lunedì 29 novembre 2010

Piigs

Portugal, italy, ireland, greece, spain.

Cosi chiamano questi paesi nel mondo anglosassone, :" Piigs" "Porci".

Ci chiamano porci per via del nostro presunto indebitamento pubblico "troppo alto", ma come potete vedere da questa mappa, l'indebitamento pubblico conta poco in tutta questo macello,


       L'indebitamento degli Usa è raddoppiato in un anno, per dire, e presto supererà il nostro


La verità è che il momento è veramente torbido e duro, le nazioni occidentali si trovano davanti una crisi che ha molteplici ragioni, che sono entrate in scena per creare la tempesta perfetta:

1) Iniziamo con la causa principe, in tutta questa storia, ovvero la crisi energetica, diventata evidente con la cavalcata dei prezzi del 2008, quando il petrolio, anche grazie ad una bella spinta speculativa, toccò i 150 dollari, per poi crollare nuovamente a 30, portandosi dietro tutta l'infrastruttura che non era riuscita a reggere l'immenso stress strutturale.

Ovviamente la spinta speculativa si innestava su una situazione di carenza di offerta, ovvero, di petrolio inizia ad essercene meno, e non può più soddisfare le richieste energetiche sempre crescenti.

Dopo un lungo periodo in cui angenzie come la IEA (Agenzia internazionale eper l'energia) hanno sostenuto che

"Abbiamo petrolio per altri 40 anni" 

E solo alcuno poveri stronzi  consideravano la sconcertante possibilità che invece, il problema fosse malposto, e che bisognasse considerare, non , quando finirà COMPLETAMENTE il petrolio, ma quando lo stesso inizierà a scarseggiare ed aumentare di prezzo, finalmente siamo giunti alla resa dei conti, e a conti fatti avevano ragione i pessimisti come M.K. Hubbert, e organizzazioni come Aspo e Tod, che prevedettero con una buona approsimazione la data del picco, piazzandolo attorno al 2010, com'è poi effettivamente avvenuto.

Ovviamente io ero tra i pessimisti, e posso dimostrarlo.

Fanculo il pensiero positivo! guardate dove cazzo ci sta portando!

Voglio i maniaci suicidi al potere, oltretutto poi si levano di mezzo da soli, senza manco bisogno di una rivoluzione.

2) Il sistema sistema economico basato sull' indebitamento dei privati e la mancanza quasi assoluta di stimolo al risparmio.

L'economia moderna è basata sul concetto assurdo che si possa avere una crescita infinita in uno spazio finito, (Il pianeta terra) ovviamente è un idea del cazzo, visto che siamo legati a varie limitazioni sostanziali, che possiamo chiamare "colli di bottiglia" che limitano la crescita, e la fermano in alcuni casi, queste limitazioni sono le MATERIE PRIME: i metalli, l'acqua, e tutto ciò che serve per far funzionare il sistema (non poca roba).

3)Ovviamente, siccome credevamo nella favola delle risorse infinite, è stato creato un mostro chiamato "borsa" che è stato tolto di mano dall'autorità statale, per cederlo in usufrutto alla barbara ingordigia di speculatori singoli o lobbisti, tutti spinti da un unico desiderio di guadagnare cieco e sordo alle conseguenze delle loro azioni.

Questo sistema crea delle bolle speculative per sua stessa natura, queste bolle fanno guadagnare gli speculatori nel breve periodo e disintegrano tutto quello che gli sta attorno, compresi gli speculatori stessi, nel lungo ( emblematico il caso delle banche d'affari americane, disintegrate dalle loro stesse scommesse coi Default Credit Swap.

Mancando un autorità abbastanza cazzuta da fermare questi speculatori, siamo arrivati al punto attuale, con un sistema disastrato, nel quale la soluzione trovata è stata ...

4)Nessuna soluzione.

Si è semplicemente continuato con il business as usual, inniettando con il piano Paulson (Che piano del cazzo) 800 miliardi di dollari dalle casse pubbliche americane alle casse private delle banche, dando un amorevole buffetto alle banche, ed un calcio in bocca ai cittadini, con tipica flemma sassone.

Ora, se voi foste un banchiere che  ha capito che disintegrare un economia non è poi così grave, anzi! se fate casini vi pagano pure!

 COSA FARESTE?

(A parte scoparvi quindici troie tutte insieme, sniffando cocaina da una bottigli di cristal infilata su per il culo di un transessuale brasiliano, chiaro)

Ovviamente puntereste su qualcos' altro di appetibile, che possa dare una resa sufficientemente alta..

Cosa se  non il debito pubblico degli stati ?

Ed è esattamente quello che sta succedendo, prima con l'islanda, poi la grecia, ora irlanda e portogallo, e poi spagna e finalmente L'italia.


La speranza che hanno tutti coloro che si stanno buttando nella pastoia della nuova bolla, che potremmo chiamare "bolla europa" è che gli stati colpiti accettino misure di rigore devastante, smantellamento dello stato sociale, e che cerchino di ridurre il loro indebitamento, PER PAGARE I DEBITI CONTRATTI.

Ma cosa succede se lo stato, per esempio, l'irlanda, decide di dichiararsi insolvente, e non paga più un cazzo di niente a nessuno?

Succede una cosa divertente, molto divertente, che i debitori dell'irlanda finiscono a gambe all'aria (banche inglesi, ad esempio), e che invece per l'irlanda cambia poco, tanto, cazzo, già è fallita, cosa potrebbe succedere di peggio?

La realtà è che ci troviamo in una guerra economica senza esclusione di colpi, condotta dagli speculatori ai danni dell'europa, una guerra che però, nel worst case scenario, si concluderebbe con vincitori e vinti a gambe all'aria, proprio a causa dell'effetto domino sopra descritto.

Sapete chi sono i maggiori creditori dell'italia?

Gran Bretagna con 77 miliardi di dollari, Germania con 190 miliardi e la Francia con 511 miliardi.
Indovinate cosa succede se dichiariamo bancarotta.

