0 e 1, voglio vedervi) si è arrivati ad affermazioni metafisiche pur di sostenere che la macchina è stupida, o quantomeno piú stupida della vostra sorella paralitica.
Ogni volta che si cercano argomenti metafisici per rispondere a qualcosa, significa che si stanno dicendo grandiose stronzate, il fatto che una non abbia qualcosa di indefinibile come “l'autocoscienza” non significa che sia stupida, significa solo che si sta cercando di sollevare l'asticella fin sopra il cielo, dove nessuna macchina potrá mai arrivare.
E nel momento in cui ipoteticamente ci arrivasse qualcuno direbbe che “non hanno un anima”.
Il punto è che si sta chiedendo alla macchina di diventare un essere umano, e se questo non svela molto sulla macchina, svela invece moltissimo sull'ego umano, abituato a rimandare e confrontare a se stesso qualsiasi cosa provenga dall'esterno, svalutandola se non gli assomiglia.
Intelligenza diventa quindi sinonimo di “Umanitá”
E per ovvie ragioni una macchina non sará mai piú umana di un essere umano.
Mentre basta un minimo di logica razionale per rendersi conto che se continua a raddoppiare la potenza dei processori al ritmo attuale, entro una decina d'anni ci ritroveremo con cluster computer capaci di risponderci a parole e discutere con noi di problemi reali o inventati.
Credo che preferirei un robot ad un essere umano, come amico.
Immagino peró che l'odore di metallo e plastica bruciati non appagherebbe quanto quello di carne abbrustolita.
Kurdt
martedì 15 febbraio 2011
Sbornie
Hangover, post sbornia, resaca, nomi diversi stesso concetto.
Il risveglio è sempre la parte peggiore, è il momento in cui scoprite cosa è successo il giorno prima.
E a volte sarebbe stato meglio non saperlo.
Questa è la mia personalissima top ten delle migliori sbornie e dei peggiori postumi della mia vita:
10) Il piú classico dei doposbornia, cena con amici, quattro bottiglie di vino in tre, due amaro montenegro, un cuba libre. Leggero mal di testa, ma sopportabile, aspirina e via a letto, tanto non devi lavorare.
09) Vedi sopra, ma con l'aggiunta della sveglia presto la mattina per andare al lavoro.
08)una bottiglia di rum in tre, due birre chiare, fine serata con tentativo di approccio fallito e depressione alcoolica. Risveglio abbastanza umano, se si eccentua l'alitosi a livelli subumani e le tre aspirine.
07)Una bottiglia di Rum in due, birre scroccate in giro in numero imprecisato, perdita di qualcosa di poco valore, come ad esempio il portafogli.
Al rientro a casa si vomita nel lavandino e si va a dormire tutti contenti.
06)Dopo un menage a trois con una collega di lavoro ed il fidanzato si finisce a bere ginevra, un alcolico potentissimo e dolcissimo, finendosi una bottiglia da solo, ma il sapore che rimane in bocca non ha niente di alcolico. Il giorno dopo si lavora uguale, ma non importa, si ride anche del mal di testa.
05) Dopo due casse di birra si decide di prendere un treno a caso per andare da Pisa a Roma, senza biglietto, a febbraio. Sul treno si continua a bere senza sosta crema al wiskey e si decide ad una certa di fare una genialata, togliere la sicura ad un estintore e spruzzarlo nello scomparto semivuoto. Arrivo immediato del controllore, discesa obbligata alla stazione di sassoferrato, minuscola frazione del cazzo. Fuori nevica, e la cosa piú pesante che avete è un pullover . Vi addormentate nella minuscola stanzetta interna con le mani blu dal freddo.
Alle sette di mattina vi risveglia il rumore della macchina obliteratrice, I primi pendolari vi scalciano sussurrando “barboni del cazzo” e inneggiando al klu klux klan.
04) Carnevale di venezia.Sei tanto ubriaco da finire in un canale.
Post sbornia drammatico su vari treni delle ferrovie dello stato, senza biglietto e semicongelato.
Vieni fermato sul treno da due poliziotti convinti che tu sia un membro delle brigate rosse (era stato ucciso un poliziotto sul treno quello stesso giorno), e che ti puntano allegramente la loro beretta automatica in faccia.
Deciso che non sei pericoloso ti sganciano a calci nel culo giú dal treno perché, non dimenticarlo, non hai il biglietto.
IL PODIO
03) Non ricordi quanto hai bevuto ne cosa, sai solo che era troppo, le pareti della scatola cranica
tamburellano ritmicamente ad ogni respiro, vorresti urlare ma non lo fai. Ti fa troppo male
.
Un amico ti chiama a casa per chiederti se “eri tu quello che `è stato visto dormire in un parco `pubblico” la mattina.
Ti viene da cagare e corri al bagno, mentre sei seduto ti viene ANCHE da vomitare, ma non puoi muoverti perchè hai il pitone a metá e lo spargeresti per la stanza, allora vomiti allegramente per terra.
Un altro (ex) amico ti da un pugno in faccia appena ti vede. (a quanto pare gli hai scopato la ragazza)
Hai perso anche la bicicletta, una mountain bike da 200 euro, che non era manco tua.
02) Ti svegli completamente sconvolto, vestito solo di un camice bianco, in un letto che non è il tuo.
Ti alzi per capire cosa sia successo, apri la porta della stanzetta nella quale ti trovi e scopri che sei in un ospedale. “Avró avuto un incidente?” pensi.
