lunedì 19 settembre 2011

Scrittori


Gli scrittori, questi (s)conosciuti.
Tutti abbiamo in mente una nostra idea piú o meno precisa di quello che è, o dovrebbe essere uno “scrittore”.
Come per tutte le cose, esistono categorie anche nella classe degli scrittori.

Gli scrittori Narcisisti: Per illustrare meglio il concetto di scrittore narcisista porteró un esempio reale, questo tizio autore di un libro intitolato “ il pianto della matita”.

Questo tizio ha scritto un libro, che gli è stato pubblicato da una casa editrice di quelle che aprono la settimana prossima e chiudono a Natale, se va bene.

Lui, che chiameremo, amichevolmente “fesso” ha a casa un sacco di copie del suo libro, il pianto della matita, e lo regala alle ragazze, puntualizzando attentamente di averlo scritto lui, e che quindi questo fa di lui uno scrittore “vero”. Povero stronzo, però fa bene a fare cosí, le femmine non sanno leggere, quelle poche che sanno farlo sono generalmente lesbiche, guardate Virginia Woolf, ad esempio, ma sicuramente le colpisce vedere il nome di questo fesso sulla prima pagina di un pezzo di cartone.
Il titolo, “Il pianto della matita” è anch'esso una autoesaltazione narcisistica, il tizio si vanta di scrivere solo usando una matita (pensate che stupido, scrivere a matita è piú lento che scrivere con la tastiera, mentre lui scrive una sola pagina, perdendo la metá delle buone idee che gli sono venute in mente, un suo collega ha finito il capitolo, al computer).

Dopo avere perso ore del suo tempo con questa stronzata di scrivere a matita, il fesso prende il temperato delle matite e lo mette dentro un contenitore, un bel contenitore con scritto “il pianto della matita”, mostrandolo ai fessi che lo vanno a trovare, tutto contento.

Ora rendetevi conto che il titolo del libro non ha niente a che vedere con il contenuto, e ditemi se non vi sembra la cosa piú egocentrica e schifosamente autoreferenziale della terra.

Di che cazzo parla il libro, diomerda, eh? A cosa cazzo credeva servisse il titolo, questo ritardato?


Gli scrittori presunti (coby)
Della schiera degli scrittori presunti fanno parte tutti quelli che hanno scritto due righe, due, e pretendono che le loro stronzatelle siano consideate opere d'arte al pari della cappella del Bernini (La nota cappella del gigantesco cazzo del Bernini).

A natale sono andato a letto con questa tizia e il suo fidanzato, un manage a trois, e insomma, dopo che mi rimetto le mutande arriva lei, una nana bionda, con un foglietto in mano scribacchiato a penna con una calligrafia da bambina delle elementari, me lo allunga dicendo :

“Cosa ne pensi?”

“Ma di che? Di questo pezzo di carta con su scritte due righe?”

“Si, è l'inizio del mio romanzo”

Dovetti combattere l'impulso di scoppiargli a ridere in faccia, c'era scritto qualcosa tipo : “La dura vita di **** ****** ve la racconto io, che sono ***** ***** in persona .

“Eh … wow, meraviglioso! Sei geniale, un incipit degno di Dostoevskij”
“Dostochè? Che vuol dire? ”

“Niente di cui ti devi preoccupare tesoro, nella vita non ti sevirá mai saperlo, in ogni caso, bello l'incipit, ma non vedo il romanzo”

“Il romanzo lo devo scrivere, ti va di aiutarmi?”

“Intendi chiedermi se voglio scrivere il romanzo al posto tuo mentre mi succhi l'uccello?”

Gli scrittori morti di fame: Sono la stragrande maggioranza, sopratutto se fanno anche parte della categoria dei “puri”.

Lo scrittore morto di fame, generalmente è mantenuto dalla madre, e vive una vita triste autoesiliato nella propria cameretta d'infanzia, tra un poster di spiderman e qualche centinaio di libri, a volte non è nemmeno un cattivo scrittore, a furia di leggere ha imparato la tecnica ed è capace di discreti voli pindarici, che a volte mancano di sostanza, come se fossero scritti sullo zucchero filato.

Il secondo tipo dei morti di fame è degno di nota, ed include quasi tutti i migliori, si parla di gente che ha fatto lavori di merda malpagati per sopravvivere, e nel frattempo ha anche scritto qualche migliaio di pagine degne di essere lette.

 Sono una specie che si riproduce solo in cattività, è raro trovarli in coppia, ancora di più in branco, la maggior parte degli avvistamenti avvengono in prossimità del bar sport, accoppiamenti fra scrittori morti di fame sono rari, in quanto la scarsità della popolazione, e il carattere refrattario al contatto umano, rendono questo evento altamente improbabile.




Gli scrittori pubblicati
Questa sottocategoria di "scrittori" è caratterizzata dall' evento "pubblicazione",  un scrittore pubblicato aquisisce immediatamente dei superpoteri, correlati al nome della casa editrice, porterò un paio di esempi :

Mondadori :Lo scrittore pubblicato da Mondadori può camminare sull'acqua, trasformare il vino in gazosa della Coop,ma sopratutto evocare i quattro editor dell'apocalisse, : TranciaBozza, SpezzaVersione, Sbudellautore e il temutissimo Correggione.