Nel caso vi interessino questi argomenti da malati di mente, ho scritto altra roba riguardo

goldman Sachs ;  una storia comica su Warren buffett e un analisi delle agenzie di rating e oer finire, una riflessione sulla "Tragedia dei commons",

E ora basta che mi sono stancato di sgrezzare le vostre simpatiche testoline piene di olio lubrificante e impanatura di soia.



              Qualcuno era comunista.

Kurdt

sabato 27 novembre 2010

Licenze




Dopo parecchio tempo passato a coglioneggiare scrivendo racconto brevi e altre beneamate cazzatelle, torniamo a parlare di cose serie, qui su AaB.(*)

Quello di cui volevo scrivere oggi è un argomento spinoso, ovvero, volevo trattare delle licenze software e musicali,.

Avevo già parlato di licenze software in altri luoghi: qui e quo

Ora, quando si parla di queste cose, di solito arriva il fesso che invoca la Creative Commons, come salvezza da tutti i mali, identificando la Cc con l’aggettivo “Gratis”.

In realtà la Cc è qualcosa di diverso, e qualcosa di molto meglio, tralaltro, non riducibile al termine "GRATIS",  ma ne parleremo in seguito.

IL MERCATO

Dobbiamo intanto puntualizzare che quello all’interno del quale si muovono le licenze Hardware Software, è un mercato, nel caso particolare, un mercato dove vengono scambiati o venduti “beni elettronici” che sono facilmente duplicabili.

Il fatto che esista un mercato florido legato a software e musica, ci permette di usufruire di una quantità e di una qualità di beni decisamente superiore a quella che avremmo se non si potessero vendere beni intellettuali, come musica libri e software, non mi soffermerò a dimostrare questa realtà lapalissiana, nel caso siate in disaccordo, scrivetelo nei commenti (sarò ben felice di  bannarvi per sempre).

Tutti quelli che sostengono le licenze “free” senza averle mai nemmeno lette affermano che bisognerebbe sviluppare per passione, senza alcun ritorno economico.

Questi fessi son convinti che Linux sia sviluppato in Grossa parte dalla comunità e dimenticano i grossi nomi dell’informatica che hanno spalleggiato Linux negli ultimi anni, tra questi: Ibm,Canonical,Intele tanti altri.

Altrimenti, come si spiega il fatto che:

Non ci sono giochi su Linux ?

Con una community così florida e le Librerie open Gl, dovrebbe essere pieno di giochi meravigliosi e profondissimi, e invece cosa abbiamo?

Un bel  CAZZO DI NIENTE..
La varietà di giochi disponibili per Windows è ancora l’unico motivo a tenere molte persone legate al sistema di Microsoft con un doppio boot.
Aggiungiamo che la spesa da affrontare per produrre un capolavoro come Half life è alta, talmente alta, che nessuna persona l’affronterebbe, senza sperare di averne un ritorno economico, nessuna persona sana di mente, almeno.

Il discorso diventa più complesso invece nel momento in cui parliamo di musica.
A differenza del software professionale, esistono musicisti molto validi che distribuiscono sotto Cc e offrono Gratis la loro musica permettendo anche che la stessa venga copiata.

Sono dei poveri rincoglioniti, questi musicisti?

Ovviamente no.

Prendono la musica solo come hobby?

Ovviamente no, o almeno non tutti.

Questi nobili professionisti pubblicano con Cc:

1)Per farsi publicita e per diffondere più velocemente il meme del loro lavoro
2)Perchè al giorno d’oggi, (se si possiedono le competenze) ci si può autoprodurre senza costi eccessivi.
3)Contando di guadagnare dall’ uso Della licenza Cc, con l’uso commerciale (Ricordate? La Cc non è una licenza gratuita per tutti, ma solo per i privati, l’uso commerciale, è, a meno che non venga stipulato un accordo diverso, a pagamento.

Insomma la Cc è in sintesi uno strumento in più fornito a tutti coloro che vogliono distribuire il proprio lavoro, sia esso fatto con l’intenzione di guadagnarci, sia fatto solo per passione.

Purtroppo esiste una parte della popolazione che si illude che un musicista sia felice che tutti ascoltino la sua musica, senza ricavarci mai un quattrino, guardacaso la stessa convinta che la Cc significhi solo “Free” e che linux sia ancora sviluppato negli scantinati del bronx da studenti della berkley fuoricorso e negri.

Sono quelli che : “Questo è l’anno di linux!”
Ogni anno.

Quelli che scaricano 2000 dvd all’anno e “lo fanno per salvare lo scibile umano che altrimenti andrebbe perso in caso di guerra termonucleare”

Mai che scarichino le vecchie registrazioni di Charlie Parker, peró.

Quelli che Stallmann e dio, e linus il suo profeta, ma se gli dici Gpl, pensano all’impianto a gas.

Quelli che jamendo era il posto migliore del mondo con la musica migliore del mondo, ma chissà com’è, io li beccavo sempre a scaricare roba di Lady Gaga.
Quelli che io sono un bastardo protettore della siae solo perchè sostengo che bisogna rispettare la volontà dell’autore, qualunque essa sia.

A tutti quegli inutili coglioni va un caloroso vaffanculo.

Volevo solo fare notare che ho aggiunto alla mia lista link, quello di una Web Radio fatta da brava gente che invece di fare becere affermazioni di propaganda, cerca di modificare la percezione musicale della gente, quindi come minimo dovete farci un salto, ed ascoltarla, fidatevi, sapete che non vi tenderei mai un tranello.


(In realtà mi hanno promesso la verginità di una redattrice per scrivere questo pezzo, la vorrei bionda, se possibile, grazie, so che leggete)

Kurdt

* AaB potrebbe anche significare : Andate Affanculo Bastardi.

mercoledì 24 novembre 2010

No sex, drugS & rock'n roll

Seduto in una discoteca, puo' capitare di tutto, anche che un annoiato come me prenda e si metta a scrivere qualcosa.

Devo dire che, a parte il rumore di sottofondo da "night fever" tutto il resto non e' male, la gente è poca, e non rompe granchè i coglioni, ogni tanto un ubriaco inizia a smadonnare sulla pista, o magari non è ubriaco, ma comunque qualcosa ha, a giudicare dalle occhiaie.
Non giudico mai le scelte salutiste degli altri, quando ero io, ad imbottirmi di roba, odiavo che la gente venisse a rompermi il cazzo.