Chiedi ad un infermiere il perchè ti trovi li, e lui: “Beh, come tutti gli altri, perchè sei pazzo”
Capisci che la risposta “Ma io non sono pazzo!” farebbe scoppiare l'ilaritá generale, allora attendi lentamente la tua occasione, che arriva mentre due infermieri stanno giocando a scacchi, da sempre tua grande passione.
“Posso giocare?” chiedi appena vedi che finiscono una partita.
“Ohhhh cos'abbiamo qui? Kasparov!” ti sfotte uno stupidissimo infermiere.
Gli spacchi il culo due volte, dando fondo a tutte le tue energie psichiche, al che si arrendono, sei un pazzo bravo a giocare a scacchi.
All'arrivo della psichiatra scopri che sei stato portato li dalla polizia perchè fermavi delle macchine in superstrada per chiedere una sigaretta.
1) Il post sbornia definitivo ancora non posso raccontarvelo, perché s il peggior post sbornia è quello che ti ammazza, facendoti fare qualcosa di cosí stupido da lasciarti secco.
Ma posso raccontarvi lo stesso qualcosa di divertente.
Pisa; dopo una sbornia a base di vino e space cake decido di tornare a casa, peccato che avessi cambiato casa il giorno prima, e non ricordassi piú qual'era casa mia.
Ricordavo però che stava vicino a delle rotaie ferroviarie, allora saggiamente decido che il modo giusto per arrivarci pe sicuramente seguire le rotaie.Entro persino in una galleria, e quando sono dentro... TUUUUUU TUUUUU! UN FOTTUTISSIMO TRENO.
Adrenalina a mille, mi appiattisco verso la parete e urlo come una bestia, sperando che la stronzissima ,massa di metallo sia clemente.
Il treno fú gentile e comprensivo, lasciandomi vivo e sobrio, ma , sgomento.
Non abbastanza da farmi smettere di bere, comunque.
Adesso facciamo finta che queste cose che ho scritto siano reali e non, come dico sempre funzionali alla crezione di un personaggio come il mio.
Ma ipotizzando che ci siano perle di realtà la in mezzo, siete capaci di indovinare quali sono e quali invece invenzione della mia fantasia malata??
Chi riesce a scoprirlo vince una cassa di tachipirina ed una sbornia con me.
Il risveglio è sempre la parte peggiore, è il momento in cui scoprite cosa è successo il giorno prima.
E a volte sarebbe stato meglio non saperlo.
Questa è la mia personalissima top ten delle migliori sbornie e dei peggiori postumi della mia vita:
10) Il piú classico dei doposbornia, cena con amici, quattro bottiglie di vino in tre, due amaro montenegro, un cuba libre. Leggero mal di testa, ma sopportabile, aspirina e via a letto, tanto non devi lavorare.
09) Vedi sopra, ma con l'aggiunta della sveglia presto la mattina per andare al lavoro.
08)una bottiglia di rum in tre, due birre chiare, fine serata con tentativo di approccio fallito e depressione alcoolica. Risveglio abbastanza umano, se si eccentua l'alitosi a livelli subumani e le tre aspirine.
07)Una bottiglia di Rum in due, birre scroccate in giro in numero imprecisato, perdita di qualcosa di poco valore, come ad esempio il portafogli.
Al rientro a casa si vomita nel lavandino e si va a dormire tutti contenti.
06)Dopo un menage a trois con una collega di lavoro ed il fidanzato si finisce a bere ginevra, un alcolico potentissimo e dolcissimo, finendosi una bottiglia da solo, ma il sapore che rimane in bocca non ha niente di alcolico. Il giorno dopo si lavora uguale, ma non importa, si ride anche del mal di testa.
05) Dopo due casse di birra si decide di prendere un treno a caso per andare da Pisa a Roma, senza biglietto, a febbraio. Sul treno si continua a bere senza sosta crema al wiskey e si decide ad una certa di fare una genialata, togliere la sicura ad un estintore e spruzzarlo nello scomparto semivuoto. Arrivo immediato del controllore, discesa obbligata alla stazione di sassoferrato, minuscola frazione del cazzo. Fuori nevica, e la cosa piú pesante che avete è un pullover . Vi addormentate nella minuscola stanzetta interna con le mani blu dal freddo.
Alle sette di mattina vi risveglia il rumore della macchina obliteratrice, I primi pendolari vi scalciano sussurrando “barboni del cazzo” e inneggiando al klu klux klan.
04) Carnevale di venezia.Sei tanto ubriaco da finire in un canale.
Post sbornia drammatico su vari treni delle ferrovie dello stato, senza biglietto e semicongelato.
Vieni fermato sul treno da due poliziotti convinti che tu sia un membro delle brigate rosse (era stato ucciso un poliziotto sul treno quello stesso giorno), e che ti puntano allegramente la loro beretta automatica in faccia.
Deciso che non sei pericoloso ti sganciano a calci nel culo giú dal treno perché, non dimenticarlo, non hai il biglietto.
IL PODIO
03) Non ricordi quanto hai bevuto ne cosa, sai solo che era troppo, le pareti della scatola cranica
tamburellano ritmicamente ad ogni respiro, vorresti urlare ma non lo fai. Ti fa troppo male
.
Un amico ti chiama a casa per chiederti se “eri tu quello che `è stato visto dormire in un parco `pubblico” la mattina.
Ti viene da cagare e corri al bagno, mentre sei seduto ti viene ANCHE da vomitare, ma non puoi muoverti perchè hai il pitone a metá e lo spargeresti per la stanza, allora vomiti allegramente per terra.