FELTRINELLI: 
Sono i più fighi in assoluto, se ti ha pubblicato feltrinelli hai come optional tre bagasce polacche di gran lusso (o bagasci) e una seicento nuova di zecca (non puoi dare troppo nell'occhio, sei uno scrittore, dopotutto)-


Casa editrice a pagamento: 
Non perderò tempo a spiegarvi perchè penso che uno che paga per fare un lavoro sia un completo idiota.


Gli scrittori depressi :
   Quasi tutti, a giorni alterni.
Gli scrittori “Puri”
La categoria più inutile di scrittori sono quelli che non hanno mai fatto un cazzo a parte scrivere, scrivere e scrivere.

Potrebbe sembrare strano, dopotutto, per scrivere bisogna solo scrivere molto, avere la tecnica, i tempi giusti, capire quando usare un aggettivo e quando no e tutte ste cose.

Ma questi tizi non hanno mai fatto un lavoro serio, non si sono mai sporcati le mani, creano versioni alternative di libri che hanno letto, senza aver mai vissuto quello di cui scrivono, l'argomento più interessante che trattano è la vacanza al mare con gli amici . 

Però scritta bene.

Quel pederasta di Pasolini ad esempio, è perfetto.
                                                                    I “poeti”

Blake, P,essoa, Neruda, Kavafkis, Buckowski, Ginsberg, Ferlinghetti, Rimbaud, Whitman e pochi altri contemporanei.

                                                                   Gli altri
La maggior parte delle persone quando inizia a scrivere, scrive poesie, credendo che sia FACILE scrivere poesie, cazzo ci vuole? metti due parole così, fai una rima con cuore, una con dolore, e via che già hai finito e ti senti un pò Pavese anche tu.

Siamo inondati di poeti, circondati e assaliti dalla logorrea di questi inutili fessi che non hanno niente da raccontare e lo fanno troppo in fretta.

La poesia è meravigliosa, ma i poeti?Dove li bruciamo i poeti?


                                                              I buoni scrittori.
I buoni scrittori sono di solito dei morti di fame, pazzi e disadattati, ma ATTENZIONE! non fatevi confondere! non tutti i disadattati morti di fame sono dei buoni scrittori, la tecnica non la regalano con il detersivo, e senza tecnica non c'è scrittore.
Se poi a questo aggiungiamo che moltissimi imbecilli tentano di farsi passare per grandi scrittori, simulando schizofrenia e vita spericolata, ed eccoci ad avere l'equivalente letterario di quel.. di quel coso lì, quel tizio con la faccia da schiaffi, cazzo. Com'è che si chiama? 


                Immaginatelo con una penna in mano.
la morte non è un opzione così sgradevole, dopotutto, no? 
                                       la sua intendo.

      E adesso sentite un po' cosa dice un grande scrittore a riguardo, così, tanto per capire la differenza.



                                                                      Ci manchi, Rino.

5 commenti:

  1. Per i Puri hai pensato a BaRRRRRicco, eh?

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  2. In realtà l'elenco è sterminato, e di baricco mi piaque "seta" ma erano dieci anni fa e mi facevo molto, quindi non so bene cosa ho letto.

    Pensavo invece a gente come Pasolini.

    OHHHHHH PASOLINI!

    Si, pasolini. Mi fa cagare, quel pedofilo .

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  3. "Se mi mettono in carcere, non me ne importa affatto. È una cosa di cui
    non mi curo: per me non fa nessuna differenza, nemmeno dal punto di
    vista economico. Se finirò in prigione, avrò modo di leggere tutti i
    libri che altrimenti non sarei mai riuscito a leggere"

    Questa frase è sua, dell'epoca in cui rischiava di essere sbattuto al gabbio, ebbene, solo uno che non ama il mondo e "non se ne cura" può fregarsene di non poter più vivere libero.

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  4. Sai, una volta ebbi una pesantissima ed animatissima discussione con la mia ignorantissima insegnante di italiano che, non so perchè, amava Pasolini alla follia. Voglio dire, de gustibus per carità, però proprio non riuscivo a capire che avesse 'sto tizio di così inarrivabile.
    Fatto sta che durante una sorta di discussione-opinione le dissi che per quanto geniale, un corruttore di bambini non avrebbe dovuto essere oggetto di studio al pari di Montale, Pascoli o Ungaretti.

    Lei mi rispose con voce rotta che non mi dovevo assolutamente permettere di lanciare simili giudizi! Pasolini non era un pedofilo, ma che era "solo omosessuale". Certo come no: e magari D'Annunzio non era un tipo incline all'autofellatio, ma solo alla vivace, erotica scoperta di se stesso. Vaffanculo all'ignoranza.

    Maroc

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  5. Il fatto che quando sono "grandi artisti" (Vedi Polanski, che picchiava pure la moglie) passi in secondo piano il fatto che siano anche pedofili ti fa capire con che razza di persone stai parlando.

    Pasolini è NOIOSO di una noia mortale, non ha mai fatto un cazzo che non fosse scrivere in vita sua, e si vede, le sue provocazioni sono sterili e ripeto, così lo si capisce, NOIOSE.

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