Una volta , dopo un rave dalle parti di pisa, una tizia, completamente in down dopo una nottata di bagordi, mi guarda dicendomi:

"Non dovresti drogarti, guarda che occhiaie che hai!"

- "Non ti preoccupare" Gli dico.

- Lei infastidita dalla risposta, mi guarda male, e continua : "Hai due occhiaie blu che fanno impressione! sicuro di stare bene?" e mi guardava con fare compassionevole, come se lei fosse immune dalle occhiaie blu.

-"Sono solo in down, come te"

Al chè mi getta uno sguardaccio, si alza, e se ne va.

A nessuno piace che gli si ricordi come sta, eppure a tutti piace mostrare agli altri come sono, e se lo faceva una fattona all'ultimo stadio, immaginatevi la gente "normale".
La gente mi fermava per strada per raccontarmi quanto le facessi schifo.

"Perchè" lo fai?" è la domanda abituale che ci si sente rivolgere, quando ci si droga.
Beh, è la domanda sbagliata, gente.

Se l'aveste provata sapreste che la droga è FANTASTICA; ho passato serate a discutere con un albero, o disteso in un letto, convinto di essere morto ed affondato dentro un loculo, o ancora, più semplicemente, a ballare tutta la notte gonfio di mdma.

Ricordo vivamente ognuna di quelle serate, VIVAMENTE. Ecco perchè la gente si droga.

Nella vita ci si annoia per la maggior parte del tempo, le novità sono poche e centellinate, e ti insegnano presto che non puoi contarci troppo.

Noi abbiamo avuto una vita sicura, protetta dalla famiglia, che anche se merdosa era "Sicura". Cibo e tetto erano assicurati, ma magari le prendevi, realmente o psicologicamente, fino a diventare una stupida pianta, rinchiuso su te stesso e spaventato.

La mia generazione non ha avuto una guerra o un epidemia, o un boom economico, la mia stronzissima generazione ha vissuto proprio al culmine di quella che possiamo chiamare civiltà, siamo alla fine della corsa e lo sappiamo, ci guardiamo alle spalle e vediamo i nostri genitori, perfetti baby boomers del cazzo, totalmente inadatti a sopravvivere, e non abbiamo una direzione, perche non abbiamo bisogno di andare da nessuna cazzo di parte.

Almeno la droga, per un paio d'ore, ti trova dove andare, per un pò.

Kurdt.

giovedì 18 novembre 2010

Letteratura argentina e la conquista del deserto (872-1896) Jens Andermann / Birkbeck College

Non credevo di riuscirci in tempo, trattandosi di una traduzione complessa, avevo una settimana, e traducendo in tutti i momenti liberi, ce l'ho fatta, anche se un pò provato, sono soddisfatto.

La prima parte della traduzione e la seconda si trovano rispettivamente qui:

                                                            I & II                                                                               

Ora credo di dover aggiungere un paio di righe per esporre il mio punto di vista riguardo quella che potremmo chiamare "L'epopea del west" degli argentini, intanto dobbiamo marcare le differenze con quella inglese.

L'epopea Argentina è un epopea triste, che non dimentica l'essere umano, è un epopea sanguinolenta, ma profondamente umana, che anche in tutto il suo orrore tende a non ricoprire il tutto con una patina "epica" come poi successe al "west" nordamericano, che ci ha consegnato una serie di eroi indiani da copertina, che sembravano quasi avere la stessa dignità dei vincitori.

In argentina, questo non è successo, i vinti sono al tappeto, sconfitti, e i loro teschi vengono piazzati in un museo, dove loro, quasi ad aggiungere un umiliazione ulteriore, vengono piazzati come guardiani.

Ma rimangono esseri umani, tristi sconfitti, morti magari, ma esseri umani.

A differenza dei patinati indiani made in usa. 



Il soldato di prima linea entra nell'esercito per due motivi:  viene agganciato (suppongo che intenda arruolati con l'inganno di false promesse, Hooked, nell originale) o condannati a servire le armi.In un caso o nell'altro, vede scadere i tempi senza che nessuno, governo o superiori, siano interessati a rilasciarlo.[...] Le riserve ed il picchetto, le randellate con il bastone, tutto ha contribuito ad innalzare l'urlo di vendetta nel suo cuore Hidalgo, che attende la battaglia per soddisfare la sua vendetta. Ma il giorno della battaglia arriva, la bandiera bianca e blu s'innalza sopra il fumo del combattimento,  e il soldato dimentica la sua rabbia e la  vendetta. [...] Il soldato ha nuovamente rimpiazzato l'uomo: La voce dei padri fondatori gli parla più forte di qualsiasi altra senzazione.(Gutiérrez 1896: 281-282)


Expedición al Río Negro, abril de 1879; Pozzo, Antonio

Qui, quindi, ecco il terrore e la violenza piuttosto che la retribuzione monetaria - e le storie iperboliche ed i miti, il realismo magico che questa violenza assoluta mette in circolazione - ha successo nel costruire un egemonia la cui riproduzione dipende dalla distruzione di una subalternità esterna, un atto che sostiene la finzione del possedere una parte del "Io" nazionale, una posizione in cui uno, non solo riceve, ma anche da la morte, a qualcun altro.
Non dobbiamo dimenticare, certamente, che, se la violenza sofferta all'interno di un esercito che d'accordo con  Ébélot, "Aveva il peggior sistema di reclutamento possibile" (Ébélot 1876-1879: 102),viene reinvestita su "nemici esterni" in un surplus di economia del terrore apparentemente priva di scambio di beni materiali, è inoltre la riproduzione spettrale di quest ultima, violenza etnicizzata presente nella cultura creola stessa:"  "Le punizioni corporali erano frequenti e condotte con odioso puntiglio , continua  -Ébélot  Uomini mansueti e ufficiali, le applicavano a sangue freddo. ." (Ébélot 1876-79: 104)


Interior de la mayoría del Regimiento no 3 de Caballería, sres. Daza, Morosini y Solicier, cirujano de la brigada; Pozzo, Antonio