Un altro (ex) amico ti da un pugno in faccia appena ti vede. (a quanto pare gli hai scopato la ragazza)
Hai perso anche la bicicletta, una mountain bike da 200 euro, che non era manco tua.
02) Ti svegli completamente sconvolto, vestito solo di un camice bianco, in un letto che non è il tuo.
Ti alzi per capire cosa sia successo, apri la porta della stanzetta nella quale ti trovi e scopri che sei in un ospedale. “Avró avuto un incidente?” pensi.
Chiedi ad un infermiere il perchè ti trovi li, e lui: “Beh, come tutti gli altri, perchè sei pazzo”
Capisci che la risposta “Ma io non sono pazzo!” farebbe scoppiare l'ilaritá generale, allora attendi lentamente la tua occasione, che arriva mentre due infermieri stanno giocando a scacchi, da sempre tua grande passione.
“Posso giocare?” chiedi appena vedi che finiscono una partita.
“Ohhhh cos'abbiamo qui? Kasparov!” ti sfotte uno stupidissimo infermiere.
Gli spacchi il culo due volte, dando fondo a tutte le tue energie psichiche, al che si arrendono, sei un pazzo bravo a giocare a scacchi.
All'arrivo della psichiatra scopri che sei stato portato li dalla polizia perchè fermavi delle macchine in superstrada per chiedere una sigaretta.
1) Il post sbornia definitivo ancora non posso raccontarvelo, perché s il peggior post sbornia è quello che ti ammazza, facendoti fare qualcosa di cosí stupido da lasciarti secco.
Ma posso raccontarvi lo stesso qualcosa di divertente.
Pisa; dopo una sbornia a base di vino e space cake decido di tornare a casa, peccato che avessi cambiato casa il giorno prima, e non ricordassi piú qual'era casa mia.
Ricordavo però che stava vicino a delle rotaie ferroviarie, allora saggiamente decido che il modo giusto per arrivarci pe sicuramente seguire le rotaie.Entro persino in una galleria, e quando sono dentro... TUUUUUU TUUUUU! UN FOTTUTISSIMO TRENO.
Adrenalina a mille, mi appiattisco verso la parete e urlo come una bestia, sperando che la stronzissima ,massa di metallo sia clemente.
Il treno fú gentile e comprensivo, lasciandomi vivo e sobrio, ma , sgomento.
Non abbastanza da farmi smettere di bere, comunque.
Adesso facciamo finta che queste cose che ho scritto siano reali e non, come dico sempre funzionali alla crezione di un personaggio come il mio.
Ma ipotizzando che ci siano perle di realtà la in mezzo, siete capaci di indovinare quali sono e quali invece invenzione della mia fantasia malata??
Chi riesce a scoprirlo vince una cassa di tachipirina ed una sbornia con me.
mercoledì 9 febbraio 2011
L'omino triste. (Favola triste)
C'era una volta, in un villaggio lontano lontano, in direzione della grande foresta di Merdor, un omino triste triste, che era famoso su tutto il cubo terraqueo per la sua incredibile tristezza, che gli era valsa tre volte di fila la corona di “Mr tristezza” che veniva assegnata nella capitale chiamata Scoglionia.
Il suo villaggio si chiamava Fonteallegra; si chiamava cosí perché tutti, dallo spazzino al sindaco, erano sempre felici, qualsiasi cosa accadesse.
Una fontana di marmo bianchissimo torreggiava al centro della piazza principale del paese, un incisione era appesa in cima.
“Un sorso un sorriso”
Era facile spiegare il perchè, l'acqua era fatata, bastava un solo sorso per restituire il sorriso a chiunque.
Malati da tutte le parti del paese arrivavano nel piccolo villaggio per avere, non una cura, ma una morte allegra e divertente.
Malati di tumore terminale bevevano e scoppiavano a ridere, cardiopatici bevevano, scoppiavano a ridere, ed infine scoppiavano e basta, il cuore non reggeva tanta felicitá.
Il nostro omino triste triste invece rifiutava di bere dalla fontana, nessuno ne sapeva il motivo.
“Non posso” diceva “perchè sono allergico alla felicitá, e anche un solo sorso sarebbe fatale”.
Viveva in una casetta scavata sottoterra, dove non batteva mai il sole, quando usciva per fare la spesa tutti I vicini lo apostrofavano
“Signor tristino, non si abbatta! Guardi che bella giornata! Come puó essere triste!?”
“Signor tristino, su con la vita!”
Al che il signor tristino sollevava leggermente le sopracciglia, spalancava gli occhietti neri e osservava con compassione l'interlocutore, rispondeva inesorabilmente:
“se lei sapesse signor mio”.
La cosa singolare era che la famiglia del signor tristino era quella che da generazioni gestiva la manutenzione della acqua, la cui fonte sgorgava proprio in casa del signor tristino, nel sotterraneo.
Si poteva dire che il tetto della sua casa fosse proprio la famosa fontana.
Un giorno il sindaco del villaggio decise di convocare una riunione di tutta la popolazione per decidere cosa si poteva fare per l'omino, e alla sera si ritrovarono nella grande sala , il titolo della riunione era:
“Possiamo essere felici se qualcuno di noi non lo `?”
Il responso del popolo fu unanime, “No!” Gridarono tutti assieme, sorridendo,.
“non possiamo essere pienamente felici se qualcuno di noi non lo è!” andiamo a parlare con tristino!” e tutti assieme si diressero verso la sua casa.
La porta si apri con un sinistro cigolio e il naso adunco di tristino fece capolino.