  Sembra esserci, quindi, più che una sola direzione di mimesi e mimica, una che ci indirizza verso le fotografie degli "Amici indiani" posando dentro uniformi sovradimensionate da ufficiali, pronti ad infliggere alle tribù vicine il tipo di benevolente, civilizzante trattamento a cui loro stessi erano stati sottoposti da soavi comandanti della spedizione nel deserto;ma quegli stessi soavi comandanti, arrivati alla frontiera, dimostrano un carattere più feroce, e iniziano a parlare lingue violente, che, come 
Ébélot ricorda disperatamente, a noi e a loro, non arrivano dalla "civiltà" ma da qualche altra parte-
Perchè, potremmo  chiedere insieme al confuso francese, questo rifiuto di fare prigionieri, questa inflazionaria  economia del massacro e del terrore, in un deserto, un posto dove le risorse umane sono così poche? 
Non era vero, dopotutto, che l'ordine era di "ripopolare?"

Libertà 

(Purtroppo questa parte è corrotta, quindi non ho potuto tradurla)

...Stavo bruciando dal desiderio di iniziare le mie esplorazioni ;ritornare alla vita del deserto, alla vita di vagabondaggi.
 Adesso, mentre scrivo queste righe, un mondo di ricordi mi passa per la testa, non dimenticherò mai l'incomparabile bellezza del sole del sud, o quelle notti di luna piena dentro una tenda, nella selvaggia patagonia. Mi piacerebbe andare a vivere come un nomade per un lungo periodo,  andare a dormire avvolto in una coperta di pelli,scalare alte montagne, e saltare i torrenti..(Lista 1879: 33)

Ma sicuramente per Lista  proprio come per Ébélot, l'unica maniera di rendere pratico il il nomadismo di evasione (Cazzo è, una nuova forma di evasione, altro che le nostre Nd Kurdt)consiste esattamente nel diventare un agente degli stessi poteri disciplinari che da cui la vita di frontiera aveva momentaneamente  allontanato:Mentre l'ingegnere militare stava scavando trincee e disegnando città-prigione sulla superficie del deserto, l'antropologo entrava in quello spazio di diversità, alloggiando nelle tende dei selvaggi e misurando le loro terre e i loro corpi (per quanto sia corretto dire che  Lista, a differenza dei suoi contemporanei come Zeballos o il più famoso  Francisco P. Moreno, padre fondatore dell'antropologia argentina era meno interessato nelle misure antropometriche quanto  nelle pratiche sociali dei Tehuelches e degli  Onas).Nello stesso modo degli eroi coloniali di   Joseph Conrad (ed un paio d'anni più tardi quelli di  Horacio Quiroga), evadere temporaneamente il potere coercitivo della modernità capitalista, per lista diviene possibile  solo al prezzo di contribuire all'estensione di quel potere.La libertà e la gioia provate in questo spazio oltre le frontiere della civiltà, questo momentaneo e festoso sentimento di completezza  durante il quale,attraverso gli occhi dell'avventuriero possiamo intravedere un mondo intonso, e allo stesso tempo l'inizio trionfante della (commodification? suppongo che intenda common- modification, I commons sono i beni comuni, perciò il passaggio dal comune al proprietario NdT). 

Lo sguardo fisso che contempla la pura e intoccata bellezza degli "spettacoli naturali del sud, è già un calcolo del loro valore come terreni di proprietà.
Al capo opposto del linguaggio letterario, nel tredicesimo canto del "El gaucho Martín Fierro -" la prima  parte dell'opera epica-Grottesca  diJosé Hernández scritta nel 1872-,  troviamo la più radicale articolazione della visione imperiale del romanzo.

Gauchos; Witcomb, Alejandro S.

Anche se,come è ben noto
Hernández pubblicò una seconda parte del poema nel 1879, , La vuelta de Martín Fierro (Il ritorno di martin fierro) nella quale fa ritornare il suo eroe dal deserto come le divisioni del presidente,  Roca,dopo avere imposto "l'ordine e la giustizia" e vendicato il disonore delle donne bianche finite in mano ai crudeli selvaggi, è verso la fine della prima parte che il potenziale rivoluzionario della frontiera come espressione spaziale dell'inversione di un ordine sociale diviene manifesta.
Ed è ancora qui, che la direzione delle annessioni di spazi e gli avanzamenti del sistema legale e dei valori viene finalmente invertito, invertito nel senso di diserzione culturale,   (La fuga di  Martín Fierro  e dei suoi compagni,fino all' attraversamento dei confini da parte del sergente Cruz andatosi a trasferire presso gli indiani): 