“Che volete?”
Il sindaco si porto avanti,togliendosi il cappello in segno di rispetto ed esprimendosi a nome di tutti:
“Tristino, volevamo solo dirti che non possiamo essere pienamente felici, se non lo sei anche tu, e vorremmo chiederti se fosse possibile fare qualcosa per farti felice”
“Siete sicuri di quello che dite?volete veramente fare qualcosa per me?”, mormoró tristino, con un filo di voce.
“SIIII!!” Urló la folla.
Tristino allora spalanco la porticina di legno e fece cenno alla folla di seguirlo attraverso la scalinata che portava al piano di sotto.
La scalinata si snodava in decine di piccoli tunnel, infilato il piú grande e umido dei quali, si trovarono esattamente sotto la grande fontana.
L'omino triste indicó alla folla un grande alambicco collegato al tetto della caverna e disse:
“Questo alambicco purifica giornalmente l'acqua, filtrando la tristezza, e versandola in questa ampolla”
E sollevó una piccola bottiglia.
“OHHHHH fece la folla, inorridita, I visi, illuminati dalle fiaccole, erano diventati cerulei.
“E non potresti semplicemente non berla?” gridó un vecchietto dall'ultima fila.
“Purtroppo per filtrare la tristezza non basta estrarla, occorre anche che qualcuno la beva, sicuramete conoscete il detto che fa :“ L'infelicitá di uno è la felicitá di un altro, bene, è esattamente cosí che funziona”.
“Eh, va bene, ma cosa vorresti che facessimo allora?” disse il sindaco, sempre sorridendo, ma un pó meno del solito.
“Io vorrei che ciascuno di voi bevesse una volta alla settimana un sorso di quest'ampolla, se dividessimo l'amaro calice tutti assieme, nessuno sarebbe triste,o al massimo qualche lacrimuccia, ogni tanto, ma proprio al massimo eh!” un timido sorriso era nato su un angolo della bocca del nostro omino.
Un mormorio di disapprovazione si sollevó istantaneamente dalle bocche degli astanti.
“Beh dopotutto è il suo lavoro da generazioni, perchè dovremmo intrometterci” disse uno
“mah non mi convince questa cosa, magari quell'ampolla è avvelenata!” disse un altro
“E poi sicuramente se la sono meritata, lui e la sua famiglia, questa storia” pensarono tutti quanti, e se ne andarono sbattendo la porta, ma senza sorridere, stavolta.
“Mi spiace”, disse il sindaco, “ma il popolo ha deciso” e levó le tende anche lui.
Quella notte l'omino triste morí di crepacuore, la speranza delusa lo aveva stroncato, non aveva avuto figli.
da quel giorno nessuno piú sorrise nel piccolo villaggio del cazzo.
Kurdt
domenica 6 febbraio 2011
I limiti e il tragico
LIMITI
Chiunque ha talento. Ciò che è raro è il coraggio di seguire quel talento nel luogo oscuro a cui conduce
Erica Jong
Cos'è un limite?
Un limite è qualcosa che NON puoi fare, non importa quanto tu t'impegni, quanto tu spenda in quella direzione, ne quanto danaro tu getti nell'impresa, semplicemente, non puoi arrivarci.
Ovviamente nessuno di noi nasce con scritto quali sono I propri limiti, vostro figlio non avrà una targhetta con scritto “Non correrò mai I 100 metri in meno di 10 secondi”, magari si appassionerá all'atletica, si specializzerá nei cento metri, e magari arriverá a correrli in 10:05.
Ebbene, quello sará il suo limite, non importa quello che faccia, NON PUO' SUPERARLO, a meno di un intervento esterno, chiaramente.
Potrebbe esistere una sostanza capace di modificare la muscolatura, oppure una droga che aumenti la sua capacità di reazione al via, qualcosa in ogni caso che non abbia origine da lui stesso.
Quindi in ogni caso, esauriti gli “aiuti” esterni, rimane il fatto che dobbiamo inevitabilmente rapportarci con I nostri limiti, volenti o nolenti.
La storia è piena di esempi di personaggi che sono stati incapaci di riconoscere il proprio limite, Muhammed Ali ad esempio incontro il proprio mentre tentava di riconquistare per la quarta volta il titolo mondiale,
era troppo vecchio, e non combatteva da troppi anni, venne massacrato.
Massacrato dai primi segni del Parkinson, di cui era corresponsabile, per aver preso troppi pugni in testa.
Napoleone incontro il proprio limite a Waterloo, incarnato negli eserciti della "settima coalizione", Cesare venne ammazzato nel pieno della sua foga espansionistica, ucciso proprio per evitare che potesse ottenere ancora piú potere.
Se avesse deciso di fermarsi prima, probabilmente sarebbe sopravvissuto.
Maradona smise di essere Maradona dopo essere stato trovato positivo alla Cocaina a Usa 94, hitler venne sconfitto dalla sua fame di potere: se non avesse tentato di conquistare la Russia e avesse offerto una pace onorevole, ora la lingua europea ufficiale sarebbe il tedesco.
Il fatto che le grandi persone spesso fracassino clamorosamente contro I loro limiti potrebbe portare voi, comuni merdine, a pensare che: “visto che capita a loro, chissá quanto spesso falliscono le persone comuni!”
Cosi non è care le mie testine di letame pressato, le persone comuni tendono invece a fermarsi molto prima di raggiungere il proprio limite, le persone normali generalmente smettono di avvicinarsi al proprio limite quando arrivano le prime sconfitte, quando quello che fanno diventa piú difficile, potrebbe essere il rifiuto di un libro da un editore, un no di una ragazza, un licenziamento magari.