"Avremo sicurezza, / perchè qui non'l'abbiamo" (Allá habrá seguridá, / ya que aquí no la tenemos); Non avremo bisogno di lavori, / giacchè li si vive da signori" (Allá no hay que trabajar, / vive uno como un señor). Se crediamo agli editoriali contemporanei di  Hernández sul El Río de la Plata,  dove attacca la politica territoriale di  Sarmiento´e denuncia (inteso come "rende nota" Ndt) la diserzione di massa dei coloni alla frontiera per spostarsi con gli indiani,  una conversione culturale che era un opzione reale prima del 1880,probabilmente perchè non era poi una vera e propria conversione, dopotutto, comparata con quella che un ancora embrionale stato liberale richiedeva dalla Buenos Aires. E' questa competizione di un alternativa sostenibile e reale, piuttosto che le romanticizzate, estetiche esperienze di viaggio degli avventurieri borghesi, contro cui  lo stato deve slanciare il suo potenziale completo di terrore e violenza. 
Ed è Ébélot, una volta ancora, che registra , con un linguaggio in cui risuona la tentazione per questa opzione che lui può percepire solo vagamente, con la potenza ed il magnetismo di questa sfida:  once again, who registers, in a language resonant with the temptation of an option he can only faintly sense, the power and the magnetism of this challenge:
Questa vita libera e selvaggia, deve avere il suo fascino. Non solo bambini allevati in questi luoghi fino al punto da non poterli più abbandonare; ma persino uomini adulti,  che dopo averli provati, non vogliono cambiarli per nient'altro.Sono degli audaci cowboy (chaps significa "gambali" immagino che sia metaforico, o almeno sperondT) che rifiutano ogni attaccamenti, amanti dell'aria libera e dei cieli aperti.[...] Tre vecchi amici di  Catriel del periodo in cui viveva  tra gli argentini, tre fratelli che possedevano terra e soldi vicino ad Azul, non resistettero alla tentazione di condividere le avventure dei loro vecchi compagni di bevute e di caccia. giorno si lasciarono dietro i loro agnilli, presero i migliori cavalli, e attraversarono la frontiera dopo mille avversità, per guadagnare il deserto..(Ébélot 1876-79: 149-50)
Dove continua  Ébélot, gli indiani preparano loro "matrimoni fastosi" coscienti che "i legami familiari sono  il vero mezzo per trattenerli permanentemente tra loro" (Ébélot 1876-79: 150) In altre parole, la sua storia conferma tutto quello che la prima parte di  Martín Fierro  aveva previsto,come la speranza per un futuro migliore, nel deserto, e quello che la seconda parte, durante l'anno della campagna nel deserto, tenterà di rifiutare e demonizzare.
Tramite  Foucault potremmo rileggere questa competizione per la fedeltà culturale  dei coloni di frontiera, in termini di biopolitica antagonistica degli accampamenti, uno dei due basato sulla logica del  compadrazgo, dei padrini e delle alleanze di sangue, l'altra sulla selezione razziale e il controllo permanente e scrupoloso delle persone,dei loro desideri, delle loro unioni e dei loro disaccordi, attraverso schemi di valori che sono direttamente collegati con le condizioni utilitaristiche del mercato.

In ogni caso, se il discorso sulla moderna  biopotenza ,d'accordo con focault, piuttosto che mostrare uno spettacolo di morte che rende manifesta la dominanza del potere sovrano, divide e  risistema la vita in una griglia classificatoria, a seconda del valore e dell'utilità, (Foucault 1977: 174)  alla frontiera gli attributi del potere sovrano continuano a  porre se stessi in cima al "continuum di apparati" disciplinare'.
Per "far morire" e " Lasciar vivere"  gli usi di una sovranità coloniale che non è mai riuscita a imporsi nella   Plata basin,infine ritornano con la sconcertante eugenetica genocida dello stato positivista: "potrebbe essere necessario- così   Luis Jorge Fontana, segretario del governo di  Chaco,he quegli indiani cessino di essere nomadi,  raccomanda nel 1881- that these indios ceased to be nomads, every particular unit staying in one and the same spot." (Fontana 1881: 95)

 
Explorers in the Chaco; Witcomb, Alejandro S.


Alla piantagione di frontiera di
Chaco, piuttosto che per mezzo della deportazione e l'annichilimento come alla frontiera sud di  cattle,  la "campagna" riguarda la creazione di un economia schiava attraverso il cambiamento forzoso delle abitudini e modi di vivere degli indigeni, in entrambi i casi, comunque, la conquista è sistematicamente puntata all 'aggiustamento" delle etnie secondo le richieste del mercato e dello stato. 

RITORNI

Dopo soli due anni dalla spedizione di roca nel Rio Negro, le pianure si presentano come un immenso deposito di resti umani, strani dibattiti morali vengono uditi in queste distese di morte:,
Mio caro luogotenente,ho risposto, mettendo un piede nella staffa, cosi come  la civiltà ha avuto bisogno di te per perseguitare e piegare la loro razza e conquistare le loro terre,, Cosi la scienza ha bisogno che io porti i crani degli indiani nei musei e nei laboratori. I barbari sono maledetti, e nemmeno i resti dei loro morti, rimarranno nel deserto.(Zeballos 1881: 181)
Estanislao Zeballosthe Argentine Geographical InstituteEstanislao Zeballos , founding director of Estanislao Zeballos , founding director of , in his Viaje al país de los araucanosthe battlefields of the past years and monthsEstanislao Zeballos , founding director of , in his Viaje al país de los araucanos (1881) returns to

 
Sección antropológica, sala 1 (lámina 7); Moreno, Francisco Pascasio


La collezzione di Zeballos´ formerà il cuore del museo dell' anatomia americana di  La Plata potendo contare su "un centinaio di crani indiani, antichi e moderni, molti dei quali erano capi famosi" a quanto il direttore del museo e il sostenitore di Zeballo il naturalista  Francisco P. Moreno scrive entusiasticamente nel  1891. Per sorvegliarli l'hotel assunse guardie indiane, che erano state prese prigioniere durante la stessa campagna che aveva ucciso alcuni loro parenti ora nelle teche, (e come questi, alcuni di loro erano "capi famosi"). L'antropologia argentina è nata qui,come una scienza del saccheggio, un esperimento secolare che conferma il potere assoluto sopra la vita e la morte che la nuova elite positivista si è appena auto attribuita (e quindi l'omicidio e la dissezioni degli "indiani" non sono contrari ma complementari, alla legislazione secolare, all'educazione laicista ed al matrimonio civile: entrambe sono pratiche disciplinari e discorsive dello stesso stato progressivo ed autoritario.che applica la sua macchina archiviante ai cadaveri e ai corpi della popolazione.
Scavando nei cimiteri indiani Zeballos  not only non solo mantiene, in faccia agli scandalizzati e atterriti servi indigeni e  meticci, l'impassibile e divertito spirito dello scienziato dilettante,  ma persino appunta questo contrasto nei suoi testi, enfatizzando la sua posizione di eroe modernizzante in mezzo a superstiziosi, per quanto non ancora impotenti, selvaggi:
L'indiano Carriqueo The indio Carriqueo era notevole.Mi guardava da lontano, con i suoi occhi di tigre, proteggendo i suoi congiunti feriti. Parlò rapidamente nel suo linguaggio, quasi piangendo, mi puntava un dito contro, e sembrava disperato di non avere la sua lancia per aggiungere il mio cadavere a quello dei suoi fratelli; ; E all'improvviso, abbassando il tono di voce mi supplicò, la sua voce affogando in un singhiozzo costante.capii ogni piccolo particolare, ma finsi di non aver capito nulla(Dovrei essere neutrale, ma questo Zeballos è una merda NdKurdt).(Zeballos 1881: 243)
Nel chiasma finale, l'atteggiamento di sicurezza dello stato positivista e dei suoi servi e divulgatori, viene sommarizzato: l'intera conoscenza-potere è dalla loro parte, mentre l'altro ignora persino la loro conoscenza   .