FERMARSI PRIMA DEL VIA
In qualsiasi attivitá ci sono dei gradienti di difficoltá che diventano sempre piú esclusivi, ovvero se magari il 95% della popolazione è capace di correre un chilometro, il 30% riesce a correre dieci km, e l'1% è capace di correrne quaranta, lo 0,1 riesce a correrne 40 con un tempo inferiore alle tre ore e mezzo.
Quando facevo atletica, mi capitava spesso di arrivare ad un punto in cui correre diventa doloroso, generalmente questo succede attorno all decimo chilometro, ci si sente le gambe flaccide e le ginocchia inizino a cedere, per qualche minuto ci si vuole fermare , tanto è il malessere.
Ma poi si scopre che se non ci si ferma il malessere passa, e che addirittura viene sostituito da un piacere nuovo: una sferzata di endorfine ci premia per il nostro coraggio.
Se non avessi resistito la prima volta a quel dolore, non avrei mai scoperto che era possibile superarlo, e sarei rimasto nella fascia di quelle persone capace di correre al massimo per quaranta minuti.
Ora questo non mi trasforma certo in superman, ma esemplifica bene il meccanismo di cui sto parlando, e sapete che è la verità, perchè certamente anche voi ne avete fatto esperienza.
Cosa distingue allora noi poveri stronzi dai grandi uomini? Il fatto che loro, almeno in un determinato campo non si sono MAI arresi, hanno tentato di superare qualsiasi difficoltá pur di ottenere quello che volevano, qualsiasi cosa fosse, se venivano sconfitti consideravano la sconfitta una lezione, e imparavano, miglioravano.
Questa stessa insistenza ovviamente è sia la ragione del loro successo che della loro rovina, visto che sono impossibilitati ad arrendersi, non riconosceranno il momento giusto per fermarsi, e faranno una fine tragica, e sapete perché?
Perchè hanno scelto di non arrendersi mai, qualsiasi cosa fosse accaduta.
Questo ovviamente non significa che qualsiasi stupido testardo sia un grande uomo ovviamente.
La storia umana è ributtantemente piena di individui che, convinti di valere qualcosa hanno continuato a dare testate nel vano tentativo di raggiungere il successo, il grande fratello è l'incarnazione perfetta di questa razza di inutili merde umane.
La persona grande possiede oltre alla dedizione, anche un altra caratteristica, la COMPETENZA; questa sconosciuta.
Altrimenti immaginatevi un Fermi che cerca di entrare nei laboratori del progetto Manhattan, senza avere la minima idea di cosa sia un protone, avendo frequentato solo la terza elementare nel paesino di Tuoro sul Trasimeno
“EHI!! FATEMI ENRARE! SONO ENRICO FERMI! RIVOLUZIONERÒ LA FISICA!”
E Oppenheimer dall'ultimo piano del palazzone che gli grida:
“Quanto fa due per due!?”
“centoventotto!millessedici! alla seconda! NON LO SO! Ma fatemi entrare! RIVOLUZIONERÒ LA FISICA!”
“Certo certo signor fermi, rimanga li per favore eh”:
“e voi liberate I dobermann adesso”
“Rivoluzionerò la fisicaaaaaaaarrrrrgGGGGHHHHHHHHHHHHHH!!!! CANE DI MERDA!! AHHHHHHH!!! lasciatemi! NON SONO PAZZO!”
E ciao ciao Enrico fermi.
Le grandi figure storiche, in conclusione, sono sempre delle figure tragiche,.
Una tragedia è una tragedia, non perchè capiti qualcosa di terribile al protagonista della storia, quanto per il fatto che il protagonista della storia tragica, non può fare nulla per impedire questo qualcosa
Allo stesso modo il sorgere e il cadere di un grande personaggio, sono legati a doppio filo.
La stessa forza che portò al potere collaborò alla loro distruzione.
Se l'unico obbiettivo accettabile è la vittoria, la sconfitta può significare SOLO la morte, lasciando noi basiti di fronte a tanta coerenza.
E la morte di queste persone ci permette di immedesimarsi in qualcuno che ha vissuto pienamente la propria natura, senza fermarsi dietro qualche freddo calcolo.
Ecco perchè ti auguro, amico, di poter riconoscere il tuo talento e seguirlo fino alla morte.
kurdt
Chiunque ha talento. Ciò che è raro è il coraggio di seguire quel talento nel luogo oscuro a cui conduce
Erica Jong
Cos'è un limite?
Un limite è qualcosa che NON puoi fare, non importa quanto tu t'impegni, quanto tu spenda in quella direzione, ne quanto danaro tu getti nell'impresa, semplicemente, non puoi arrivarci.
Ovviamente nessuno di noi nasce con scritto quali sono I propri limiti, vostro figlio non avrà una targhetta con scritto “Non correrò mai I 100 metri in meno di 10 secondi”, magari si appassionerá all'atletica, si specializzerá nei cento metri, e magari arriverá a correrli in 10:05.
Ebbene, quello sará il suo limite, non importa quello che faccia, NON PUO' SUPERARLO, a meno di un intervento esterno, chiaramente.
Potrebbe esistere una sostanza capace di modificare la muscolatura, oppure una droga che aumenti la sua capacità di reazione al via, qualcosa in ogni caso che non abbia origine da lui stesso.
Quindi in ogni caso, esauriti gli “aiuti” esterni, rimane il fatto che dobbiamo inevitabilmente rapportarci con I nostri limiti, volenti o nolenti.