 
Anatomía indígena; unknown


Un momento di trionfo, certamente , in cui è nato uno sguardo fisiologico che verrà a breve applicato a barboni e malati, anarchici, omosessuali travestiti e in poche parole, a tutto il bestiario della città
della belle époque che rimpiazzera e riscriverà quello del deserto
Questo non è un dettaglio secondario della colpa, che verso la fine del 1880  dovrebbe ritornare proprio nella figura dell'indiano o servo meticcio. 


Questo è il caso, appunto, di Pampa, ragazza schiava il cui lungo monologo interiore  apre la novella "Quilito" di Ocanto , pubblicata a parigi nel 1891, che culmina nel ricordo traumatico della deportazione degl'indiani al loro arrivo a  La Boca, quando la sua famiglia venne separata da lei per sempre. I limiti dell'empatia umanitaria di Ocantio sono li stessi della fisiologia positivista in generale, :La prima immagine della novella è " la testa mostruosa" di pampa , e i deportati indiani verranno paragonati  ad "un branco di maiali condotti al mercato".Dopo che Pampa si addormenta, alla fine del primo capitolo della novella, la Bildungsroman (Romanzo di formazione, dal tedesco, romanzo di formazione può essere, ad esempio, piccole donne NdKurdt) di  Quilito,l'erede impoverito della casata patrizia che serve, spiega la continua e disturbante presenza della ragazza indiana, sempre o al lavoro, o ricevendo punizioni,sempre ai margini della scena narrata. Quando lei finalmente parla per la seconda volta, verso la fine della storia, la sua cupa figura      incarna la ragione che successivamente spingerà il giovane maestro al suicidio. :
Lui prese il suo braccio e la spinse verso la porta, lei resistette, guardando il giovane con i suoi strani occhi:"Niño non ama pampa" disse lentamente con la sua stramba pronuncia Pampa molto triste... l'ultima notte ha sognato sua madre morire! Cristiano la uccide con il suo grande coltello..."Volevo morire anch'io! Povera ragazza!,con le sue mani terribilmente sfugurate dai geloni, si fregava gli occhi emettendo il suono pietoso dei bambini che stanno per piangere, ; Quilito si dispiaque e le accarezzo i capelli sporchi, sempre resistenti alla disciplina del pettine: non piangere, stupida, quello che hai sognato è una grande bugia,tutti i sogni lo sono, ascolta quello che ti dico, tua madre è sana, sta bene,e un giorno verrà a trovarti. (Ocantos 1891: 119-20)

 
Madre india con niños; Witcomb, Alejandro S.


Anche questa scena è un chiasma,poche pagine più tardi  Quilito sarà morto, dopo aver affidato alla serva indiana il suo vecchio padre indifeso e la zia.La ragazza schiava che sogna immagini di deportazioni violente e massacri, prevale finalmente sul giovane e promettente oligarca, prendendone il posto nella cura dei parenti anziani.Ovviament questa fine ha delle implicazioni d'inversione storica che sarebbero stati impossibili da mettere in scena con altri sopravvissuti della frontiera come il il Gaucho, e non solo perchè quest'ultimo mancasse delle capacità per questi compiti domestici, come accudire gli anziani e i malati. Piuttosto, vorrei invece suggerire che, mentre nella letteratura seguente il  punto di riferimento dell'1880 , le invocazioni del aucho equi , proprio questo ordine, è rimasto orfano di un futuro, d il suo mondo tradizionale ritornano quasi ritualmente, quasi a dimostrare (o richiamare) la vitalità di un ordine creolo e patriarcale,qui proprio questo ordine diviene orfano del futuro,sul ciglio della fine e di una morte solitaria in compagnia di una "mostruosa" schiava indiana , che è essa stessa la personificazione della colpa anzichè del comfort .Importante comunque, menzionare la dimensione politica della novella di  
Ocantos´in quanto parte di un numero di lavori scritti attorno al 1890 e spiegando in vari modi il collasso economico che prese piede proprio in quell'anno:la figura dell'indiano, in questo contesto, diventa utile per denunciare gli effetti della speculazione del mercato, ma, allo stesso tempo, per fare il punto sulla disfunzionalità del processo di modernizzazione laddove continuano ad esistere "reliquie arcaiche" di un "preistorico" passato. Questa è la ragione per cui il testo di Ocantos´ non considera nemmeno remotamente la ritirata nostalgica nella campagna ad un tempo precedente le fratture  e contraddizioni della modernità, una soluzione immaginaria che era stata già proclamata da  alcuni precursori  criollismo da-fine-del-mondo: l'invocazione degli indiani non conduce verso l'identità ma  verso la differenza. 
I ciò che presto diventerà un motivo fisso della cultura e della letteratura argentina, un accusa del carattere incompleto ed imperfetto della modernità  alla  periferia  , piuttosto che una rivendicazione del deserto.
Evocare il Gaucho significa rimpiangere la sua "sparizione"  e ricomporre un immaginario , collettivo, passato creolo; evocare gli indiani significa rimpiangerne la scomparsa, a dispetto di tutte le "campagne del deserto" ',   Al cuore della nazione che non potrà mai essere moderna, e non sarà mai "una nazione".