La storia è piena di esempi di personaggi che sono stati incapaci di riconoscere il proprio limite, Muhammed Ali ad esempio incontro il proprio mentre tentava di riconquistare per la quarta volta il titolo mondiale,
era troppo vecchio, e non combatteva da troppi anni, venne massacrato.
Massacrato dai primi segni del Parkinson, di cui era corresponsabile, per aver preso troppi pugni in testa.
Napoleone incontro il proprio limite a Waterloo, incarnato negli eserciti della "settima coalizione", Cesare venne ammazzato nel pieno della sua foga espansionistica, ucciso proprio per evitare che potesse ottenere ancora piú potere.
Se avesse deciso di fermarsi prima, probabilmente sarebbe sopravvissuto.
Maradona smise di essere Maradona dopo essere stato trovato positivo alla Cocaina a Usa 94, hitler venne sconfitto dalla sua fame di potere: se non avesse tentato di conquistare la Russia e avesse offerto una pace onorevole, ora la lingua europea ufficiale sarebbe il tedesco.
Il fatto che le grandi persone spesso fracassino clamorosamente contro I loro limiti potrebbe portare voi, comuni merdine, a pensare che: “visto che capita a loro, chissá quanto spesso falliscono le persone comuni!”
Cosi non è care le mie testine di letame pressato, le persone comuni tendono invece a fermarsi molto prima di raggiungere il proprio limite, le persone normali generalmente smettono di avvicinarsi al proprio limite quando arrivano le prime sconfitte, quando quello che fanno diventa piú difficile, potrebbe essere il rifiuto di un libro da un editore, un no di una ragazza, un licenziamento magari.
FERMARSI PRIMA DEL VIA
In qualsiasi attivitá ci sono dei gradienti di difficoltá che diventano sempre piú esclusivi, ovvero se magari il 95% della popolazione è capace di correre un chilometro, il 30% riesce a correre dieci km, e l'1% è capace di correrne quaranta, lo 0,1 riesce a correrne 40 con un tempo inferiore alle tre ore e mezzo.
Quando facevo atletica, mi capitava spesso di arrivare ad un punto in cui correre diventa doloroso, generalmente questo succede attorno all decimo chilometro, ci si sente le gambe flaccide e le ginocchia inizino a cedere, per qualche minuto ci si vuole fermare , tanto è il malessere.
Ma poi si scopre che se non ci si ferma il malessere passa, e che addirittura viene sostituito da un piacere nuovo: una sferzata di endorfine ci premia per il nostro coraggio.
Se non avessi resistito la prima volta a quel dolore, non avrei mai scoperto che era possibile superarlo, e sarei rimasto nella fascia di quelle persone capace di correre al massimo per quaranta minuti.
Ora questo non mi trasforma certo in superman, ma esemplifica bene il meccanismo di cui sto parlando, e sapete che è la verità, perchè certamente anche voi ne avete fatto esperienza.
Cosa distingue allora noi poveri stronzi dai grandi uomini? Il fatto che loro, almeno in un determinato campo non si sono MAI arresi, hanno tentato di superare qualsiasi difficoltá pur di ottenere quello che volevano, qualsiasi cosa fosse, se venivano sconfitti consideravano la sconfitta una lezione, e imparavano, miglioravano.
Questa stessa insistenza ovviamente è sia la ragione del loro successo che della loro rovina, visto che sono impossibilitati ad arrendersi, non riconosceranno il momento giusto per fermarsi, e faranno una fine tragica, e sapete perché?
Perchè hanno scelto di non arrendersi mai, qualsiasi cosa fosse accaduta.
Questo ovviamente non significa che qualsiasi stupido testardo sia un grande uomo ovviamente.
La storia umana è ributtantemente piena di individui che, convinti di valere qualcosa hanno continuato a dare testate nel vano tentativo di raggiungere il successo, il grande fratello è l'incarnazione perfetta di questa razza di inutili merde umane.
La persona grande possiede oltre alla dedizione, anche un altra caratteristica, la COMPETENZA; questa sconosciuta.
Altrimenti immaginatevi un Fermi che cerca di entrare nei laboratori del progetto Manhattan, senza avere la minima idea di cosa sia un protone, avendo frequentato solo la terza elementare nel paesino di Tuoro sul Trasimeno
“EHI!! FATEMI ENRARE! SONO ENRICO FERMI! RIVOLUZIONERÒ LA FISICA!”
E Oppenheimer dall'ultimo piano del palazzone che gli grida:
“Quanto fa due per due!?”
“centoventotto!millessedici! alla seconda! NON LO SO! Ma fatemi entrare! RIVOLUZIONERÒ LA FISICA!”
“Certo certo signor fermi, rimanga li per favore eh”:
“e voi liberate I dobermann adesso”
“Rivoluzionerò la fisicaaaaaaaarrrrrgGGGGHHHHHHHHHHHHHH!!!! CANE DI MERDA!! AHHHHHHH!!! lasciatemi! NON SONO PAZZO!”
E ciao ciao Enrico fermi.
Le grandi figure storiche, in conclusione, sono sempre delle figure tragiche,.
Una tragedia è una tragedia, non perchè capiti qualcosa di terribile al protagonista della storia, quanto per il fatto che il protagonista della storia tragica, non può fare nulla per impedire questo qualcosa
Allo stesso modo il sorgere e il cadere di un grande personaggio, sono legati a doppio filo.
La stessa forza che portò al potere collaborò alla loro distruzione.