Bibliografia
  

Barros, Alvaro. 1872. Fronteras y territorios federales de las Pampas del Sur. Buenos Aires, Hachette, 1957.
Barros, Alvaro. 1877. La guerra contra los indios, Buenos Aires: Imprenta y Librerías de Mayo.
Ebélot, Alfredo. 1876-79. Frontera Sur, Recuerdos y relatos de la Campaña del Desierto. Buenos Aires: G. Kraft, 1968
Fontana, Luis Jorge. 1881. El Gran Chaco. Buenos Aires: Solar-Hachette, 1977.
Gutiérrez, Eduardo. 1896. Croquis y siluetas militares, Escenas contemporáneas de nuestros campamentos, Buenos Aires: N. Tommasi.
Hernández, José . 1872, 1879. El gaucho Martín Fierro - La vuelta de Martín Fierro. Madrid: Aguilar, 1976.
Holmberg, Eduardo L. 1889. "Nuestra tierra á vuelo de pájaro", Boletín del Instituto Geográfico Argentino 10, 7: 174-183.
Lista, Ramón. 1879. Viaje al país de los tehuelches, Exploraciones en la Patagonia Austral, Buenos Aires, Imprenta de Martín Biedma.
Lista, Ramón. 1880. Mis esploraciones y descubrimientos en la Patagonia, 1877-1880, Buenos Aires, Martín Biedma.
Moreno, Francisco P. 1879. Viaje a la Patagonia austral, Buenos Aires, El Elefante Blanco, 1997.
Moreno, Francisco P. 1891. "El Museo de La Plata. Rápida ojeada sobre su fundación y desarrollo", Revista del Museo de La Plata 1 (1890/91): 28-55.
Ocantos, Carlos María. 1891. Quilito, París, Garnier.
Zeballos, Estanislao. 1880. "La última jornada en el avance de la frontera", Boletín del Instituto Geográfico Argentino 1, 3: 183-191.
Zeballos, Estanislao S. 1881. Viaje al país de los araucanos, Buenos Aires, Jacobo Peuse
Zeballos, Estanislao S. 1884. Callvucurá y la dinastía de los Piedra. Buenos Aires, CEAL, 1993.

lunedì 15 novembre 2010

Letteratura argentina e la conquista del deserto Parte II 1(872-1896) Jens Andermann / Birkbeck College

 Continua la traduzione dell'epopea romantica dei soldati che massacravano allegramente indiani al confine, epopea che nessuno consceva, nemmeno io, prima che emix mi desse tutte queste pagine da tradurre, senza pagarmi un soldo.

Ma è roba carina se siete curiosi, almeno a me interessa.

Ma io m'interesso a tutto, quindi non faccio numero.

Retrato del General Roca en su carpa en los márgenes del Río Negro. Lo acompañan los generales Vintter, Teodoro García y Conrado Villegas; Roca, Julio Argentino (Ritroatto del generale Roca nella sua tenda ai margini del Rio Negro, lo accompagnano i generali Vintter, Teodoro Garcia E Conrado Villegas;Roca, Julio Argentino)
  Proprio come il piano di conquista di una decade prima, in queste apologetiche storie di conquista, la violenza delle operazioni viene  volgarizzata all'interno dei luoghi comuni e delle formule sommarie del discorso militare.




Ma è da un altra parte, nelle crónicas,che si affaccia  il lato disturbante della violenza modernizzatrice: 
Ciò che viene rivelato da  Mansilla nel suo Excursión a los indios ranqueles Escursione presso gli indiani Ranqueloes(1870) -la fame, il reclutaento forzoso, e la rovina del vaiolo - quello che Eduardo Gutiérrez 
avrebbe richiamato un quartiere di un secolo più tardi, nel suo :  Croquis y siluetas militares (1896),negli anni dell'avanzata finale viene riportato da un ingegnere francese, Alfred Ébélot, che era stato contrattato dal ministro  Adolfo Alsina per dirigere il lavoro su una trincea di confine. Le cronache di  Ébélot,la maggior parte delle quali venne pubblicata in francia nella Révue des Deux Mondes (Rivista dei due mondi),creano, nelle parole di   Juan José Saer, "questa singolare atmosfera che, secondo me, può essere trovata solo nei migliori film di John Ford." (Saer 1997: 73) 

CatrielCatriel arrivò nella compagnia di un eterogeneo consiglio di guerra, nel mezzo del quale, sarebbe stato possibile tirar fuori uno studio comparativo sui vari livelli di bruttezza indiana.
 A cavallo, quelle persone facevano una buona impressione, mentre muovevano abilmente i loro splendidi animali, con le bardature rifinite d'argento.

Ma una volta a piedi, erano uomini diversi, gambe storte, spalle incavate,La loro camminata impacciata ostacolata da speroni con grosse ruote che trascinavano sul terreno con un suono metallico;
Tutto quello che li riguardava era volgare e senza grazia alcuna.
.(Ébélot 1875-79: 53)





El cacique Pincén; Pozzo, Antonio





 Qui, quindi, la lente telescopica del reporter di guerra ha rimpiazzato la visione totalizzante dello stratega militare, fornendoci una visione fisiologica, mediata da un concetto ontologizzato, occidentale, di bellezza fisica, (uno status che
Ébélot, in altre occasioni, prontamente trasferisce a virtù, lavoro, e proprietà) e che traduce immediatamente la differenza con inferiorità. 

Comunque, ciò che distingue questa prosa dal monumentalismo laborioso di
 Zeballo   è la precisione del dettaglio, quel "suono di acciaio antico" che ci assale con quell' immediatezza, che      Roland Barthes, nelle sue meditazioni sulla fotografia, chiama " punctum:" una  puntura improvvisa, un dolore acuto ed intenso, uno stato di momentaneo shock, durante il quale il passato istantaneamente ci raggiunge ,solo per sfuggirci una volta ancora. (Barthes 1993)
 
  PForse questa immediatezza istantanea avviene nella crepa che attraversa il discorso di   Ébélot, quasi ad invertire lo schema dei valori, : fino a quando non smontano da cavallo, gli indiani non sono ritratti dal punto di vista dello psicologo, ma da quello dell'avventuriero, che repentinamente ne ammette l'abilità e ammira la bellezza dei loro animali adornati.  