Se l'unico obbiettivo accettabile è la vittoria, la sconfitta può significare SOLO la morte, lasciando noi basiti di fronte a tanta coerenza.
E la morte di queste persone ci permette di immedesimarsi in qualcuno che ha vissuto pienamente la propria natura, senza fermarsi dietro qualche freddo calcolo.
Ecco perchè ti auguro, amico, di poter riconoscere il tuo talento e seguirlo fino alla morte.
kurdt
venerdì 4 febbraio 2011
Radiogiornale da marte.
Non avete nessun bisogno di leggere quello che c'è scritto sotto, semplicemente rilassatevi e ascoltatevi il radiogiornale da marte. Quello scritto sotto è per Google, non per voi.
Buon ascolto.
Benvenuti signore e signori al nostro cinegiornale, notizie fresche fresche appena fatte.
Cominciamo subito con la politica interna:
Berlusconi berlusconi berlusconi berlusconi berlusconi berlusconi e poi berlusconi e fini e berlusconi e bossi e infine berlusconi, BERLUSCONI CAZZO!
Politica estera.
Rivolte in egitto e in tutte quelle nazioni traboccanti di negri, negri manifestanti se le danno con i negri al governo.
Diciamo uno a uno al quarantacinquesimo, e squadre negli spogliatoi, il presidente mubarak osserva soddisfatto dagli spalti, i suoi stanno giocando bene.
Ambiente : PINGUINI SPIAGGIATI il dramma si è presentato davanti agli occhi del nostro inviato a pantelleria,ben dodicimila pinguini arenati sulla spiaggia.
E' colpa del GLOBAL WARMING!?
E ancora
Come cazzo gli togliamo via i pinguini adesso?
Il governo ha preso seri provvedimenti, i volontari dopo aver finito le bestie a colpi di foca monaca, gli hanno infilati tutti dentro un ignaro capodoglio che passava fischiettando nelle vicinanze, bruciando infine il tutto con dei copertoni e un filo di olio motore.
Passiamo ora alle notizie divertenti: Il più grande barbecue della storia è stato organizzato dalla regione Sicilia sull'isola di pantelleria............
Ah dite che è la stessa notizia di prima? E scrivetelo allora, porco iddio!
E questa era la puntata di oggi del nostro cinegiornale, signore e signori, andate affanculo!
Buon ascolto.
Benvenuti signore e signori al nostro cinegiornale, notizie fresche fresche appena fatte.
Cominciamo subito con la politica interna:
Berlusconi berlusconi berlusconi berlusconi berlusconi berlusconi e poi berlusconi e fini e berlusconi e bossi e infine berlusconi, BERLUSCONI CAZZO!
Politica estera.
Rivolte in egitto e in tutte quelle nazioni traboccanti di negri, negri manifestanti se le danno con i negri al governo.
Diciamo uno a uno al quarantacinquesimo, e squadre negli spogliatoi, il presidente mubarak osserva soddisfatto dagli spalti, i suoi stanno giocando bene.
Ambiente : PINGUINI SPIAGGIATI il dramma si è presentato davanti agli occhi del nostro inviato a pantelleria,ben dodicimila pinguini arenati sulla spiaggia.
E' colpa del GLOBAL WARMING!?
E ancora
Come cazzo gli togliamo via i pinguini adesso?
Il governo ha preso seri provvedimenti, i volontari dopo aver finito le bestie a colpi di foca monaca, gli hanno infilati tutti dentro un ignaro capodoglio che passava fischiettando nelle vicinanze, bruciando infine il tutto con dei copertoni e un filo di olio motore.
Passiamo ora alle notizie divertenti: Il più grande barbecue della storia è stato organizzato dalla regione Sicilia sull'isola di pantelleria............
Ah dite che è la stessa notizia di prima? E scrivetelo allora, porco iddio!
E questa era la puntata di oggi del nostro cinegiornale, signore e signori, andate affanculo!
Velocità
La vita dipende molto da una componente.
La velocità.
E non sto parlando della velocità di reazione agli stimoli, alla velocità negli affari o cose del genere, sto parlando proprio della velocità come misura; Km/h, o miglia orarie, se siete delle scimmie anglofone.
Inizierò la spiegazione con una breve tabella delle velocità retilinee massime divise per età.
0-9 mesi: Velocità massimo del flottante, dipendente dal modello di mamma. Da notare che il nostro natante è comunque un campione di velocità, avendo già vinto una competizione sulla distanza di trenta centimetri, la famosa maratona "PuntaCazzo/Collo dell'utero"
1-2 anni: Velocità massima rettilinea prossima allo 0. Peso morto 9,1 m/s
2-6 anni: Passaggio dalla quadripedia alla bipedia, aumento vertiginoso della velocità, con netta riduzione della sicurezza.
6-12 : Nuovo passaggio velocizzante, dalle due zampe alle due ruote, in questa fase il rischio di danneggiamento proprio e altrui aumenta esponenzialmente, sopratutto a seconda dell'usura dei freni.
Frequenti i ritorni a casa con escoriazioni da ghiaino.
14-18: L'avvento del motore rivoluzionò la società umana, dando un contributo notevole alla nascita e al proliferare dei truzzi, e secondariamente alla loro autoeliminazione per mezzo di un uso tribale denominato "impennata".
18-50 - L'esemplare umano maschio smette improvvisamente di camminare, entrando in simbiosi con qualsiasi oggetto ruotamunito in circolazione.
Vengono generalmente stroncati da un infarto, ad agosto.
"Ah quest'anno facciamo la partenza intelligente! alle sei del mattino tutti in macchina che andiamo eh!"
Fila chilometrica sulla A14, barbecue improvvisati sui radiatori e visioni mistiche; bestemmie in ogni dove.
"Woaaaa PORCO IDDIO MERDOSO BASTARDI IMPESTATI NEGRI DEL CAZZO!"
"Caro non ti arrabbiare, lo sai che ti fa male"
"TROIA DI MERDA STA ZITTA PURE TU, ALTRIMENTI TE LASCIO Ar semaforo co sto cane de merda"
"Ma caro, dobbiamo davvero abbandonare il povero strutty?"
"NUN ME ROMPE ER CAZZO, FA SCENNE ER CANE! No quello non è er cane, quello è nostro fijo, stupida bagascia"
"Ok caro, ma non ti arrabbiare, risali Luigino"
"PAPà MA PERCHè STIAMO LASCIANDO strutty per strada? e perchè riparti? PAPA' PAPA' STRUTTY CI INSEGUE!"
"Strutty ha una malattia mortale, dobbiamo farlo per il suo bene."
"PAPà MA LA MAESTRA HA DETTO CHE NON SI ABBANDONANO GLI ANIMALI, E CHI CHI ABBANDONA GLI ANIMALI è LUI IL BASTARDO! (sei un bastardo papà?)
non abbandonare strutty! WAAAAAAAAAAAHHHHHHH ( Bambini che piangono disperatamente)"
"State ZITTI PORCO IDDIO MANNAGGIA LA MADONN... Cazzo il petto (portandosi le mani al petto) Carla passami le medicine!"
Lei Rovista nel portaoggetti
"CARO! NON LASCIARE IL VOLANTE!le medicine le abbiamo dimenticate a casa! MA COSA CI Fà STRUTTY LA DAVANTI!? (ci ha superato durante la fila dite?) CARO FRENA! STRUTTY!CARO! AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!"
Splop.
www.balordaggine.com Il blog che sborrerebbe tutti i giorni, se potesse.
La velocità.
E non sto parlando della velocità di reazione agli stimoli, alla velocità negli affari o cose del genere, sto parlando proprio della velocità come misura; Km/h, o miglia orarie, se siete delle scimmie anglofone.
Inizierò la spiegazione con una breve tabella delle velocità retilinee massime divise per età.
0-9 mesi: Velocità massimo del flottante, dipendente dal modello di mamma. Da notare che il nostro natante è comunque un campione di velocità, avendo già vinto una competizione sulla distanza di trenta centimetri, la famosa maratona "PuntaCazzo/Collo dell'utero"
1-2 anni: Velocità massima rettilinea prossima allo 0. Peso morto 9,1 m/s
2-6 anni: Passaggio dalla quadripedia alla bipedia, aumento vertiginoso della velocità, con netta riduzione della sicurezza.
6-12 : Nuovo passaggio velocizzante, dalle due zampe alle due ruote, in questa fase il rischio di danneggiamento proprio e altrui aumenta esponenzialmente, sopratutto a seconda dell'usura dei freni.
Frequenti i ritorni a casa con escoriazioni da ghiaino.
14-18: L'avvento del motore rivoluzionò la società umana, dando un contributo notevole alla nascita e al proliferare dei truzzi, e secondariamente alla loro autoeliminazione per mezzo di un uso tribale denominato "impennata".
18-50 - L'esemplare umano maschio smette improvvisamente di camminare, entrando in simbiosi con qualsiasi oggetto ruotamunito in circolazione.
Vengono generalmente stroncati da un infarto, ad agosto.
"Ah quest'anno facciamo la partenza intelligente! alle sei del mattino tutti in macchina che andiamo eh!"
Fila chilometrica sulla A14, barbecue improvvisati sui radiatori e visioni mistiche; bestemmie in ogni dove.
"Woaaaa PORCO IDDIO MERDOSO BASTARDI IMPESTATI NEGRI DEL CAZZO!"
"Caro non ti arrabbiare, lo sai che ti fa male"
"TROIA DI MERDA STA ZITTA PURE TU, ALTRIMENTI TE LASCIO Ar semaforo co sto cane de merda"
"Ma caro, dobbiamo davvero abbandonare il povero strutty?"
"NUN ME ROMPE ER CAZZO, FA SCENNE ER CANE! No quello non è er cane, quello è nostro fijo, stupida bagascia"
"Ok caro, ma non ti arrabbiare, risali Luigino"
"PAPà MA PERCHè STIAMO LASCIANDO strutty per strada? e perchè riparti? PAPA' PAPA' STRUTTY CI INSEGUE!"
"Strutty ha una malattia mortale, dobbiamo farlo per il suo bene."
"PAPà MA LA MAESTRA HA DETTO CHE NON SI ABBANDONANO GLI ANIMALI, E CHI CHI ABBANDONA GLI ANIMALI è LUI IL BASTARDO! (sei un bastardo papà?)
non abbandonare strutty! WAAAAAAAAAAAHHHHHHH ( Bambini che piangono disperatamente)"
"State ZITTI PORCO IDDIO MANNAGGIA LA MADONN... Cazzo il petto (portandosi le mani al petto) Carla passami le medicine!"
Lei Rovista nel portaoggetti
"CARO! NON LASCIARE IL VOLANTE!le medicine le abbiamo dimenticate a casa! MA COSA CI Fà STRUTTY LA DAVANTI!? (ci ha superato durante la fila dite?) CARO FRENA! STRUTTY!CARO! AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!"
Splop.
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