In questo sguardo c'è invidia e desiderio, ancora più se lo paragoniamo allo sguardo  accigliato che
 Ébélot scaglia sulla maniera disastrosa in cui la cavalleria argentina mantiene i suoi cavalli..
"L'elemento principale di questa guerra, insiste-Ébélot- è la cavalleria, che deve ancora essere creata, nell'armata argentina.." (Ébélot 1875-79: 156)
  Abbastanza stranamente, nell'opinione di questo ingegnere francese, ciò che era decisivo ai fini della guerra, non è la "santa trinità" di ferrovie, telegrafo e fucili remington, : ed è l'avventuriero piuttosto che il tecnico a parlarci in questo momento, l'avventuriero che preferisce l'elemento arcaico ed epico di questa guerra ai confini della civiltà, un punto di vista che fornisce anche agli indiani, in quanto nemici a cavallo (equestri nel testo, Ndt) un certo gradi di nobiltà, ( che perdono immediatamente appena sconfitti, e disarcionati).

Frainteso come un " pacifista umanitario ",  (vedi Saer 1997), Ébélot ha lasciato memorie entusiastic
he sulle sue partecipazioni ai combattimenti,ed assapora il pericolo dell'approssimarsi all'"orda" indiana, :

C'è nel suo linguaggio un linguaggio veramente epico, e una violenza erotica, una precisione brutale, che per un attimo confonde bianchi ed indiani, civilizzati e selvaggi.

Ma si tratta di entusiasmo puro e non sentimentale per l'esperienza della guerra in se, che permette a  Ébélot di comprenderne l'aspetto meno luminoso, e, all' opposto di autori più contemporanei, di stare concentrato sui dettagli sordidi senza permettere che la narrazione fugga verso l'astrazione morale. 

Il ricordo finale che rimane con me di quel giorno è l'esecuzione di 2 indiani che erano stati presi prigionieri.


Posso ancora vederli, piccoli e tozzi, impassibili, nello sgraziato atteggiamento degli indiani appiedati, ergersi di fronte al Comandante in capo e rispondendo invariabilmente "non lo so" a tutte le domande che l'interprete gli chiedeva riguardo i loro capi, le loro forze, o dettagli sull'invasione.

"Ne ho abbastanza"  disse semplicemente il generale [...] 

I due uomini con le mani legate dietro la schiena, corsero,inciamparono,  ed urlarono ad ogni colpo,: Señor! Señor! era tutto quello che sapevano in spagnolo.
Uno di loro, vedendosi di fronte ad un pozzo senza parapetto, vi si lanciò dentro, di testa, e sparì. Almeno la sua agonia fù breve, ma ciònonostante lo spettacolo fù repellente;mentre i suoi depravati guardiani controllavano l'acqua con le loro lancie,  moltitudini di rane spaventate si radunavano in sporche ghirlande sui muri  del pozzo aperto.
 Ero agghiacciato dall'orrore, e il mio sguardo cadde sull'altro indiano steso sul terreno, in agonia.
Un ufficiale ebbe pietà e ordinò gli venisse tagliata la gola. ma come se questo non fosse sufficiente,mentre l'orrore dei suoi rantoli peggiorava ad ogni istante, gli infilzarono una daga fin dentro al cuore.(Ébélot 1875-79: 74-75)


"Posso ancora vederli" c'è qualcosa, nel suo linguaggio apparentemente,che Ébélot  non può trattenere dal ritornare,quasi misticamente, sulla scena dalla quale era stato incapace di voltare lo sguardo, in quell' eccesso di crudelta che, a quanto sostiene l'ingegnere, era sprovvisto di ogni significato e funzione. : "Sarebbe già un segno di umanità sparargli" scrive più tardi da qualche parte, essendo stato testimone di esecuzioni di massa ce, insiste " superano la missione di civiltà nel nome della quale erano state compiute" :"Senza giudicare le esecuzioni di massa da alcun punto di vista morale, possono essere definite una stupidaggine dal lato pratico"  (Ébélot 1875-79: 123) 
Una violenza civilizzatrice, secondo Ébélot,  deve essere applicata in dosi terapeutiche, e accompagnata da incentivi ad allontanarsi dalla vita selvaggia: devono esistere trincee contro le invasioni, certamente, ma anche "nuove città, circondate da boschi e piccole piantagioni"   dove, una volta sottomesse, le popolazioni indigene potessero sistemarsi e  iniziare un percorso di "Civilizzazione".



Il problema  [...] riguarda il sopprimere lo sterile comunismo in cui vegetano, sotto il dispotismo patriarcale dei loro capi; dare ad ogniuno loro, in altre parole, con la proprietà della sua terra ed una casa, il senso di indipendenza dell'essere umano. ...(Ébélot 1875-79: 31)
Alla frontiere, in ogni caso, queste pie utopie di miglioramento urbano - che nella città natale diÉbélot Paris, erano state testate efficacemente alcuni anni prima, con la re socializzazione la classi sociali pericolose, dopo aver abbattuto la rivolta dei Comunardi,  dopo avere passato a fil di spada, o incarcerato, i  membri più pericolosi.- sembrano non resistere più dei castelli di sabbia di fronte al vento della patagonia. 
. O meglio, il solo feticismo da bene materiale, alla frontiera sud, come anche pochi anni prima nelle savane del nord di Chaco, "posti oscuri sulla terra" fallisce nel esercitare qualche effetto sulla coercizione, se non è rinforzato dalla vigilanza permanente.

  "Quei criminali in gabbia informa -Zeballos nel 1881-, appena gli è permesso lasciare i campi, si trasformano nuovamente in selvaggi, se non sono accompagniati da veterani." (Zeballos 1881: 93) mentre nei centri urbani del capitalismo, una finzione di reciprocità capitalistica, forma il cuore dell'egemonia borghese, la violenza, un tipo iperbolico,necessariamente eccessivo "tipo" di violenza, diventa l'unica corrente narrativa ad estendere la sua egemonia nella popolazione della frontiera. sostenendo una forma di potere che ancora una volta ha assunto le forme di quello che focault chiamava "potere supremo"  (Foucault 1977). In una delle ultime cronache della frontiera, "Il soldato di prima linea", Eduardo Gutiérrez scrive:

 

Il soldato di prima linea entra nel nostro esercito per due ragioni, o (Hooked?) viene catturato, o  è condannato al servizio militare.
 In un caso o nell altro, vede il suo periodo di detenzione finire, senza che il governo od un suo immediato superiore si preoccupino di rilasciarlo . [...]